L’essenziale è invisibile agli occhi, scrive il grande Exupéry ne “Il Piccolo Principe”.
Per questo, nonostante le mille speculazioni, la stanca liturgia, il business, l’eterna illusione del turismo, l’aggrapparsi di amministrazioni pericolanti al profluvio di retorica sulla “tradizione” che combattevano fino a ieri;
rimane quel quid inesprimibile che fa dire ogni anno: beh, ne è valsa la pena.
Quest’anno quel quid è stato raccolto magnificamente dal nostro Ivan Iosca.
Perché è vero che l’essenziale è invisibile agli occhi, ma alle volte un obiettivo fotografico…