“E allora che venga Matteo!”

Cronache dal crollo del Consiglio comunale

In tempo reale dal disastro. Un cittadino informato e attento che segue il Consiglio comunale, e ne fornisce uno spaccato drammaticamente vivido. Come un incubo. Fino all’urlo e all’evocazione del tanto-peggio-tanto-meglio di infausta memoria, che si alza dai banchi consiliari. 

Una diretta dal Titanic che affonda. Con l’intero Consiglio comunale, maggioranza-opposizione, che non è capace di approvare il bilancio e si espone al rischio di una caduta rovinosa.



Caro Mario, 

la maggioranza non potrà reggere di questo passo, troppe lacerazioni, col PD (tranne Visicchio e Pellegrini) spalmato sul modus operandi della Montaruli, incaponitasi sulla questione della monetizzazione delle aree a D.M.

Le dimissioni dal coordinamento del PD di tre importanti esponenti (Bernocco, Minafra e Turturo, ndr) hanno prodotto una sorta di effetto domino o farfalla…

SEL aveva chiesto il ritiro del provvedimento, senza spuntarla…
con SEL, Rifondazione Comunista e l’Italia dei Valori, più la minoranza del PD…

Insomma, la triade che sta uccidendo il PD – Montaruli, Crispino, Mastrorilli – col placet di Ottombrini, che non ha né polso né competenza, è in un angolo.

Ottombrini presenta le linee programmatiche… scritte malissimo, malamente concepite, su cui si sviluppa una lunga discussione… più che di linee programmatiche, il sindaco ha fatto una relazione su ciò che fanno gli uffici normalmente.

Okay, quindi, poiché si stava giungendo al fatidico punto della monetizzazione, Visicchio è uscito dall’aula, Pellegrini Alessandro era assente (in crociera), Di Modugno di Rifondazione Comunista è uscito: non c’era più il numero legale.

KO

Con Crispino che urlava “E allora che venga Matteo!“… sapendo bene che lui è parte in causa della cattiva gestione della cosa pubblica, lui, Crispino, intendo…

Camerino è rimasto imbambolato al suo posto… ma è anch’egli duramente contestato all’interno di SEL per il suo appiattimento sulla maggioranza del PD… con lui Elisabetta Altamura…

Insomma, caro Mario, i dissensi – motivati e meditati – hanno ridato fiato e voce al dissenso critico, non perché cada questa Amministrazione, ma perché si prenda atto che vi è una coalizione, che vi sono persone che non amano chinare il capo e assentire a degli autentici sgorbi amministrativi, che vi sono sensibilità che vanno coordinate…

La fatica del dialogo è stata accantonata a favore della semplificazione della decisione precotta…

Intanto, il rendiconto per legge andava approvato entro il 30 giugno… non approvarlo mette a rischio l’Amministrazione… Commissario ad acta?


N. B. Le idee e i giudizi qui contenuti sono, come sempre, dell’autore e non rappresentano necessariamente la linea editoriale di RuvoLibera.