Riti Ipocriti

Prima di mettere mani sulla Costituzione, sarebbe opportuno eliminare tutto il cerimoniale oramai inutile dell’insediamento di un nuovo governo.

A cosa servono decine di consultazioni da parte del Presidente della Repubblica, quando dopo una tornata elettorale o referendaria il primo a non essere ascoltato è il parere degli elettori? 


Non sarebbe forse quello, il parere più importante e imprescindibile da considerare come linea guida, nell’affidamento di un incarico di governo? 

Quindi a che pro tanti rituali, che dietro la forma barocca annacquata, non hanno neanche un briciolo di senso di concreta coerenza? Non sarebbe più moderna e attuale una discussione in un apposito gruppo di WhatsApp?

A cosa servono i giuramenti del presidente del consiglio e dei suoi ministri, di rispettare e difendere la Costituzione, e il supremo interesse della nazione, quando nei piani già è pronto il disegno di stravolgere e svendere ogni residua sovranità nazionale? Forse sarebbe più coerente giurare sul Pinocchio di Collodi o sull’ultimo numero di Paperino!

A cosa serve il rito del passaggio della campanella, tra il presidente del consiglio uscente e il subentrante, quando questi non sanno manco il significato della campanella – potrebbero passarsi una poltrona, una bandiera, un gagliardetto, un moderno o sportivo gimme five per essere più rock, invece no, continuiamo con sta campanella, ma umiliamo il dibattito parlamentare, imponendo a suon di voti di fiducia decisioni prese in gabinetto, nell’accezione che ciascuno vuole intendere, tanto le differenze oramai sono sfumature.

Senza questi fastidiosi orpelli, anche la fata turchina che diventa più bugiarda di Pinocchio, sarebbe sdoganata e sicuramente più coerente! 


Ma se dobbiamo continuare a tenerci questi rituali, attribuiamo loro il giusto sacro significato e puniamo severamente chi li tradisce, un giuramento ha senso ed è sacro se come contrappeso ha una dura pena per gli spergiuri!

Michele Campanale


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