Ora i Nomi dei Responsabili

Il doppio fallimento del Pug e la denuncia di Sinistra Ruvese  mettono a nudo i nodi irrisolti non solo dell’Amministrazione ma della storia recente della Città.

Un fallimento spettacolare che ha radici lontane, e di cui si dovrebbero analizzare e spiegare cause e responsabili con una Commissione d’Inchiesta.

Volano gli stracci a palazzo Avitaia. Il partito trasversale sconfitto prova gli ultimi colpi di coda e sui social è guerra aperta persino nel Pd tra i più attaccaticci seguaci della vecchia guardia e l’Amministrazione comunale chieco-centrica.

Colpevole di fare di testa sua e di non uniformarsi ai diktat messi nero su bianco dalla precedente morente amministrazione, il Sindaco si trova al centro del solito attacco concentrico e trasversale della zavorra interna e di parte dell’opposizione il cui respiro corto su questi temi è più evidente.

Un’opposizione che a differenza del Sindaco non ha trovato la forza e il modo di sganciarsi dai vecchi untuosi ciambellani, volponi spelacchiati e squalificati che più pontificano più la affossano.

Mentre qualche sedicente tecnico straparla di “teatrino della Partecipazione” – a testimonianza dell’ignoranza politica che regna sovrana sui meccanismi fondamentali di una Democrazia evoluta, e a definitiva conferma del fatto che i tecnici è meglio che facciano i tecnici.

Specie se sono gelosi della propria “tecnicità”, dovrebbero stare ben attenti a non mettere il naso nella tecnicità altrui; specie in quella tecnicità più tecnica di tutte, che è la visione politica, cioè pubblica, cioè trasparente e democratica, delle cose e dell’interesse comune.

Le grandi scelte sono politiche, cioè di tutti, e tali devono restare – per non ripiombare nel medioevo da cui stiamo così faticosamente cercando di uscire. Ai tecnici spetta eseguirle. Nel miglior modo possibile. Non squalificarsi straparlandone senza avere la minima nozione di quello che dicono.

La situazione è talmente esplosiva da aver determinato la presa di posizione pubblica di Sinistra Ruvese, a leale sostegno dell’Amministrazione di cui fa parte, con un comunicato appassionato e fuori dai denti, senza diplomazie e mezze misure, pieno di civile indignazione e in cui si raccontano le cose come stanno, senza veli.

Un pezzo di anima civile in rivolta che vale la pena di riportare integralmente e che integralmente condividiamo.

Il grassetto è nostro. Più giù l’originale.

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Uno schieramento minoritario trasversale, interessato alla cementificazione del territorio millantando competenze urbanistiche manco stessimo parlando di Campos Venuti, attacca l’amministrazione comunale rivendicando un Pug caratterizzato da uno spaventoso spreco del territorio in favore di pochi privilegiati, chissà come individuati.

La città non ne trae alcun vantaggio, anzi! Pizzerie e b&b previsti sia in prossimità di cave in esercizio che del nostro cimitero, enormi bretelle autostradali che tagliano la piana olivetata verso il mare distruggendo il valore agricolo di suoli coltivati intensivamente, zone industriali in prossimità di Corato e molto altro si potrebbe aggiungere.

Come al solito, a vantaggio di pochi e a scapito dei molti. Sinistra Ruvese è pronta a coinvolgere non qualche tecnico locale evidentemente interessato, ma l’intera cittadinanza ignara sulla cui pelle si disegnano gli assi della futura programmazione urbanistica, partendo da tutti quei tecnici volutamente esclusi dai tavoli della “finta partecipazione”.

Insomma siamo sull’orlo del baratro.

Se il Pug non passa (come è sperabile) si sono sprecati 10 anni, e centinaia di migliaia di euro che purtroppo paghiamo noi e non i responsabili di quell’orrore, di cui forse l’Amministrazione dovrebbe chiedere conto anche patrimonialmente agli interessati.

Se passasse, avremmo la Città e il territorio totalmente devastati a un livello inimmaginabile dalla stessa follia distruttiva e spianatrice che ha violentato la Piazza – e quello, come abbiamo ahinoi previsto, non era che un pallido antipasto del pranzo luculliano che albergava in certe menti.

Ovviamente a spese di tutti e, dice Sinistra Ruvese, “in favore di pochi privilegiati, chissà come individuati”.

Per Ruvo è in ognuno dei due casi una grande sconfitta epocale. Che andrebbe addossata anche patrimonialmente a chi l’ha creata, voluta e ostinatamente, per calcolo o per ignoranza, perseguita.

Il risultato matematico di venticinque anni di prevalente barbarie amministrativa, da metà 1990 a metà 2016, in cui, con brevi eccezioni, questa Città è stata preda e ostaggio della più devastante malapolitica della sua Storia.

Un potere senza visione, senza cultura, senza politica nel segno vero e nobile del termine. E un potere che non si rassegnano ad aver perso, o che si illudono di poter riprendere per poter evitare di rispondere del loro… operato.

Rispetto a queste enormi responsabilità storiche, sociali, economiche, amministrative, e al disastro in cui hanno precipitato la Città, passata dalla floridezza all’agonia, dalla ricchezza al quasi default – l’attuale Amministrazione illuminata dovrebbe non solo parlare apertamente in piazza e informare i cittadini per filo e per segno, compresi i retroscena che tutto spiegano.

Dovrebbe ancor più farsi promotrice di una Commissione di Inchiesta autorevole, indipendente e super partes, per vedere se l’impoverimento e il disastro ruvese siano frutto di errori umani concatenati, ossia si tratti di mera incapacità cronica;  o se si possa intravedere alla loro base l’azione di gruppi trasversali affaristici, spregiudicati e intesi sistematicamente, come dice Sinistra Ruvese, a impoverire i molti per arricchire i pochi, chissà come individuati.

Ecco, noi e tutti i cittadini ruvesi vorremmo precisamente sapere come, chi, e soprattutto perché.

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