Figli di Nessuno (Non Qui, Non Ora)

 

“Non qui. Non Ora.”

Sembra il titolo di un banale filmetto sentimentale, invece è il leit motiv dell’ultimo consiglio comunale sul Progetto di riqualificazione urbana anche da noi sostenuto, di cui abbiamo parlato ampiamente nei giorni scorsi.

La storia però è disarmante, nella sua complicatissima (ahinoi) banalità.

Antefatto: c’è il classico bando euro-regionale: il solito brief astruso e burocratese che in soldoni significa un po’ di becchime per far star buoni gli enti locali e nel caso farli accapigliare tra loro.

Di solito sventrare e piallare piazze storiche, costruire parcheggi inutili ecc…

Stavolta oltre che sventrapiazze e parcheggiume vari, si può proporre anche qualcosa di proprio, di originale, del territorio.

C’è il rischio quindi di poter proporre anche qualcosa di buono, oltre che essere come al solito passivi recettori di cialtronate burocraticamente decise altrove.

Insomma, becchime, discutibile ecc… ma c’è.

La resa di settembre

Il Comune vuole giustamente partecipare e fissa al 21 settembre il termine per presentare progetti.

Ne vengono presentati 7. Tutti afferenti al settore urbanistico.

L’ufficio tecnico però li boccia tutti. Non sono aderenti al bando. Niente becchime per loro.

Intanto però il Comune ha già deciso di partecipare. Ma tutti i progetti sono bocciati.  Come si risolve allora il busillis?

Semplice. Si partecipa, ma su punti diversi dello stesso bando. In particolare su inclusione, contrasto alla povertà, lotta al degrado ecc…

Le solite belle cose verso cui si fa sempre poco o nulla. Ma che ci vuoi fare, improvvisamente scoppia l’attenzione sui più deboli intesi non più come quartiere ma come persone.

Ottimo. Ma su quali basi? Con quali piani di intervento? In base a quali minuziosi, studiati, strutturati e ben controllati progetti?

Nisba. Buio totale.

A voler essere maliziosi, l’impressione è di una scelta improvvisata, resa obbligata dalla bocciatura dei progetti.

A meno che non sia vero il contrario, che i progetti siano stati tutti bocciati per favorire la svolta “sociale”.

Ma tant’è, noi non siamo maliziosi… 😏

Lodare per bocciare

Magari allora tutti i progetti facevano schifo? Compreso quello che noi abbiamo qui sostenuto?

Macché.

Intanto il progetto viene bocciato dopo essere stato etichettato come intervento su Parco Mennea, il che assolutamente non è: se fossimo maliziosi diremmo che manco l’hanno letto.

E per fortuna che maliziosi non siamo…😉

Ma quel che più conta il progetto, l’unico tra i sette, viene coperto di lodi da chi lo boccia.

Ecco una breve antologia, tratta dall’ottimo pezzo di Veronica Fracchiolla su Ruvesi.it:

Insomma il progetto strapiace. E lo crediamo bene…

E si farà, eh? Niente meno.

Non ora, che ci sono i soldi (il becchime).

Ma si farà. Chissà quando. Chissà con quali soldi, in un Comune che venticinque anni di incapacità e voracità incrociate hanno ridotto alla fame.

In questo “momento storico” (nientemeno…) ci sono altre priorità. Senza progetti, senza idee specifiche, con le solite chiacchiere a buon mercato. Ma ci sono altre priorità.

I poveri e gli esclusi della Città ci facciano sapere quanto bendiddio avranno in conseguenza…

E con le chiacchiere morte e qualche mancetta di soldi pubblici, come insegna il governo nazionale, si può fare campagna elettorale…

Ma questo sempre lo dicono i maliziosi, e noi non lo siamo…

Sta di fatto che questa Città passerà alla storia per aver imposto l’orrore di Piazza Castello a costo anche di travolgere quel poco di fragile democrazia rimasta, e invece di aver fatto quadrato contro un progetto ottimo e apprezzato non solo da noi, ma persino da chi l’ha bocciato.

C’è qualcosa che non quadra?

Chissà. L’unica cosa certa è che la Città perde un treno. E rimane a piedi come sempre.

Poi quando stai per cedere alla conclusione più sconsolata, ecco che come al solito la verità viene a trovarti.

Un consigliere comunale – uno di quelli che si sono pubblicamente sperticati in elogi del Progetto bocciato in Consiglio – si intrufola in una normale ironica conversazione su Facebook e aggredisce così (tra l’altro diffamando, ma non è questa la sede), dichiarando brutalmente e testualmente:

col cazzo che li davamo a voi due milioni di euro…

Ora, a parte che a me e alla signora con cui dialogavo non viene in nessun caso in tasca un euro, essendo solo fans disinteressati di un progetto finalmente sensato –

(tanto sono abituati a fare le cose nell’esclusivo interesse di bottega – che proprio non riescono a credere che qualcuno lavori davvero per il bene comune – nei fatti e non con le solite ultraventennali chiacchiere vuote, quando non peggio…);

che i costi non erano due milioni ma 850mila chiavi-in-mano, come ogni consigliere che non blateri a caso ma legga gli atti e i progetti dovrebbe sapere;

che quindi per arrivare ai 2 milioni disponibili c’era abbastanza becchime anche per altri progetti;

che se ne poteva approvare anche solo metà essendo modulare, dimezzando la cifra e lasciando ancor più becchime per il resto;

che nessuno vieta di utilizzare l’altro becchime per scopi inclusivi e sociali (che magari uscissero una volta tanto dall’era delle chiacchiere morte e diventassero realtà: sono anni che chiediamo uno sforzo eccezionale contro la povertà ricevendone solo silenzio o risposte ebeti);

a parte tutto questo, la famosa domanda sorge spontanea:

ma questi consiglieri della massima istituzione cittadina (ripeto: cittadina, cioè che in teoria ha di mira l’interesse della Città); nonché “politici” – cioè, di nuovo, che sempre in teoria hanno di mira la polis, la Città, come orizzonte e non come preda –

questi consiglieri e politici hanno davvero, come dovrebbero, di mira il bene comune, il bene della Città – o stanno lì a fare gli interessi propri e/o del partito e a danneggiare i nemici, e la Città chissenefrega, niente per noi niente per nessuno?

ovvero,

il Progetto in realtà viene bocciato perché “non è aderente al bando”

oppure perché è presentato dalla parte sbagliata, perché “cazzo quei soldi a voi non li diamo”?

E trattasi di caso isolato o è malattia diffusa nei consiglieri e politici cittadini?

Sarebbe bella una presa di distanza dell’Amministrazione, degli altri Consiglieri, maggioranza e opposizione, da questa tragica ideologia del recinto che ha già portato la Città al disastro ed evidentemente non basta ancora…

Inizierà finalmente un’era in cui la Cosa Pubblica viene messa realmente al centro o continuiamo nella normale guerra tra bande per spartirsi il becchime e la Città ognuno nel proprio recinto?

Riusciremo prima o poi a uscire dalla logica del favorire gli amici e danneggiare i nemici –  che è proprio la logica che alla lunga porta tutti, amici e nemici, al disastro, come questa Città mostra esemplarmente?

Staremo a vedere.

Intanto il nostro patrimonio continua ad affondare nell’incuria e nell’ignoranza. 

Grazie alla stupida logica del danneggiarsi a vicenda, si è riusciti di nuovo a danneggiare la Città.

Quel poco, pochissimo, ma simbolicamente importante, come inversione di rotta, che si poteva ottenere subito, non l’avremo.

Importanti pezzi di Storia, anziché studiati e valorizzati, saranno lasciati al degrado o tombati nuovamente in attesa di età meno barbare.

La nostra Identità buttata nuovamente al vento.

Dopo più di duemila anni siamo ancora figli di nessuno.

Mario Albrizio
mario albrizio