LA FAIDA NEL PD. O IL PIANO DEI TRATURI




E così, la lista ‘facilissima da riempire‘ a quanto pare è la più problematica e ancora non finisce la notte dei lunghi coltelli tra le varie componenti in guerra tra loro.

Hanno imparato da Attila l’arte della pesca a strascico, cioè del riempire liste (non di rado farlocche e inconsistenti) per fingere una forza che non si ha e per recuperare voti spiccioli – ma non hanno la sua capacità di ‘persuasione‘ (per così dire…) quindi sono condannati all’eterna figura dei dilettanti allo sbaraglio.

Da una parte la segreteria e il suo cerchietto magico (ex psi e qualche galoppino rampante) che prova a capitalizzare la posizione di rendita dopo la cacciata di Ottombrini – a seguito ovviamente delle nostre battaglie, non delle loro, che come noto combattono sempre una battaglia sola: tenere il sedere sulla sedia.

Dall’altra parte appunto la componente Ottombrini (ex dc tutti casa e clientela) che proprio come Attila si arrangia a candidare qualche parente in attesa di incarichi non legati ad elezione; 

e infine quelli estranei ad entrambe le correnti, che si cerca di mettere fuori lista e di emarginare per fare spazio ai propri protetti.

A lato c’è la corrente ex di sinistra (per quel poco che significa in Italia – e ancor meno da noi, dove “sinistra” e “destra” sono troppo spesso solo lati della stessa tavolata), che è fuoriuscita dal Pd ma è prontamente rientrata a sostenerlo. 

Adorabili e teneri pesci di scoglio con il terrore del mare aperto… 😛

Ora sono acquattati lì con lo scopo dichiarato di far vedere ai loro ex amici ancora Pd che senza di loro il partito si spompa; mentre quelli mirano a fare il pieno di clientele e dimostrare il contrario.

La notte dei lunghi coltelli, insomma, non finisce mai. La faida è dentro e fuori. Tanto a pagare è sempre la Città.

Il povero Chieco avrà il suo bel da fare per riportare ordine in questo marasma. Ammesso che sia possibile e che invece non riesca il gioco contrario: quello di chi, dopo aver chiamato da fuori il “salvatore”, ora gradirebbe assai che quello si limiti a metterci la faccia e prendersi la responsabilità, ma senza disturbare il manovratore. O la manovratrice…;)

Staremo a vedere.

Si va avanti tra colpi bassi e difese all’ultimo minuto e parafrasando una delle tante vanaglorie dell’amministrazione uscente diremo che è in pieno svolgimento il piano dei traturi.

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