MALACODA REPORTER – DA CITTÀ LAGGIÙ

#SalviamoRuvo


Eh sì. Il nostro diavolaccio impertinente sta diventando grande e parla con i suoi grandi capi. E indovinate un po’ di quale Città parla? E di cosa, poi? E chi gliele racconterà mai, tutte queste cose? 😛



Caro Malacoda,

ritengo di fare cosa cattiva ed ingiusta, com’è ovvio che sia affinché crescano in te cattiveria ed ingiustizia, nell’inviarti alcune pagine del mensile “L’Infernale”, il cui direttore responsabile è Joseph Goebbels. 
È un numero speciale dedicato interamente a Sua Bassezza Infernale, a S. E. Lucifero. Goebbels ha intervistato Nostro Signore di Laggiù, alla cui destra siede Hitler e alla cui sinistra vi è Stalin. 
L’intervista, molto ampia, tocca diversi temi di ieri, di oggi e di domani, perché, come avrai capito nonostante la tua indolenza mentale, il male era, è e sarà avversario del cosiddetto bene su cui si è impuntato quello di lassù. 
I temi, come ti dicevo, sono svariati: dalla pedofilia alla violenza sulle donne, dalla corruzione all’omicidio, dalle bugie alla lussuria e ai sette vizi capitali. Devo dire che il Capo mi è sembrato in ottima forma, ha risposto brillantemente alle domande (certamente concordate) del giornalista. Quando verrai qui per trascorrere il meritato periodo di ferie, ti farò leggere l’intera intervista. 
Al momento, leggi quanto ti invio perché attiene alla cittadina che ti abbiamo affidato in “gestione” e alle sue imminenti vicende
È un grande onore per te aver ottenuto l’attenzione del Capo, il quale apprezza molto le tue iniziative finalizzate a scompaginare ciò che è di per sé stesso scompaginato: la politica, campo di battaglia di interessi contrastanti e finanche oscuri. 
Mi hai riferito nella tua ultima email che è spuntato come un fungo l’ottavo candidato alla carica di sindaco, se non erro del Movimento 5 Stelle. Non dubito che questo esito è dipeso anche dalla tua ostinata volontà di complicare il quadro politico, cosicché diventerà sempre più cervellotico il tentativo degli elettori di esprimere un voto consapevole e per la persona giusta (giusta per loro e, si auspica, anche per i nostri fini, o che dia un colpo al cerchio ed uno alla botte, così da non scontentare nessuno). 
Ma non dimenticare mai che l’essenza del tuo lavoro consiste nel confondere le idee ai bipedi umani. Basta poco per farli andare in tilt: una insinuazione, una maldicenza, una mezza verità o una mezza menzogna sono più che sufficienti a scatenare il caos, la polemica, l’astio.

D. Sua Eccellenza Infernalissima, che idea si è fatto della politica ruvese?
R. Ah, è un vero pandemonio! Ci sono ben otto candidati alla carica di sindaco, per giunta in un paese sull’orlo della bancarotta. Mi chiedo: come mai così tanti pretendenti al trono? La situazione non è florida, anzi assomiglia ad un pantano, e ciò sconsiglierebbe di candidarsi. 
Ma nel caos può insinuarsi il particolare, voglio dire l’interesse personale o di gruppi di potere. Il partito del mattone è trasversale ad alcune forze politiche, ed io sono dell’avviso che esso cercherà, nascondendosi, di indirizzare l’attività amministrativa. 
I soldi, mio caro, sono il discrimine fra noi e quello di sopra. Lo ha detto lui: non si possono servire due padroni. Su questo, lo dico con rammarico, devo dargli ragione. 
Quella fazione cercherà di indirizzare i voti verso i partiti più forti, non verso quelli che appaiono più deboli e, quindi, più onesti. Il potere va dove vi è il potere, non dove non vi è modo di sfondare.

D. Esistono ancora una destra ed una sinistra?
R. Sì sul piano teorico, no sul piano pratico. E a noi interessa il piano pratico, materiale, non quello delle idee e delle ideologie. Sono pure astrazioni. La politica, come disse qualcuno che la sapeva lunga, è sangue e merda. 
È, cioè, il nostro habitat ideale, è la Geenna senza fiamme, ma con fetori che soltanto narici ben allenate possono percepire. Destra e sinistra sono gli opposti che si toccano. Fingono di litigare, ma poi si mettono d’accordo in fumose e sempre più vuote stanze di partiti decadenti. 
Hanno raggiunto, del resto, il loro obiettivo: ridurre al minimo la partecipazione ai processi decisionali. Questo mi aggrada moltissimo.

D. Secondo S.E. chi vincerà le elezioni?
R. Il futuro, per decreto di quello di lassù, non posso prevederlo. Posso soltanto fare qualche ipotesi sulla base dei report del nostro Malacoda. Si ipotizza un ballottaggio fra il candidato del PD e quello di Forza Italia. 
Ma il candidato del PD viene considerato una sorta di foglia di fico, per giunta appoggiato da vecchie glorie della sinistra ruvese, da personaggi che hanno fatto il loro tempo, ma che sono fortemente attratti dallo scranno. Dalla rottamazione alla macchinazione.
Il candidato della destra tentò già la scalata a Palazzo Avitaja, ma gli andò male. Anche lui si porta appresso il finto nuovo ed il marchio della sconfitta contro il sindaco Stragapede. 
Gli altri candidati si danno un gran daffare, e chissà che non possa esserci qualche sorpresa, sebbene la frantumazione ad essi non giovi. Ma, come si dice, tentare non nuoce mai. E noi li abbiamo tentati alla grande e continueremo a farlo!

D. I profili dei candidati: un infermiere professionale, un professore universitario nonché avvocato, un filosofo, una avvocatessa, un generale in pensione, uno studente universitario, un funzionario pubblico, un ragioniere. Cosa le suggeriscono?
R. Be’, caro Goebbels, andiamo per ordine e sollazziamoci un po’. Essere troppo seri non fa per noi. Consiglio sempre ai miei accoliti di spassarsela quando il dovere non li chiama. 
Dunque, l’infermiere punge, buca, ma male non fa. Una siringa e via! Credo che abbia visto molti deretani nella sua vita professionale, per cui immagino che saprà come parare il suo. Perché chi di siringa uccide, di siringa perisce
Il professore scende dalle braghe di Aronne, parla un linguaggio forbito, accessibile a pochi, mentre gli elettori da conquistare alla propria causa sono tanti e a stento conoscono l’italiano. L’élite non è gradita al popolo. 
Il filosofo è un contestatore per vocazione e talento. Sa comunicare, e questa sua caratteristica potrebbe tornargli utile. È un elemento di rottura degli schemi oltre che delle palle dei suoi avversari politici. 
L’avvocatessa come concilia Scelta Civica con Fratelli d’Italia? Divisi al governo dell’Italia, uniti a Ruvo di Puglia. Un caso di scuola di schizofrenia politica. 
Il generale rimbalza dagli anni 80 del secolo scorso. Un revival nostalgico. Anch’egli da solo va, senza truppe al seguito. Dove vada, solo lui è in grado di dirlo. Tuttavia Caporetto non dista molto da Ruvo! 
Lo studente universitario grillino avrebbe fatto bene a studiare e a farsi una posizione  prima di darsi alla politica. Chi ha bisogni da soddisfare è più debole. Anche se avesse carattere, difficilmente otterrebbe consensi. Grillino o cicala? Questo è il dilemma!  
Il funzionario pubblico è alquanto taciturno, forse un po’ malinconico. 
Il ragioniere ha un carattere impetuoso, si incazza facilmente. È uno dei suoi punti deboli, oltre quello di essere stato già sconfitto da uno di sinistra. Sconfitta chiama sconfitta, ed è quando si è convinti di vincere che si rischia di perdere la partita.               
Bene, caro nipote, questo era lo stralcio che volevo sottoporre alla tua attenzione. Medita le parole del nostro Capo e da esse trai spunti per il tuo lavoro ai fianchi di ogni candidato. 
Non fare sconti a nessuno. Sii ostinato e non lasciarti commuovere da qualche bestemmia contro quello di lassù che qualche candidato potrebbe lasciarsi sfuggire.  
Un abbraccio fortissimo da tuo zio,
                                        Berlicche