FIGLI E FIGLIASTRI. LA SOVRINTENDENZA CHE NON C’È

#SalviamoRuvo

A La Spezia, in queste stesse ore, la Sovrintendenza blocca i lavori per il pavimento di… un Cinema. 

Qui, non bastano 3000 anni di grande Storia. Figli e figliastri? O abbiamo diritto anche noi a una Sovrintendenza che preservi la Storia? 

E noi Cittadini, glielo lasceremo fare?

Piazza Verdi, il Comune impugnerà le prescrizioni della Soprintendenza
Le richieste degli uffici genovesi e romani del ministero dei Beni culturali sono irricevibili secondo l’amministrazione, che tornerà di fronte al Tar per ottenere il giudizio di ottemperanza rispetto alla sentenza del 2014.



La Spezia – Un’altra puntata della telenovela di Piazza Verdi sta per andare in onda. Ieri pomeriggio il Comune ha ricevuto dalla Soprintendenza genovese le nuove prescrizioni da rispettare nella realizzazione del progetto di riqualificazione. Tre richieste che l’amministrazione spezzina impugnerà di fronte al Tar della Liguria chiedendo il giudizio di ottemperanza rispetto alla sentenza emessa dai giudici genovesi il 19 maggio del 2014 e poi confermata dal Consiglio di Stato il 12 febbraio scorso.

Dai resti del Politeama, quindi, scaturirà un nuovo confronto a suon di carte bollate. Dopo 829 giorni di cantiere, quindi, ritorneranno a parlare gli avvocati e toccherà ad un tribunale dirimere la lite istituzionale che va avanti da oltre due anni e che è esemplificativa di come tutta la vicenda sia stata permeata di errori, strumentalizzazioni, altri errori e infine di ripicche. E intanto i commercianti, periodicamente, chiedono che si imprima una accelerazione al cantiere, interpretando il sentimento di un’intera città, ormai stufa di vedere quelle transenne.
Nella comunicazione giunta ieri a Palazzo Civico gli uffici genovesi e quelli della Capitale della Soprintendenza per beni archeologici impone che nella realizzazione del progetto si proceda con la conservazione delle lastre della pavimentazione del teatro demolito nel 1933, che si inglobi nella nuova superficie calpestabile il perimetro ellittico della cisterna del Politeama e che attraverso una sistemazione del verde differente rispetto al progetto iniziale si abbiano alberature maggiormente compensative dei volumi delle chiome abbattute (quelle dei pini) e si tracci la perimetrazione degli assetti della piazza precedenti a quello attuale.
Tre richieste che, secondo il Comune stravolgerebbero completamente il progetto, obbligando di fatto a realizzarne uno nuovo.
“Si perderebbe altro tempo, oltre a quello che abbiamo già perso. Oltre al fatto che ci troviamo di fronte a prescrizioni che ci sembrano assurde – afferma l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Corrado Mori -. Interpretando quello che è scritto nel documento dovremmo piazzare delle siepi per recuperare il perimetro del teatro, attraversando le corse dei filobus. Inoltre ci viene richiesto di rasare e inglobare una cisterna, non i resti della platea o del palco, mentre nei mesi scorsi non c’è stato nessun problema nel lasciare che le ruspe facessero piazza pulita delle fondamenta delle mura perimetrali del Politeama. 

Come se i reperti delle parti laterali della piazza non avessero alcun valore, mentre una cisterna sul cui effettivo utilizzo non ci sono certezze diviene improvvisamente un bene da conservare. Questo non ha senso, non possiamo condividere queste imposizioni”.
Lo scontro tra il Comune e un pezzo del ministero dei Beni e delle attività culturali si consuma ormai alla luce del sole. Difficile, se non impossibile, leggere in altro modo la vicenda, quale che sia la sensibilità rispetto alla storia della città.
Nel frattempo, proprio oggi, la Soprintendenza genovese ha autorizzato il cantiere a procedere con i lavori nelle parti laterali anche variando l’altezza del marciapiede carrabile nei settori di ingresso e uscita dalla piazza. Un aspetto che ha fatto sorgere subbi sulla correttezza delle misure delle corsie per i filobus nel progetto.
“Niente di tutto questo. Le corsie, da progetto, sono larghe 3 metri e 30 centimetri, come previsto dal Codice della strada, e sono sufficientemente ampie per i mezzi pubblici – prosegue Mori -. L’unica cosa che abbiamo deciso di fare e che ha indotto a pensare ad un errore precedente è di rendere uniforme l’altezza della corsia carrabile e del marciapiede carrabile in corrispondenza delle aree in cui ci saranno gli esercizi commerciali, per consentire ai bus di transitare un po’ più lontano da tavolini e dehors. Eliminiamo uno scalino per dare più respiro ai commercianti, che sono quelli che stanno subendo più di tutti questa situazione. Ora l’obiettivo è quello di aver finito tutti i lavori nelle parti laterali entro gennaio. Per la parte centrale si vedrà come andranno a finire le questioni legali”.
Venerdì 25 settembre 2015 alle 22:03:29
Fonte: http://www.cittadellaspezia.com/La-Spezia/Attualita/Piazza-Verdi-il-Comune-impugnera-le-191408.aspx