SIGNOR SINDACO, MAI SENTITO PARLARE DI “DEMOCRAZIA”?


Incredibilmente, c’è vita in Comune. 
Rifondazione prende posizione sulla questione Democrazia nella nostra Città. 

Basterà per svegliare gli altri? 
Ecco il comunicato integrale,  che il consigliere Felice Di Modugno leggerà in Consiglio comunale.

Una lezione di democrazia a chi di democratico ha solo il nome. E a chi dorme sapendo di dormire.


Caro signor Sindaco,

il celeberrimo articolo 1 della Costituzione recita: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione.” 

Tralasciando il “fondata sul lavoro”, dato che questo scarseggia e chi esercita il potere continua a comprimere i salari e sopprimere i diritti dei lavoratori, pensavamo che l’Italia fosse almeno una Repubblica democratica, ma a quanto pare anche questo è un optional.

Lei, signor Sindaco, infatti ha chiuso definitivamente la “questione referendum” (riqualificazione di piazza Matteotti si/no) con queste parole: “Secondo me, il referendum arriva tardi ed è troppo costoso. E, soprattutto, non vogliamo, in nessun modo, perdere i finanziamenti.” 

Come PRC preferiamo non entrare nello specifico della questione ma riteniamo che dal momento in cui oltre mille cittadine e cittadini ruvesi hanno scelto di sottoscrivere la richiesta di referendum si debba avviare l’iter e si debba dare alla cittadinanza la possibilità di esprimersi, come ogni sincero democratico vorrebbe.

Vede, signor Sindaco, a giorni celebreremo il 70° anniversario della liberazione dell’Italia dal nazifascismo e la nascita della Repubblica democratica, conquistata con la lotta partigiana e il sangue di donne e uomini antifascisti: proprio per queste ragioni l’esercizio della democrazia non può e non deve essere una pura formalità, ma una necessità, un dovere e non ci sono finanziamenti o costi eccessivi che tengano

Anche le diverse tornate elettorali sono particolarmente costose e a carico dei cittadini e allora cosa vogliamo fare? Privarli dell’ultimo strumento che hanno per decidere almeno chi dovrà governare? Vogliamo privare i cittadini della democrazia? 

Date le premesse potremmo anche rifiutarci come Comune di andare al voto il 31 maggio, ma forse alle regionali il suo partito rischia di stravincere e sarebbe un peccato tenere chiusi i seggi.

Signor Sindaco, con il Jobs Act e la Buona Scuola promossi dal governo guidato dal PD di Renzi stiamo velocemente tornando all’Ottocento e allo sfruttamento legalizzato: nell’Ottocento l’Italia era una monarchia in cui solo i notabili maschi avevano diritto di voto e Ruvo era asservita ai grandi latifondisti… non vorrà completare il ritorno al passato privandoci anche della democrazia! Sarebbe in antitesi col nome del suo stesso partito, democratico, appunto.
 
Partito della Rifondazione Comunista – Giovani Comuniste/i Ruvo 

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