Dove sono i soldi. 2 i soldi (e il tempo) ritrovati

Segue dalla Prima Parte



I soldi ci sono, ma…

Per avere la giuste risposte a tutte quelle domande,  ci siamo recati a Bari col Comitato, presso la sede della Regione Puglia e lì abbiamo parlato con il responsabile della ricezione del progetto di ristrutturazione di piazza Matteotti. 

Da lui abbiamo potuto apprendere, al massimo livello di autorevolezza, come stanno davvero le cose.

La nuova sede della Regione a Japigia, Bari.


Via il fondo Fesr


Intanto è confermato quello che abbiamo scritto finora: che Ruvo (come altri Comuni) ha perso i fondi FESR europei sui quali si fondava il finanziamento richiesto, perché il governo Renzi nel dicembre 2014 ha avocato a sé i fondi non impegnati – ed ha addirittura retrodatato questo provvedimento a settembre 2014.

In pratica il velocista Renzi si è pappato i fondi delle Amministrazioni tartaruga. Tra le quali purtroppo c’è anche la nostra.

Quindi come abbiamo già spiegato quei soldi sono andati perduti perché a dicembre 2014 il Comune di Ruvo era ben lontano dall’avere persino il progetto definitivo. Figuriamoci il resto.

Progetto definitivo che è stato a dire dell’amministrazione presentato nei giorni scorsi (cioè ancora dopo il fatidico 12 febbraio) quindi ad oggi non è ancora neanche approvato.

Di conseguenza quei soldi li abbiamo definitivamente persi – il funzionario regionale ce l’ha confermato.

Arriva il fondo PAC… (Piano d’Azione e Coesione) 

Tuttavia la buona notizia è che comunque la Regione terrà fede all’impegno preso e quindi i due milioni 6900 euro (appena sotto la soglia dei due milioni e 10 mila euro che avrebbero imposto una gara pubblica: guarda a volte le coincidenze…) – in ogni caso quei due milioni e rotti comunque ce li darà.

Ma non più, come detto, sotto forma di fondi Fesr, ormai per noi defunti.

Ce li darà come fondi PAC. E qual è la caratteristica di questi fondi PAC? 

Udite udite, sono fondi che devono essere impiegati entro giugno 2017. Avete capito bene giugno 2017. Non è un errore: duemiladiciassette.

Quindi di quale urgenza stiamo parlando?

Di quale fretta che giustificherebbe (se qualcosa può giustificarlo) addirittura lo stupro della Piazza, della Storia, della Memoria e nondimeno lo stupro della Democrazia cittadina? O di quel che ne è rimasto…

Qual è questa urgenza secondo cui bisogna fare in fretta e furia, travolgere e acciarpare tutto quanto, sfasciare la piazza, fare un massacro urbanistico ancora peggiore di piazza Dante, offendere e calpestare memorie secolari ancora vivissime – tutto pur di imporre questo progetto sciagurato che nessuno vuole e che neanche i suoi progettisti firmano?

Un progettaccio tra l’altro messo su senza concorso di idee e senza il percorso partecipato previsto dalla legge?

Non c’è nessuna fretta. Ragione di più per fare le cose per bene. Finalmente.

A meno che la “fretta” non sia il disperato tentativo di giocarsi la Piazza sulla roulette elettorale del 2016. Ma vogliamo sperare non si scenda tanto in basso nella scala sotterranea degli intrighi e delle illusioni. Perché se quello è il piano, qualche napoleoncino 3×2 scoprirà a sue spese che Waterloo in confronto era una festa.


Due cose sono chiare. Anzi chiarissime

1. L’Amministrazione è riuscita a perdere il finanziamento Fesr, tergiversando e perdendo tempo come ahinoi ci ha abituato a fare. 

Ora la Regione ci metterà una pezza ma, attenzione: il conto non finisce in parità. Tutt’altro.

Perché se a palazzo Avitaia fossero stati abbastanza (o anche un minimo) efficienti e trasparenti oggi avremmo la Piazza già cantierizzata con fondi Fesr in base a un Progetto decente e partecipato, condiviso dai Cittadini e frutto di un Concorso di idee.

E questi altri 2 milioni che la Regione tirerà fuori per mettere una pezza al Fesr perduto, magari ce li potevamo sparare su altri progetti non meno importanti. Illuminazione pubblica – per esempio…

Quindi la prima indiscutibile conclusione è che questa Amministrazione i primi 2 milioni li ha già persi. Chiaro? 

Chiaro soprattutto a chi si illude di avere una fettina della torta dell’appalto? Quella torta ve l’hanno già fatta marcire sotto il naso.

Ora la Regione ce ne compra un’altra, come si fa con bambini capricciosi e inconcludenti. Vediamo di non sprecare pure questa. E di crescere, finalmente.

Cioè di fare le cose perbene, secondo le leggi e gli standard europei e nazionali, di progettazione e di partecipazione.


2. La seconda cosa chiarissima è questa: giugno 2017

Ovvero: c’è tutto il tempo. Tutto il tempo e tutto il modo per sanare questa incredibile frattura che spacca la Città, a livello urbanistico, storico, civile e non secondariamente di legalità e democrazia violate.

Si potrebbero fare non uno ma due referendum. Altro che fole. E avanzerebbe ancora tempo. 

Ma forse c’è una soluzione migliore, se l’Amministrazione ha un sussulto di saggezza


La soluzione

Oggi quindi ancora di più, con ancora più forza, si può chiedere all’Amministrazione che faccia un passo indietro e ritiri quel progetto sciagurato

Noi come Comitato possiamo ritirare contestualmente il referendum.

Per ora è un’idea di chi scrive. Ma immagino e auspico che il Comitato potrebbe uscire ufficialmente con una proposta del genere nei prossimi giorni. 

(Anche per sanare il nuovo, incredibile papocchio combinato nel frattempo dall’Amministrazione, e di cui parleremo domani.) 

Si procederebbe pertanto a un concorso di idee per vedere qual è il miglior progetto che viene fuori, con la partecipazione dei Cittadini.

Potremo così realizzare entro giugno 2017 il miglior progetto possibile per la nostra piazza centrale, la Piazza storicamente più importante della Città.



In conclusione, la buona notizia. Anzi due. 

Uno: i soldi ci sono

Due: abbiamo tutto il tempo. Basta non perderne altro.

Basta smetterla con il bullismo istituzionale; con il mutismo di comodo, l’indianismo spinto, l’ostruzionismo, la disinformazione sistematica. Basta smetterla con le registrazioni e cominciare un confronto serio e maturo, col Comitato e con la Città.

Perché mai non dovremmo fare il miglior lavoro possibile? Quale oscura logica può giustificare una assurda posizione per cui o questo piano o niente, o questo o ci buttiamo dalla finestra

Abbiamo tutto il tempo. Più di due anni. Abbiamo sicuramente le idee. E la voglia di fare di Piazza Castello il punto di inversione di tendenza, l’inizio della Rinascita di una Città troppo a lungo devastata.

Abbiamo tutto d’un colpo la possibilità di valorizzare la nostra Piazza, la nostra Storia, la nostra Città e la nostra Democrazia.

Se l’Amministrazione è davvero in cerca di una redenzione, questo, e non altro, è il momento e il modo giusto.

Un’occasione più unica che rara. Chi oserà dire di no?

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