Concerto di Natale al Liceo Tedone. La solita roba, si dirà. E invece no.

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Concerto di Natale al Liceo Tedone. La solita roba, si dirà. E invece no.

Perché a suonare e a cantare sono i ragazzi. Certo, un po’ generazione XFactor e altra “roba” televisiva. Inevitabili wannabe ma anche molti bravi, alcuni bravissimi.
Non so se il concerto degli alunni interni sia una prassi o una novità, qui o altrove.
In entrambi i casi, perfezionando i dettagli e curando meglio la comunicazione e il packaging specie digitale, penso sia qualcosa da ripetere e far diventare un punto di riferimento, magari aprendolo a pari grado di altre scuole o pari età non scolarizzati.
La musica può davvero unire e svolgere un’importante funzione sociale.
Personalmente non nascondo la sorpresa per una tale concentrazione di passione e talenti nei ragazzi di una singola scuola.
Per un attimo ho pensato a Dante: non credea che morte tanta n’avesse disfatta.
E io, lo confesso, non credevo che in una enclave così piccola, di un’unica scuola, ci potesse essere una tale percentuale di toccati dalla musica suonata, pronti e ansiosi di esprimersi.
Con la doppia sorpresa di una presenza femmine paragonabile a quella dei maschi: roba impensabile ai tempi in cui c’era al massimo uno (rigorosamente maschio) che strimpellava qualcosa nella speranza di rimorchiare, e tutti gli altri intorno… 😉

E senza contare il formidabile coro anglo-natalizio-tribale messo su dall’ottimo Tommaso Scarimbolo, in cui le ragazze erano quasi la totalità.
Noi maschietti relegati al ruolo di integratori e accompagnatori: il segno dei tempi… 😉
Mi chiedo cosa potrebbe venir fuori da una rassegna di più scuole, e sono sicuro che il risultato sarebbe sorprendente.

Certo, si dirà, le materie importanti sono altre e non è da questi eventi che si giudica una scuola.
Questo è vero. Ma è anche vero che tutto ciò che lega creativamente i ragazzi tra loro e con le scuole, con la società, ha inevitabilmente anche una sua formidabile valenza didattica.
Crea condivisione, e finisce per creare identità.
Certo, per ogni scuola è difficile uscire dal proprio recinto — lo spirito di corpo, la burocrazia, le autorizzazioni, il coordinamento, i provveditorati e i ministeri che sono i primi a non funzionare, quando non sono d’ostacolo…
E tutto il resto che conosciamo bene e con cui non val la pena guastare l’atmosfera natalizia.
Bravi ragazzi e tutor. Speriamo sia solo il seme di una cosa ancora più grande.
Come si dice, se son rose fioriranno. Nel frattempo, innaffiare è la via giusta.

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