La Fine del Gioco

Ce ne è voluto, per far muovere l’elefante burocratico della segreteria regionale Pd, che aveva tutti gli estremi per muoversi ben prima. Ma, come si dice, meglio tardi che mai.

A leggere il durissimo, informatissimo e a tratti pedante comunicato con cui si congeda l’impresentabile segreteria ruvese (impresentabile non da oggi, ma dall’inizio e ad essere pignoli anche da prima che iniziasse il suo solipsistico mandato, da quando ha devastato Piazza, Storia e Democrazia in questa Città, negando un referendum sacrosanto chiesto dai Cittadini con cifre da plebiscito…);<br />
a leggere attentamente il comunicato, pare di capire che ciò che ha messo strizza al regionale non sia l’ennesima uscita in escandescenze della suddetta segreteria, uscita pari pari a tante altre e perciò non degna di particolare enfasi.

No, quello che stringe il cavallo dei pantaloni all’esecutivo regionale è la paura delle “forze populiste” – espressione che di per sé non indica grande intelligenza politica, ma tant’è…

Insomma puntellano Chieco non perché ha tutte le sacrosante ragioni di difendersi e amministrare con serenità, senza ricatti e deliri e gufaggi e congiure un giorno sì e l’altro pure, ma perché le elezioni si avvicinano e se si continua così le “forze populiste” (sic!) rischiano di prendere il quindicennale fortino piddino ruvese.

Sarebbe curioso chiedere a questi strateghi che demonizzano (in teoria) qualunque cosa sia di centrodestra, e peggio ancora ammassano e uniscono le due forze di governo nazionale nella generica e ottusa ammucchiata generale di “populismo” – con chi precisamente, partendo da un 20% che appare peraltro ottimistico confermare, dovrebbero fare alleanza per fronteggiare la nuova realtà. Ma tant’è, a loro l’onere e l’onore di tali strategie

A mettere pace verrà l’ottimo Domenico De Santis, che è quasi come dire @Michele Emiliano in persona. Impresa difficile, ma gli facciamo i migliori auguri.

Noi, per parte nostra, non possiamo che salutare con favore una decisione che andava presa almeno un anno fa, se non due.

Per il resto, non stappiamo lo champagne. La Città è ancora in gravi difficoltà nonostante la buona volontà dell’Amministrazione Chieco, e il regolamento di conti interno al Pd non aiuterà di certo l’impresa.

Abbiamo già denunciato la chiara esigenza di un cambio di passo: questo è il momento giusto, senza più l’assillo della ottusa ostinata segreteria autoreferenziale. Ora bisogna aprire il gioco e tirare fuori gli assi e tutti i conigli dal cilindro, se ce ne sono. Altrimenti meglio anticipare tutti e andare ad elezioni – non prima però di aver ritirato o profondamente riformato le intollerabili strisce blu, con le quali il consenso dell’amministrazione uscente rimarrebbe a cifre da prefisso telefonico.
Il mediatore regionale potrà certamente dare ottimi consigli.

RuvoLibera, il Referendum negato, la rivincita dei Cittadini

Qualcuno ha detto, “mai stravincere”. Ed è un principio saggio.  Perciò non è certo con questo spirito che lo diciamo, ma piuttosto con l’esigenza geometrica di chiudere un discorso aperto ormai cinque anni fa, quando abbiamo cercato in tutti i modi, prima con dialoghi tra sordi, poi col solo aiuto dei Cittadini, di resistere agli scempi urbanistici, alle scellerate pratiche e alle illegittime lacerazioni della democrazia e della volontà popolare, scientemente messe in atto dalla precedente amministrazione, la cui “mente” devastante era appunto l’attuale segreteria defenestrata.

Da allora non abbiamo mollato un attimo e abbiamo combattuto senza tregua perché almeno i responsabili avessero la giusta remunerazione.

Lo dovevamo a quelle 1250 firme, a quei cittadini che in massa, in numero sei volte maggiore al previsto per legge, avevano risposto al nostro appello e chiesto di dire la loro sulla devastazione di Piazza Castello. Lo dovevamo a tremila anni di Storia calpestati, a 26 mila cittadini ridotti al silenzio, favorevoli o contrari che fossero. Lo dovevamo allo sforzo di tanti che hanno dato tutto il loro impegno per questa causa alta e nobile. E oggi possiamo dire, col rammarico di non averlo potuto impedire a causa della ottusa, indegna, imperdonabile slealtà dei nostri interlocutori istituzionali di allora – missione compiuta.

Oggi, senza gioia perché la Città è ancora in mezzo al guado e un sindaco in gamba, sulla cui indipendenza abbiamo sempre contato e non abbiamo sbagliato, dovrà prendere decisioni difficili e drastiche per invertire una rotta che sta a nostro avviso scivolando verso un pericoloso appiattimento… senza gioia ma con soddisfazione registriamo che anche l’ultimo caposaldo dei vecchi distruttori di Piazza, Storia e Democrazia è stato liberato.

La Fine del Gioco.

Ora speriamo che la Città, dal Sindaco fino all’ultimo cittadino (chi scrive) sappiano fare buon uso di questa occasione impegnativa e irripetibile.

Mario Albrizio

Di seguito il comunicato della segreteria regionale Pd con cui si commissaria la sede ruvese

Ruvo di Puglia, comune di 26,000 abitanti con amministrazione di centrosinistra, a guida PD, da una serie di incontri e di audizioni svolte negli ultimi 6 mesi è emerso quanto segue: In Consiglio Comunale (10 consiglieri di maggioranza + sindaco) il gruppo del PD era inizialmente composto di sei consiglieri + il Sindaco. Dopo l’elezione, frutto di un congresso non unitario, l’attuale segreteria ha scelto di non coinvolgere nella gestione del partito una parte importante del coordinamento che, peraltro, rappresenta i riferimenti interni di tutti i consiglieri comunali eletti. Questa scelta divisiva con il gruppo consiliare si è tradotta nel tempo e progressivamente in una situazione di insostenibile conflitto.

In particolare, si è manifestata l’incapacità della segreteria di mediare e fare sintesi sulle questioni amministrative, tanto da rompere definitivamente ogni tipo di dialogo con sindaco e l’intero gruppo consiliare, che nel frattempo, peraltro, ha visto l’uscita di ben tre consiglieri che hanno preferito costituire uno nuovo gruppo (AppDem), in attesa di veder restituito, agli elettori e attivisti PD, quel luogo dove confrontarsi in maniera serena e costruttiva, dove far sintesi, dove far giungere e discutere le istanze dei cittadini anche in funzione di supporto all’azione amministrativa.

Emblematica di tale frattura e della totale incapacità della corretta gestione dei rapporti politici con sindaco e con il gruppo consiliare da parte della segreteria, è il percorso amministrativo conseguente all’analisi delle osservazioni al PUG improvvidamente adottato nell’ultimo consiglio prima delle elezioni dalla precedente amministrazione a guida PD (dove l’attuale segretaria era vicesindaco e assessore all’urbanistica), nonostante l’espresso dissenso del candidato sindaco PD (oggi sindaco) e dell’allora segretaria PD (oggi capogruppo di App Dem).

Sul punto, infatti, si contano svariati e pesanti attacchi, senza esclusione di colpi, portati all’amministrazione attraverso comunicati, manifesti, iniziative pubbliche, che hanno causato il deteriorarsi del rapporto tra le parti.

Inaccettabili, sono stati i toni e i contenuti delle prese di posizione della segreteria, in appoggio a iniziative dell’opposizione – su questioni di grande importanza come ad es. il nuovo Regolamento edilizio bersagliato con dichiarazioni e documenti di sostegno a chi si opponeva in modo del tutto strumentale (il regolamento è stato poi approvato con pochissime modifiche in consiglio e in larghissima parte all’unanimità);
– e finanche su questioni di costume come ad es. la decisione del Sindaco (condivisa dalla maggioranza) di non chiudere le scuole in occasione della visita del Papa, contestata dalla segreteria insieme all’opposizione tanto da far pensare a un PD che capeggia quest’ultima, creando palese disorientamento nell’elettorato. E’ stata così consegnata all’opinione pubblica l’immagine (non corretta) di partito litigioso, ostaggio di interessi particolari e disinteressato al bene comune.

Le molteplici criticità che caratterizzano la gestione e l’operatività del PD locale “ostile” amministrazione sono ormai da tempo denunciate da tutti e sei i consiglieri comunali, dal sindaco e da parte del coordinamento. Del resto, tutto ciò è emerso in grande evidenza nel corso della recente crisi amministrativa risolta con il supporto del PD regionale e provinciale con una segreteria locale rimasta estranea a guardare gli eventi, con la non tanto segreta speranza (condivisa con l’opposizione) che volgessero al peggio. D’altro canto la chiusura totale della segreteria rispetto al contesto politico locale trova un altro elemento di conferma nell’assoluta mancanza di relazione e confronto con le altre forze politiche di maggioranza; relazione e confronto affidati alla sola cura dell’amministrazione e dei consiglieri di maggioranza. 

Molto si potrebbe ancora dire.

Tuttavia, già dai fatti sommariamente indicati emerge la necessità, avvertita da tutti nei diversi ruoli svolti, che venga rimossa una segreteria che tende a dividere e minare l’unità dei consiglieri e del partito, tanto da spingere un gruppo di iscritti “responsabili” ad avviare, al di fuori delle sedi istituzionali del partito, un percorso di sereno confronto teso all’individuazione di spazi di ricomposizione che consentano di ricostituire un gruppo unitario all’interno del PD ed un clima positivo in cui ci sia un dialogo costruttivo che eviti rotture letali e irrecuperabili sfilacciamenti.

Dopo aver preso atto e ascoltato le parti e verificato che le stesse non riescono a trovare un punto di mediazione politica rispetto agli argomenti di frizione e contrasto riguardanti la gestione amministrativa della Giunta del Comune di Ruvo di Puglia, che il vede il Partito Democratico opposto in due fazioni incapaci, attualmente, di riprendere un percorso comune; dopo aver preso conoscenza dell’ennesimo comunicato in cui testualmente il partito democratico di Ruvo di Puglia prende le distanza dalla attuale amministrazione, in totale sfregio rispetto alle indicazioni formulate dal partito regionale; ritenuto necessario salvaguardare l’amministrazione in un contesto in cui la destra populista e reazionaria, vero nemico della democrazia, rischia di prendere piano piano il governo delle nostre comunità locali; non avendo riavvisato nel comportamento dei consiglieri comunali del partito democratico violazioni dei principi e dei doveri sanciti dal partito; ascoltata la Segreteria e il Segretario di Federazione, con il presente atto si procede al commissariamento del circolo del PD di Ruvo di Puglia ed alla nomina del commissario nella persona di Domenico De Santis, al quale viene affidato il compito di governare il processo di transizione verso la nuova governance del partito locale, da individuarsi con le modalità statutariamente previste e secondo le indicazioni del PD regionale.