La Fine e il Principio


Vinta la Guerra del Pug (e della Piazza, e della Storia, e della Democrazia violate), la Città torna a respirare. Ora una squadra all’altezza del compito per dare corpo a questa nuova possibilità.

Volano gli ultimi stracci in casa Pd, dopo l’approvazione del Pug senza le macroscopiche storture di cui abbiamo parlato tante volte su queste pagine, e di cui avevamo chiesto lo stralcio senza se e senza ma.

Ne dà notizia un lungo e delirante comunicato sedicente a nome del Pd (“Il Pd si chiede…“) dove si accusa tutto il Pd, l’odiato Chieco (Pd), chi gli dà manforte (Pd), e gli ex fedeli-alla-linea della segreteria (Pd), trattati come traditori e perciò indicati alla pubblica gogna. Il bubbone è finalmente scoppiato. Eccolo qui, il testo dell’ennesimo sproloquio di una sconfitta epocale:<br />

Il PD si chiede: quali interessi sono stati garantiti da questo scippo alla città?
Durante il consiglio comunale scorso, la maggioranza  ha cancellato dal PUG tutta la zona del cosiddetto PERIURBANO, destinata alla zona della valorizzazione della ruralità sociale, la zona della multifunzionalita’ destinata ai servizi per la città, ed un comparto di Edilizia sociale a valle del comparto F per nulla influente sulla panoramicita’; forse a compensazione dell’aumento degli indici concessi ai suoli a vincolo caducato di via Scarlatti già deliberati in consiglio? Tutto  questo abbellito dalla retorica dei bei discorsi del consumo di suolo zero.
Servizi alla città: strutture sportive, zone commerciali e servizi al  commercio, strutture ricettive e servizi al turismo, sale concerto, sale convegni, spazi ludici per tutte le età di iniziativa privata e intervento pubblico, respiro ad una città fatta solo di case  che ha la voglia di vivere e di crescere.
Hanno così liberato i suoli dalla tipizzazione per attività sociali pubbliche ed innovative riportandole a zone agricole. Suoli che non erano destinati a case ma a forme che valorizzano l’agricoltura in particolare, fasce verdi di contorno alla città e che miravano ad evitare la formazione della periferia, nel solco degli indirizzi dettati dal PPTR per il “ patto città- campagna” nel così detto “ ristretto”.
Hanno così distrutto tutto l’impianto futuro urbanistico su tutto il versante nord.
E così la città torna indietro, torna ad avere un piano che assomiglia tanto al vecchio e contestato  PRG con gli antichi impedimenti per gli agricoltori, ad avere strutture adeguate ai tempi  e all’economia, il vecchio clima di “processo alle intenzioni” tutte le volte che sorge la necessità di costruire. Torna l’era della urbanizzazione stravagante, improvvisata e disorganica  dovuta alla mancanza di aree razionalmente integrate ad un disegno urbano e territoriale, l’era delle varianti con conferenza di servizi. Torna l’era della città per i soli benestanti per i quali la città ed il territorio rappresenta un diversivo per le passeggiate. Torna l’era della pianificazione fatta da meno di dieci persone nel mentre si fanno narrazioni sulla partecipazione.
È vero Scardigno, Turturro, Picciarelli, Summo? Quando avete mostrato le vostre perplessità? Quando avete cambiato visione?
A quali interessi risponde questo emendamento dei consiglieri di maggioranza?  Emendamento costruito di notte nelle stanze oscure come da vecchia politica…altro che politica generativa. Nessun partito è stato informato.
Il PD escluso a priori per paura che potesse far sorgere qualche dubbio.
Ma a questo punto quando si è decapitato lo sviluppo di Ruvo, si è schiaffeggiata la città e la sua volontà di rinascita, si è avuta la ipocrisia di tenere in piedi una commissione urbanistica che ha lavorato per quasi tre anni per poi cancellare tutto ad opera di poche persone, avere la protervia di continuare a fare una narrazione di propaganda solo per ritornare a 20 anni fa, il Partito Democratico che ha sempre lavorato per evitare una deriva che è stata chiara da subito dopo le votazioni, ora prende atto che non può più sostenere questa compagine amministrativa delegittimando il sindaco e i consiglieri dall’operare in nome del PD.
Noi siamo un’altra cosa.
E nemmeno i cittadini sono stati chiamati a partecipare a questo scippo, forse solo quelli interessati.
La storia di questa città non vi dimenticherà  per la spregiudicata irresponsabilità con cui vergognosamente state cancellando anni di studio e di ricerca con dispendio di tempo e denaro pubblico e decapitando ogni possibile opportunità di crescita e sviluppo per questo paese. Ora abbiate il coraggio di non chiamare PUG ciò che ne resta.

Ma se quella parte del Pd che sta col Sindaco è un nemico accusato di ogni possibile efferatezza dalla segreteria Pd; e se pure la parte del Pd che seguiva fino a ieri i deliri della segreteria oggi è passato dall’altra parte ed è oggetto delle stesse (o peggiori) contumelie – precisamente, a nome di quale Pd parla questa “vocina” che ovviamente non si firma e si nasconde (come sempre) dietro la sigla Pd?

E d’altra parte che razza di partito è il Pd se, insultato in tutte le sue componenti e platealmente diffamato nella corrente “traditrice”, su cui evidentemente la segreteria contava per ricattare o far cadere il sindaco – che razza di partito è questo che non ha ancora trovato il modo, e il coraggio, per convocare un congresso e cacciare la zavorra che ha fatto della segreteria il suo bunker?

Il Grande Giorno

Oggi per RuvoLibera e per Ruvo è un grande giorno, perché è stata tolta una pesante cappa che avrebbe ucciso la Città, già provata da 25 anni di disastri procuratile da Attila & Friends

Il Pug così rimasto è tutt’altro che perfetto ma diventa almeno digeribile, e l’unica cosa che è stata davvero decapitata è l’insulsa, infondata e arrogante presunzione della vecchia amministrazione che mirava a burattinizzare Chieco e continuare a fare attraverso lui i suoi comodi.

Sono stati decapitati solo i pericolosi sogni di gloria di coloro che hanno decapitato la Piazza, la Storia e la Democrazia di questa Città. Gli autori di questi scempi hanno oggi la loro giusta remunerazione

Per noi è un grande giorno. Giustizia è fatta. Abbiamo fatto come sempre la nostra parte, con la determinazione, la perseveranza e la lucidità strategica che il caso richiedeva. Oggi siamo finalmente, tutti, più liberi.

Per noi la partita è chiusa. E vinta.

Ed è chiusa e vinta per l’Amministrazione Chieco – che oggi ha più agio per procedere alle necessarie modifiche se vuole ripetere la vittoria del 2016: dal rivedere la farneticante prigione a strisce blu, ultimo regalo avvelenato della decrepita precedente amministrazione oggi definitivamente sconfitta – fino a un rimpasto istituzionale che magari premi alcuni dei tanti giovani in gamba che si sono spesi per il Sindaco e le sue politiche.

La Piazza è vendicata. La Storia è onorata. La Democrazia ripristinata. Il Pug riportato entro binari ragionevoli. I colpevoli buttati a giusta pena nel dimenticatoio della Storia.

Ora comincia una nuova fase, un nuovo principio, un inizio che è responsabilità di tutti accompagnare partecipando e facendo partecipare.

La Città è finalmente libera e si apre per tutti la possibilità di collaborare o anche combattere e competere, ma nel superiore interesse della Città, da persone libere e interessate solo al bene comune. Da vincitori, insieme alla Città che torna a respirare.

Quel Che Resta del Pd

L’unico a perdere è il Pd, ancora ostaggio di chi, non pago di aver clamorosamente fallito (a spese di tutti) nella gestione del potere, oggi mostra il suo definitivo fallimento anche nella gestione della sconfitta, lasciandosi andare a isterismi e maledizioni degni non di una Politica alta, che NON conoscono; e neanche della politichetta mediocre e dissanguatrice di cui hanno dato prova insieme ai loro antichi maestri: ma di un film horror politico-cialtronesco, che oggi firmano senza più possibilità di appello.

Rimane solo da assistere agli ultimi fuochi del partito che fu. Alla inevitabile querela dei diffamati (che se non lo facessero ammetterebbero la veridicità delle accuse) e alla cacciata, senza la quale nessun rinnovamento interno sarebbe credibile, di chi ha condotto il proprio partito al più incredibile sfacelo, servendosene sempre come scudo e alibi ai propri deliri personali, fino al picco tragicomico odierno, di accusare tutto il Pd in nome del Pd. Cioè di sé stessi.

E ora almeno “abbiate il coraggio di non chiamare PD ciò che ne resta“.

Noi intanto voltiamo pagina. Insieme alla Città.

Mario Albrizio