Il Sindaco Sul Filo

Un’analisi del voto, della situazione generale e delle prospettive possibili


Mi giungono allarmi accorati sul rischio di caduta che l’Amministrazione Chieco corre(rebbe) sulle Osservazioni (tra cui le nostre) allo sciagurato Pug rabberciato dalla precedente pessima e sciaguratissima amministrazione.

Va bene gli equilibristi in piazza e lo zinnannà. Ma i corposi e disinvolti (qualche amico dice “criminali”, ma noi no…) interessi che stanno sotto quello scempio programmato, premono per poter iniziare a devastare.

Insomma, come si dice, i nodi vengono al pettine.

Ora, dal momento che l’attuale maggioranza è Pd-centrica, e che il Pd è stato spazzato via come forza di governo arrogante, oligarchica e nei fatti antidemocratica, a livello nazionale come nella nostra Città (la Piazza è lì a testimoniarlo 24 ore su 24) – e che il M5S anche a Ruvo, nonostante tutto, ha doppiato i voti del Pd, è evidente che si pone un problema di rappresentatività, non formale ma di fatto.

Una delle cose su cui non sono d’accordo col mio stimatissimo amico sindaco è la bacchettatura dell’opposizone. A me l’opposizione piace battagliera, e se fossi sindaco credo mi piacerebbe anche di più. Perché un’opposizione battagliera aiuta i governanti onesti e in gamba e ben motivati, come sicuramente Chieco è, a tenere a bada la parte inciuciosa, clientelare e affaristica che è la parte oscura di ogni maggioranza, di ogni colore. E come è noto questa Amministrazione purtroppo non fa eccezione. Anzi…

Per esempio proprio l’opposizione mi ha segnalato e chiesto di interessarmi alle vicende del comparto K. Ne parleremo: sarà la seconda puntata di questo articolo. E ne vedremo delle belle.

Ma tornando all’attualità, e all’esito ancora caldo delle elezioni, la riflessione di cui sopra si impone.

Ora, caro Sindaco, perché non cogliere la palla al balzo e giocare d’anticipo?

Ormai dopo quasi due anni la tiritera è chiara. Debito e contenzioso non sono stati sostanzialmente intaccati, la Città è sempre a un passo dal baratro, e l’Amministrazione dalla caduta. La responsabilità, per chi ha un minimo di conoscenza delle cose, è fin troppo ovvia e si è resa evidente fin dai primi vagiti della compagine attuale a Palazzo Avitaja, con una parte oscura ma ben decisa a “interpretare” Chieco come orpello di rappresentanza che lasciasse loro mano libera sulle cose “sostanziose”. Le responsabilità sono ovvie e precise, ma è sul sindaco che le faranno (e già le fanno) ricadere. Ti hanno chiamato e pregato apposta…

Ma il Sindaco non ci sta e accentra intelligentemente il processo decisionale.

Che cosa rimane allora a lorsignori, se non provare a fare le loro cose “sotto sotto” o magari farlo inciampare e cadere? E infatti come ben sanno i nostri lettori ci sono stati già vari tentativi. L’altro, di questi giorni, è appunto quello del signor (o signora) K. Il prossimo il Pug. E poi…

Allora, signor sindaco, caro Pasquale, prendi di petto la situazione e conduci tu il gioco. Pallino in mano e via.

Dimettiti e vai ad elezioni con una lista/schieramento solo tua/o, in cui sia chiaro che si vota Chieco e la sua squadra, non l’orribile Pd di tre anni fa, sventrapiazze e democrazia, che si nasconde dietro la nobile foglia di fico venuta da fuori.

Oppure procedi a un rimpasto che dia voce all’area emergente e non rappresentata in Consiglio.

Lo so che sembra una cosa da equilibrista, ma allora chi meglio di te?

Perché l’alternativa è continuare a farsi rosolare a fuoco lento e logorare da chi, dentro e fuori la tua maggioranza, non vede l’ora di chiudere la tua esperienza come un fastidioso imprevisto e seppellirti politicamente alla prima fossa disponibile.

C’è invece, la fuori, la stragrande maggioranza della Città che vuole cambiare, che si fida di te ma che è costretta a a paragonare i successi di immagine (se tali sono) alla stagnazione politica ed economico-sociale, alla disoccupazione senza speranza e prospettiva – senza dire di debito e contenzioso.

Abbiamo bisogno di un Chieco al 100%, perché il Chieco tirato per la giacchetta e spinto qua e là e che deve stare attento e saltare gli sgambetti forse non basta più.

Pensaci. Comincia a salire sul filo.


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