100 Mila Euro per i (Veri?) Poveri


“abbiamo trovato 100.000 euro per aiutare i nostri concittadini che si trovano in condizioni di difficoltà. Naturalmente non abbiamo risolto tutti i problemi della città e le cose da fare restano tante. I soldi sono sempre troppo pochi, l’importante però è usare quelli che ci sono per le cose importanti e urgenti.”


Così il sindaco Pasquale Chieco sulla sua pagina Facebook.


I 100mila euro che avevamo chiesto quattro anni fa. Prima che ci si mangiasse gli ultimi residui di cassa.


Li ha trovati in una situazione ben più difficile chi aveva la sensibilità e la determinazione di trovarli.


Ci siamo sgolati con quegli altri ricevendone risposte ebeti o nessuna risposta. Chieco l’ha fatto autonomamente senza che avessimo bisogno di aprire bocca.


Certo non basta. Ma è un inizio.


Bravo sindaco e chiunque abbia dato una mano.
Ora attenzione a come vengono spesi.

Che non si confondano, come troppo spesso accade, i poveri con quelli che gridano di più, o che fanno parte di certe conventicole.

Sono sicuro che siamo in buone mani, ma la catena è lunga. Vigilare.

Affidare la gestione a chi ha buone orecchie perché i veri poveri non hanno santi in nessun paradiso, non gridano mai, e spesso purtroppo neanche parlano.





LA CITTÀ SENZA FESTA

Categoria: Politica
Creato Martedì, 09 Luglio 2013 21:57
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Scritto da Mario Albrizio

Quanto manca all’irreparabile?

Stavamo giusto pensando di fare una proposta analoga al Comune: risparmiare sulle feste di qualunque tipo e convertire le somme in assistenza sociale.

Perché non si può far festa mentre c’è chi piange. E mentre il pianto si diffonde e sale ben oltre i limiti della normale infelicità sociale.

La Città sia piena di Feste fatte gratuitamente. Specie se utilizzano fondi pubblici. Oppure non se ne facciano affatto.




E mentre ci accingevamo a mettere su carta, per così dire, questa idea, ecco arrivare questo analogo e sovrapponibile, accorato appello della Caritas diocesana per quanto riguarda le feste patronali (leggi in fondo). Da laici, ma indissolubilmente legati al Bene Comune, non possiamo che condividerlo totalmente e senza riserve.

Allora che la parola d’ordine sia: Festa Per Tutti. O per nessuno. Che la Solidarietà cominci ad essere la Festa più sentita e diffusa. Sarebbe sì, una bella svolta di Cultura.

E mentre rimuginavo questi pensieri – immaginavo già la risposta del mio amico Pasquale De Palo, Assessore alla Cultura appunto, che ha dichiarato al PFest che il suo ufficio gestisce non più del 2% del budget comunale. Mentre il grosso è (sarebbe) gestito dai Servizi Sociali.

Poi guardi le cifre riportate dalla Caritas e ti si rizzano i capelli in testa (quelli che rimangono…;)

Ruvo nel 2012 ha erogato in sussidi straordinari, per contrastare la povertà dilagante, poco più di 10.000 euro – in tutto l’anno scorso! Quest’anno è già oltre 7.000. E non si capisce se la cifra sia destinata ad aumentare o se ci si fermi comunque alle cifre dell’anno scorso.

Ma anche se la cifra finale raddoppiasse – è davvero ammissibile una tale miseria in periodi così tristi e duri? È accettabile, in un ente il cui bilancio è di diverse decine di milioni annuali? Mentre si sperperano in maniera discutibile i soldi pubblici in tanti altri capitoli?

Ma che cosa si aspetta, in un contesto tanto eccezionale? Il primo o il prossimo suicidio?

Sono sicuro delle buone intenzioni di tutti. Ma questo immobilismo (su cui spero di sbagliarmi), questo lasciar correre, questo tamponare con mezzi usuali il disastro, come un medico che fronteggi un’amputazione con i cerottini casalinghi – beh, francamente tolgono il sonno.

Andremo a chiedere copia del Bilancio comunale e specificamente quello dei Servizi Sociali e degli altri assessorati.

Sono sicurissimo che ci sono mille vincoli, mille buone volontà più o meno frenate, probabilmente altri capitoli di spesa assimilabili e “sociali” – ma le cifre sopra riportate sono francamente inaccettabili, specie mentre si spendono milioni in rifacimenti di piazze che, seppure abbiano la loro importanza in tempi normali, rischiano ora di diventare una sorta di muto cimitero sociale. E la brutta avventura della Villa comunale, il triste biglietto da visita di una città distrutta, sta lì muta ma significativa testimone.

Non è più tempo di mezze misure. E neanche di misure ordinarie. Non è più tempo di prassi consuete e desuete. È tempo straordinario, che richiede idee straordinarie e un’energia e capacità innovative straordinarie.

È tempo di misure straordinarie, di mobilitare tutte le risorse, di raschiare il barile, di interessare la Regione, Roma, Bruxelles e se necessario anche il padreterno. La litania del “non ci sono soldi” non basta e non può bastare.

Certo, le altre città non stanno molto meglio. Ma questo non è certo motivo per starsene ancora a guardare.

La vera Festa è far ripartire la Città. Creare lavoro e sviluppo, rivoluzionando l’apatia pluridecennale che ci contraddistingue. La vera Festa è quando tutti hanno delle opportunità, e nessuno è al di sotto della soglia minima di dignità sociale.

Noi di RuvoLibera non abbiamo alcuna intenzione di starcene con le mani in mano ad aspettare il primo che non ce la farà più.

E su questo chiediamo l’aiuto e il sostegno di tutti i cittadini, delle associazioni, dei partiti, movimenti e di chiunque abbia voglia di lavorare e dare il suo contributo per evitare il peggio.

Non è più tempo di attese. Ma di agire. Noi faremo la nostra parte. Ciascuno è chiamato a fare la sua. Ora.

Chiediamo con forza che la cifra di interventi sociali straordinari sia almeno decuplicata per il 2013

Centomila euro, in una città che ne spende più di 800.000 solo di spese legali (riuscendo tra l’altro a perdere quasi tutte le cause e accollando allegramente alle pubbliche casse gli oneri dei più grandi scempi amministrativi degli ultimi 20 anni, senza neanche la pubblica soddisfazione di vedere denunciati i responsabili).

Governare meglio significa questo: spendere meno in avvocati, avere meno contenzioso, aumentare la salute pubblica e conservare la tranquillità sociale col prendersi cura, ma in maniera finalmente trasparente e non più clientelare, di chi ha davvero bisogno.

Potremmo una volta tanto sentire parole coraggiose e veder prendere impegni seri da questa Amministrazione, maggioranza o opposizione che sia? Noi ancora vogliamo sperarci. Ma il tempo corre e il disastro si avvicina. Fate presto!

Subito almeno altri 100.000 euro di ulteriore solidarietà concreta e di concreta opportunità sociale ed economica (perché questo è, anche, la solidarietà: economia, benessere che gira e si diffonde: si moltiplica).

100.000 euro in una Città che tra l’altro ne spende 130.000 per il Talos Festival, diverse decine di migliaia nei vari Concato, Bennato e trullalleri vari; 70.000 per sussidi alle scuole private, che raddoppiano abbondantemente se includiamo il Liceo Linguistico e i vari collaterali;

sono solo alcune tra la più curiose delle cifre messe a bilancio 2012, specie da parte di un’Amministrazione nata da una vera rivoluzione popolare e democratica nel 2011, e che dovrebbe avere la solidarietà sociale tra le sue massime priorità. Sulle altre voci, spesso non meno inquietanti, indagheremo. Vi terremo informati.

Intanto cominciamo, TUTTI, a far sentire la nostra voce firmando la Petizione per i 100.000 euro straordinari, subito, ora. Bastano una manciata di secondi e pochi clic.

Centomila euro subito (firma anche tu e fai firmare la petizione!) per tamponare l’emergenza, e l’avvio di una seria politica di rilancio del lavoro in questa città. Ciò che manca davvero da troppo tempo.

mario albrizio


Dalla Caritas diocesana riceviamo e volentieri pubblichiamo

Diocesi di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi Ufficio Comunicazioni sociali
La forte crisi in atto non tollera sperperi nelle feste patronali
Appello della Caritas di Molfetta Ruvo Giovinazzo Terlizzi ai Parroci, ai Comitati Feste Patronali e ai cittadini di buona volontà. Nel primo semestre 2013 erogati contributi per quasi tutto l’importo dell’intero 2012.
In questi giorni il Direttore della Caritas diocesana don Francesco de Lucia, insieme a tutti i volontari operanti nei quattro centro Caritas cittadini, hanno inviato una lettera ai Parroci e ai Comitati Feste Patronali per richiamare e sollecitare un’attenta riflessione nella programmazione delle feste patronali.
L’allarme è provocato dall’ondata di richieste d’aiuto alla Caritas, presente capillarmente sul territorio (anche in estate) che in questi ultimi mesi si fanno sempre più complicate: la perdita di lavoro e la stagnazione della crisi hanno portato diverse famiglie a prosciugare i propri risparmi, attingendo ai parenti e indebitandosi, con palpabile vergogna nell’atto di chiedere aiuto.
Se nell’anno scorso si rivolgevano alla Caritas persone con 2 fitti d’arretrato o una bolletta in scadenza, adesso i fitti son diventati 6, accompagnati da lettere di diffida degli avvocati, ingiunzioni di sfratto e le bollette non pagate sono quelle già scadute e rateizzate.
Di fronte a questi disagi economici, che si accompagnano a disagi psicologici per difficoltà relazionali e crollo di ogni tipo di speranza, nessuno può rimanere indifferente.
E a dimostrare quanto detto, se fosse necessario, la Caritas ha riportato gli importi erogati sotto forma di sussidi alle famiglie che, nel primo semestre 2013, sfiorano già quasi tutta la cifra impegnata nell’intero 2012:
Molfetta: € 18.000 euro (primo semestre 2013) – € 18.000 intero 2012
Ruvo: € 7.380,00 (primo semestre 2013) – € 10.570,00 intero 2012;
Giovinazzo: € 9.200,00 (primo semestre 2013) – € 10.570,00 intero 2012.
Terlizzi: € 13.000,00 (primo semestre 2013) – € 20.000,00 intero 2012.
Molti interventi vengono fatti in accordo con le parrocchie che contribuiscono per la loro parte e con il Comune che, per quanto conceda sussidi, di fatto non è in grado di risolvere alla radice le richieste di aiuto.
La Caritas quindi chiede a tutti e a ciascuno di individuare ulteriori scelte di sobrietà e solidarietà, soprattutto nell’organizzazione delle imminenti feste religiose patronali, per dare spazio ad opere di misericordia.
L’appello è quindi rivolto a quanti si occupano di organizzare qualsiasi tipo di evento, specialmente quelli a sfondo religioso, perché si evitino sperperi di denaro e, le eventuali economie, siano destinate ad alimentare il fondo Caritas perché si possa in qualche modo continuare ad aiutare le famiglie anche nei prossimi mesi.
Lo chiedono i poveri e forse tutti quei credenti che aspettano di essere convertiti dalle nostre scelte, coerenti con il Vangelo.
Per prendere contatti con la Caritas: [email protected] – cell. 3382115389 (don Francesco de Lucia)
Si prega di darne comunicazione. Cordialmente!
Luigi Sparapano direttore ucs