La prima foto è del 23 maggio. La seconda, del 1° giugno.
In mezzo una sfilata di camion, anche due e tre. Ogni giorno. Prima per montare i pali, poi le luminarie.
Oggi, 2 giugno, Festa della Repubblica, la musica è la stessa. Due camion.
E non è finita e poi dovranno smontare…
La piazza brutalizzata, violentata e spianata si prende la sua rivincita sui mediocri artefici del misfatto.
E i progettisti veri, quelli di due secoli fa, se la ridono dei loro mesti colleghi di oggi.
La Piazza combatte ancora. E non si lascia pedonalizzare (non ridete! :P) ad cacchium. Non senza reagire.
Che cosa sarebbe servito per mantenere la Città viva, per evitare la chiusura o l’esilio di storiche attività, per mantenere un giusto equilibrio di aggregazione e vitalità quotidiana?
Mmm… diciamo… una Rotonda?
D’altra parte, abbiamo resistito a millenni di oltraggi, prima di questa spianata del muro del pianto.
Supereremo anche questa.
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