“IERI COME DOMANI”. IL “PD” ATTACCA RUVOLIBERA MA IL MESSAGGIO È PER IL SINDACO

 

Il sedicente “Partito Democratico di Ruvo” – (Pd chi? Il direttivo? Il segretario? qualche “dirigente” in preda a manie di persecuzione? Non è dato sapere. Di sicuro qualcuno allergico alla firma e alla leale presa di responsabilità);

il sedicente “Partito Democratico di Ruvo”, come si firma, alla faccia di tutti gli iscritti e simpatizzanti che nulla ne sanno, e che tante volte hanno manifestato in pubblico e in privato la stima e il sostegno per RuvoLibera;

il sedicente “Partito Democratico di Ruvo” si sveglia e anziché rimediare ai danni fatti o almeno intonare un mea culpa per quanto tardivo che fa? “Attacca RuvoLibera”!

Evviva! Finalmente un segno di vita… per quanto primordiale e come sempre negli ultimi anni scorretta e sleale.

Ma chiamiamo le cose col loro nome. Diciamolo, che il Pd non c’entra niente. E che dietro questo ridicolo e vergognoso tentativo di intimidazione si intravedono semmai le solite manine, che si lasciano riconoscere con facilità. Basta guardare il delirio, le farneticazioni persecutorie, l’inconsistenza logica e gli “argomenti” addotti…

Così come attaccano RuvoLibera, ma in realtà hanno di mira il direttore, senza mai avere il coraggio di nominarlo. Perché fa reato. Fa reato anche così, ma evidentemente sperano di cavarsela. Vedremo che ne dice il giudice.

Ma su questo non voglio andare oltre. Tra calunnia, diffamazione aggravata e ripetute offese personali (che sì, sono personali lo stesso perché la persona cui sono rivolte è inconfondibilmente riconoscibile), ci sarà lavoro per avvocati e allora chi si nasconde dietro una firma di partito, e accolla così a tutti i dirigenti e gli iscritti la vergogna e le conseguenze della sua azione, dovrà uscire allo scoperto e rendere conto.

Ci sarà da divertirsi. Molto più di quanto mi sia divertito a leggere questo campionario di falsità, vuotaggini e contumelie che la dicono lunga sulla qualità e sull’equilibrio di chi le ha così vulcanicamente eruttate.

Ciò che mi interessa notare qui è invece il messaggio politico. La ciliegina sulla torta, per così dire. L’ennesimo pizzino per interposta persona.

 

Il messaggio politico

Eccolo qui riprodotto, a futura memoria, in un riquadro che quanto a ignoranza e ignominia sfida l’eternità:

Da tale immortale capolavoro si evince che:

1. Il sedicente “Partito Democratico di Ruvo”, o chi approfitta di questa sigla per i suoi fini, NON SA o finge di non sapere che il Consiglio comunale che ha approvato all’unanimità, in fretta e furia e in zona Cesarini, il mostruoso progetto di Pug, NON c’entra quasi per nulla col Consiglio comunale attuale.

2. Il sedicente “Partito Democratico di Ruvo” o chi approfitta di questa sigla per i suoi fini, NON SA o finge di non sapere che la maggioranza non viene espressa dall’amministrazione ma dalle elezioni.

3. Il sedicente “Partito Democratico di Ruvo” o chi approfitta di questa sigla per i suoi fini, NON SA o finge di non sapere che nel frattempo è anche cambiato il Sindaco. Così, un dettaglio piccolo piccolo… Insieme a tanti nuovi Consiglieri, di maggioranza e di opposizione.

O meglio lo sa benissimo – e infatti manda il suo greve e inaccettabile messaggio non solo al sottoscritto, che se ne ride altamente – ma manda, in modo anche più grave, un inequivocabile messaggio al Sindaco in carica.

Il sindaco è nostro, dice/dicono. Non si illuda il responsabile del blog (cioè il sottoscritto). Il sindaco è cosa loro.

Il loro ragionamento è primordiale ma chiaro: amministrazione, maggioranza, Pd, sindaco. Sembrano le parole di quell’altro raffinato filosofo, stesso partito – quello dell’ “abbiamo vinto noi, quindi comandiamo noi”.

Gli sfugge completamente, come sempre, il livello istituzionale. Il rispetto delle regole, della legalità e della democrazia: di cui hanno fatto strame sputando su 1200 firme e chiudendo la bocca a 26mila cittadini, favorevoli o contrari che fossero all’oggetto del Referendum sulla Piazza.

Così come sfugge loro il Bene comune primario che è l’intera Città. Non il partito. Men che mai quel partito a nome del quale non hanno alcun titolo a parlare – senza firmarsi.

Non gli passa neanche per l’anticamera del cervello, “se mai sia capace di ragionare“, che il Sindaco è per definizione Sindaco di Tutti, Primo Cittadino e non capopartito; garante di inclusione e di legalità per tutti e non per gli amici degli amici.

 

Che gelida manina

Certe irresponsabili manine sono evidentemente così ossessionate dal fallimento del loro disegno di manipolare il sindaco “forestiero”, che sentono il bisogno di rivendicarne l’appartenenza allo stesso recinto, la (inesistente) comunanza delle responsabilità.

Certe irresponsabili manine sono così ossessionate, che, dice il loro comunicato, hanno terrore che a manipolarlo possa essere qualcun altro, chissà chi, magari persino il direttore di RuvoLibera (che ovviamente questi poteri non li ha, tanto meno le intenzioni – ma figuriamoci se a lorsignori interessa).

Il concetto di uomo libero gli è del tutto estraneo. Il concetto di uomo con il senso delle istituzioni è roba aliena.

Da qui il pizzino: non si illuda il “responsabile del blog“, il sindaco è roba nostra. Comandiamo noi, ieri come oggi. Praticamente una chiamata di correo per l’incolpevole Chieco.

Perché il vero messaggio è un altro, come ognuno intende:

non si illuda il Sindaco di fare di testa sua.

Conta ciò che si è già deciso a suo tempo nelle secrete stanze, “presentato” poi vuotamente in piatte conferenze dove tutto è già stabilito e che quindi sono caricature della partecipazione prevista per legge.

E chi è in carica oggi, secondo la manina, essendo espressione del medesimo amalgama, non può che continuare quell’opera malefica. Ieri come oggi. Come domani. Amen. Un vero requiem per Chieco, casomai non dovesse adeguarsi.

Sono così ossessionati, questi estensori che usano non so quanto legittimamente il simbolo di un partito un tempo nobile – sono così ossessionati dal manipolare e dal gioco del chi manipola chi, che non vedono altro.

Il sindaco non è manipolabile? Porca miseria, vuol dire che lo sta manipolando qualcun altro!

Ecco ciò che davvero li arrovella. Li affanna. E li perde.

 

Il Ciambotto in testa

E guardiamolo, questo povero Pd ruvese.

Oggi senza segretario e con una Commissione temporanea, retta da una commissaria “forestiera” pure lei – che dovrebbe portarlo alle nuove elezioni interne. Insomma un partito provvisoriamente senza testa.

Quindi un partito in amministrazione controllata, per così dire.

Che dovrebbe preparare le primarie e basta. E invece, trova il tempo e le priorità (non ancora i ragionamenti e i contenuti, ma su questo sorvoliamo generosamente…😉) per attaccare RuvoLibera.

Non è strano?

E perché ci attaccano? Per la storia del Ciambotto. Parrebbe che pensino di essere loro il partito del Ciambotto: che non sappiano leggere? Perché il partito del Ciambotto, che come è noto non appartiene all’arco costituzionale, è stato da noi definito come “partito trasversale”.

A che pro allora il sedicente Pd se ne arroga il lusinghiero titolo?

A meno che tra i componenti della detta Commissione non vi sia, in facto o in pectore, il segretario di quel partito trasversale. Il signore o la signora Ciambotto – per così dire.

 

Tiriamo dentro il Sindaco

E su cosa ci attaccano? Appunto, sul Ciambotto.

Per anni hanno osservato uno stretto patto del silenzio e la filosofia del “chi, io?” e stoicamente e allegramente, come Totò, hanno preso mazzate mediatiche meritatissime facendo finta di sorridere perchè tanto “non sono Pasquale“…

Ed ora, tutto d’un tratto, ecco venir fuori il non detto? Su un articolo di ripiego e pura constatazione dei fatti?

Qualcosa non quadra?

E vediamolo, questo accordo che salta perché “la misura è colma” (ohibò!) – e allora le sdegnate e smunte truppe finora silenziose rompono il tabù del “silenzio condiviso” e lo rompono ovviamente in maniera altrettanto condivisa.

Ma condivisa da chi?

Risulta a RuvoLibera che tutti i consiglieri comunali o non sono stati consultati o erano contrari a quel documento infame. Possono avere più o meno simpatia per il sottoscritto, ma nessuno è Tafazzi e chiunque capisce bene che quella robaccia è come darsi una mazzata… dove non si può dire.

Sempre dall’analisi di quel “documento”, viene fuori non solo che quella robaccia NON ha la minima firma, visto che Pd non è una firma: Pd chi? Quale nome e cognome? Il segretario che non c’è? Il Direttivo che non c’è? Il custode della sede? Chi?

Ma ecco che all’improvviso, d’emblée, viene tirato dentro il Sindaco, che col pregresso tra RuvoLibera e lorsignori aspiranti “manovratori” non c’entra proprio nulla.

E che sicuramente è persona di ben altro livello per poter minimamente ipotizzare che abbia ispirato, avallato o anche solo saputo di quella barbara comunicazione.

Insomma, per quello che si può capire, il Segretario non c’è; il Direttivo non c’è; il sindaco non ne sa nulla; i Consiglieri comunali o non ne sanno nulla o erano addirittura contrari.

Con chi diavolo l’ha condivisa allora, la sua nota, questa manina?

Con chi, questa sciagurata decisione che affossa definitivamente la credibilità di un partito un tempo grande, e ultimamente almeno grosso?

Con chi, se non con il proprio delirio? Un delirio a danno di tutti, ma soprattutto a danno del Pd.

 

Il Pd vero non c’entra

Ora, in conclusione, qui in discussione NON è il Pd. Che è un partito serio, formato da militanti e simpatizzanti nella stragrande maggioranza ottime persone.

Un partito al quale, se dipendesse dalla qualità dei suoi iscritti e simpatizzanti, potrei iscrivermi anche domani – se è per questo.

Il problema sta nelle manine anonime e codarde che non hanno neanche avuto il coraggio di firmare questa ridicola porcata di intimidazione, ma si sono riparate dietro una sigla per evitare le responsabilità, a costo di infangare con questa oscenità tutti gli iscritti ed elettori.

 

Prendere le distanze dai pizzini

Mi auguro una presa di distanza immediata dei Consiglieri e degli organi eletti da questa oscenità, e l’allontanamento altrettanto celere dei responsabili.

Mi auguro nondimeno una simile presa di distanza da parte dei buoni dirigenti (e ce ne sono) e militanti del Pd.

Mi auguro infine un gesto anche dagli altri consiglieri, gli uomini di cultura e chiunque abbia un minimo senso civico, o semplicemente abbia apprezzato in tutti questi anni, condividendole o meno, le tante e difficili battaglie di Verità condotte solo ed unicamente da RuvoLibera.

Questa intimidazione di chiaro stampo, è per tutti. A RuvoLibera non fa né caldo né freddo. Semmai produce buon umore. Ma la chiamata è per tutti e il tentativo, se non fossero manine così isolate, è di mettere il bavaglio alla Città. 

Per parte nostra, chiederemo alla Magistratura l’accertamento delle responsabilità e la punizione dei responsabili.

Hanno scelto un articolo secondario e di mero commento per “reagire” apparentemente senza ragione, a vuoto o, come si dice a Oxford, alla cacchio.

Ma quando i contenuti sono così palesemente assenti, allora bisogna guardare i tempi, il contesto e le altre persone cui quel messaggio può essere rivolto. E allora tutto si chiarisce.

Attaccano RuvoLibera e il sottoscritto per mandare un pizzino a Chieco.

La rotta è già stata segnata. Ed è la rotta valida per ieri, oggi e domani. Chieco non si metta in testa delle idee e vi si adegui.

Non abbiamo dubbi sulla risposta del Sindaco – ma che tristezza nelle retrovie.

Così stanno le cose alla vigilia delle primarie – e verso questo naufragio indecoroso viene condotto da manine anonime, politicamente incapaci e irresponsabili, un Partito che avrebbe meritato un altro destino.

 

Mario Albrizio