RUTIGLIANI. LA PASIONARIA AL CONTRATTACCO

Nessun accordo con nessuno. Emiliano si è sbagliato e smentirà. Lascio voto libero. Io voto Chieco perché lo stimo ma voterei chiunque tranne i Paparella. 

Il contrattacco della sorprendente Mariatiziana Rutigliani in una piazza quasi gremita e zeppa di “osservatori”.



Spesso ci vuole il dolore per far venire fuori quel che siamo davvero. È quello che dev’essere successo a Mariatiziana Rutigliani dopo il plateale tradimento da parte di una delle sue liste.

Così ieri sera ho visto finalmente (e con me tanti altri) la leader che non avevo potuto vedere prima, quando i soliti furbetti del quartierino (gli stessi che l’hanno tradita, e contro i quali l’avevo messa più volte in guardia, come ha riconosciuto dal palco) la usavano contro di me, con le stesse squallide e vergognose strategie d’accatto di chi è abituato ad agire e vivere sottotraccia, di nascosto, a truccheggiare, a fingere, mentire e inciuciare anche col diavolo per avere la sua miserabile remunerazione.

Gente che abbiamo dovuto cacciare da Ruvo in Movimento, e che oggi anche Mariatiziana ha riconosciuto e trattato come meritano.

Ora lo sa anche lei e il suo mea culpa riecheggia più volte nella piazza, in un lungo discorso appassionato, a braccio, col cuore e con lo stomaco.

L’avessi “vista” prima così, autonoma e libera da manovratori d’accatto, aggressiva e piangente, indignata e battagliera, probabilmente le cose sarebbero andate diversamente e oggi staremmo raccontando un’altra storia.

Ma chissà. Il futuro è ancora tutto da scrivere.

Così come da scrivere è la storia di questa candidata, che alcuni dei suoi sostenitori (c’è bisogno di dire quali?) volevano disarcionare prima della presentazione delle liste (prima, Mariatiziana: non all’indomani), in un progetto tanto squallido e cervellotico, tanto in linea coi personaggi che lo avevano partorito, da avere bisogno di chiedere la copertura di altri fino al sottoscritto, con gli esiti che si possono immaginare.

Sono stati mandati dove meritavano ed era già la seconda volta.

La terza, ieri sera, ad opera di una Rutigliani che ora si pone davvero come outsider.

Se fossi in Pasquale Chieco la terrei nella massima considerazione per il posto di Presidente del Consiglio comunale. 

O meglio ancora per quello di vicesindaco, in modo da evitare l’errore madornale di cinque anni fa, quando l’amministrazione uscita da una rivolta civile (di cui tanto per cambiare RuvoLibera fu protagonista) si suicidò nella culla, stravolgendo il senso di un vero inizio di rivoluzione democratica e riducendola e scippandola a vittoriucola di partito.

L’errore asfittico e senza prospettive all’inizio di tutti i loro guai.

E purtroppo anche dei nostri.



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