RIMEDIARE AI DANNI DELLA PEGGIORE AMMINISTRAZIONE DI SEMPRE

#TuttiUgualiColCavolo #SalviamoRuvo #RuvoMeritaDiMeglio

Intervista a Nuova Città




Quale eredità lascia alla città l’amministrazione Ottombrini?

La peggiore amministrazione degli ultimi 15 anni. L’unica ad aver osato tappare la bocca ai Cittadini negando un Referendum supportato da una marea di firme. Lascia una Città distrutta, sull’orlo del dissesto, con 30 milioni di debito, 120 avvisi di garanzia (con la precedente amministrazione), una Tari stratosferica per un servizio mediocre, lavoro zero, sviluppo zero. Perso ospedale. Persa Pretura. Devastazione urbanistica, di Storia, Memoria e non ultimo di Democrazia. E una fretta sospetta nell’approvare un Pug assolutamente mortale prima di andarsene. Siamo all’ultimo assalto alla diligenza. Senza dignità, ma con molti appetiti.


Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi?

Vedere la mia Città a un passo dal collasso e nello stesso tempo vedere l’offerta politica ruotare intorno alle solite facce, i soliti metodi, la stessa logica di clientelismo becero, inefficienza e nepotismo. Un manuale del sottosviluppo. Un cerchio malefico che bisogna spezzare per far rinascere Ruvo.


Come cambierà la vita dei suoi concittadini se sarà eletto?

Cambierà totalmente il rapporto con la pubblica amministrazione. Il  nostro sarà un Comune Attivo, che affronta e risolve i problemi, che cura i bisogni e valorizza i metriti. La guida di una Città che cambia, e dove, come mi chiedono i giovani, si potrà tornare a cercare la felicità, senza dover scappare per questo.


Alcune temi caldi di queste elezioni sono: la questione delle cooperative edilizie con il relativo deficit fuori bilancio e l’annoso problema della Ruvo Servizi…

Sul problema degli espropri ho presentato una proposta più di tre anni fa, basata su un accordo proattivo tra le parti, comune, espropriati/rimborsati, compartisti. Rispettosa delle sentenze ma improntata ad equità. È una proposta tuttora validissima, ma che può essere gestita solo da un’amministrazione credibile e non compromessa.
La Ruvoservizi sarà trasformata ma manterremo i posti di lavoro e faremo nuove assunzioni spazzando via il sistema clientelare che ci sta affossando tutti.


La civiltà di un paese si misura anche per la sua capacità di preservare e tramandare la propria cultura alle nuove generazioni. Quali le sue idee in proposito?

La cultura in questa Città, come altrove, è meno che la Cenerentola. Si vive di sagre e iniziative spot di scarsissimo respiro. Invece Ruvo è ricchissima di storia, con un importantissimo museo nazionale e con un patrimonio in gran parte ancora da scoprire, e tutto ancora da valorizzare. Faremo della nostra Storia l’arma vincente e renderemo Ruvo un caso mondiale. Promesso.


Come ritiene di garantire al cittadino una puntuale e completa comunicazione istituzionale?

Sono un uomo di comunicazione. Se c’è un campo in cui la differenza, come dalla notte al giorno, si vedrà fin dalle prime ore, è proprio questo. Il silenzio tombale di queste amministrazioni disastrose diverrà alla svelta solo un brutto ricordo…


Qualche cenno sulla sua biografia.

Sono nato nel ‘58, l’anno delle imprese impossibili: quello del primo uomo nello spazio. Anche spezzare il cerchio del clientelismo è una mission impossible. Ma chissà che non sia l’anno giusto.
Sono un filosofo e storico per vocazione e per passione; editore digitale, docente e formatore, consulente e media strategist, pubblicitario e direttore creativo. Scrittore. Raramente regista, ma in caso di non elezione, chissà… 🙂

MARIO ALBRIZIO. UN SINDACO LIBERO