LA FAMIGLIA DEMOCRATICA

#SalviamoRuvo #RuvoMeritaDiMeglio


Dice qualche amico che non riuscirò a scardinare il vetusto sistema clientelare in cui si divide l’elettorato ruvese.

Che quell’elettorato non rispetta destre sinistre (sai la novità…) ma è diviso in tante grandi e piccole famiglie, a volte alleate oppure in lotta tra di loro ma impermeabili all’esterno, a valori tipo legalità, meritocrazia, bene comune.
A quegli amici rispondo semplicemente.

Uno. Io non ho intenzione di scardinare proprio nulla. Io e la straordinaria lista di spartani-ateniesi che è tanto gioiosamente folle da sostenermi vogliamo soltanto offrire alla città, alla nostra città, un’alternativa di rinascita e di crescita libera.

Saranno poi i cittadini Ruvesi a decidere.

Due. Se poi vogliamo parlare di famiglie, e della loro logica a volte perversa perché eccessivamente particulare, limitata, cieca sui propri piccoli orizzonti, aperta a nulla, chiusa a tutto – allora la soluzione è semplice.

Dobbiamo costituire la famiglia più grande e più forte. La famiglia dei senza famiglia. Dei cittadini liberi, delle famiglie libere, delle imprese libere, delle associazioni libere…

Insomma, la Famiglia dei Ruvesi. La Famiglia Democratica, che tutti contiene e nessuno esclude, che si riconosce nelle regole condivise e nelle leggi, e vive e cerca il suo benessere di conseguenza.

Solo un pazzo può pensare di essere felice in un contesto in cui lui e i suoi amichetti si appropriano di tutto, e tutti gli altri devono vivere delle briciole. Eppure siamo da tempo sotto il governo di questa pazzia cieca. È il caso di cambiare registro e riprendere la via.

Il vero benessere è nelle regole. Nella casa comune. Sotto l’unica Costituzione. Si costruisce sul merito, non sugli accordi spartitori tra i peggiori.

Il vero benessere è nella trasparenza, nel non aver nulla da nascondere e tutto da mostrare.

Il vero benessere è nella libertà. Che significa essere sé stessi in maniera trasparente nella propria comunità, collegata alla più generale comunità nazionale, europea e umana.

Una Comunità di cui un vero Sindaco è padre, non semplice uomo di cosca o partito. E come qualunque padre non pensa a rimpinzarsi a spese dei figli, né tantomeno fa figli e figliastri, ma tutti li cura al meglio delle sue e loro possibilità.

È questo, che rende una comunità libera.

La libertà è speranza, non paura; fiducia, non inganno; sicurezza di sé, non sottomissione né tantomeno sopraffazione.

Il nostro è il messaggio della libertà.

Quanti sono i Ruvesi liberi? Cioè non agganciati ad alcuna famiglia né carro clientelare, non vinti dalla rassegnazione e con abbastanza coraggio da cambiare la Storia? Lo sapremo a giugno.

Saranno tanti, pochi?

A noi questo non interessa. Pensiamo e speriamo siano la stragrande maggioranza i Ruvesi che anelano alla libertà.

Se ci siamo sbagliati, non ci fa problema: in un sistema barbaramente clientelare come questo non vogliamo avere alcun ruolo e alcuna responsabilità.

Se invece abbiamo visto giusto, allora inseme cambieremo la Storia di questa Città, le ridaremo prospettiva e serenità e costruiremo un Futuro migliore. Per tutti.