SCHINAIA SBARAGLIA UN CENTRODESTRA IN FRANTUMI

#SalviamoRuvo #RuvoMeritaDiMeglio


Schinaia scatenato in piazza Castello per la conquista della leadership di un centrodestra frammentato e in piena crisi di identità.

Nel mirino Paparella e soprattutto la Rutigliani. I suoi “rivali interni”
Eccolo qui, ‘12 anni dopo, con una lista di 12 candidati.
Negletto e abbandonato da chi in altri tempi lo avrebbe osannato in quell’area che era di destra, poi diventata centrodestra, poi centropagnotta e relativa ammucchiata…
Ma lo spirito non è domo.
Ogni donna nostra vale 100 ballerine, 100 papere che non si sa da dove vengono e dove vanno‘.
E mentre il pubblico si chiede con chi ce l’abbia, lui toglie ogni dubbio e scatena un duro attacco alla Rutigliani, una Maga Circe modificata al Photoshop dietro cui c’è Scelta Civica, il partito che ci ha portati al disastro; e come in un gioco di matrioske togli Scelta Civica e c’è Matarrese, togli Matarrese ed esce Vito Ippedico, togli Vito Ippedico ed esce l’ingegner Barile.
Ma che gioco è?
L’appello è per evitare di votare ‘per la donna, anche se modificata al Photoshop, ma per l’onestà e la competenza‘.
D’altra parte, conclude, ‘in cabina elettorale Dio ti vede. Paparella no‘.
Così mentre qualche candidato in piena sindrome napoleonica da astinenza va in giro a lagnarsi perché nessuno accetterebbe confronti con luiconfronti che NON ha mai chiesto e che proprio nessuno teme: anzi! – ecco che il VERO candidato del centrodestra attacca senza peli sulla lingua e senza timore reverenziale alcuno per la massa critica dei suoi competitori di schieramento.
Schinaia ha capito prima e meglio dei suoi pasticciati aspiranti successori e sostituti che in un centrodestra impossibilitato a vincere dalle sue divisioni e dai flagranti conflitti di interesse, l’unica vera battaglia da compiere è quella della conquista della sua leadership.
La differenza di classe è evidente. A volte imbarazzante. Nonostante la retorica torrenziale che fa da cortina fumogena, nei 20 minuti di discorso gli attacchi sono precisi e mirati.
Blandi e d’ufficio quelli a Chieco, spietati e chirurgici quelli ai competitors di schieramento.
Insomma Schinaia è qui per restare.
Impossibile la vittoria nelle condizioni date, ora mira a prendere la guida del centrodestra. A diventare punto di riferimento per raccoglierne i frantumi e organizzarli.
Alla prossima tornata, se l’operazione gli riesce, fermare un centrodestra unito sarà un’impresa mica da ridere. Forse una mission impossible.

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