RUVO È…

#SalviamoRuvo #RuvoMeritaDiMeglio

L’importanza del verbo essere.

Essere o non essere, questo è il problema! Sarà che forse non me lo sono mai posto, ma questo dilemma non mi ha mai tanto preoccupato, molte volte mi sono chiesto cosa voglio essere, e la risposta a questa domanda mi ha posto di fronte a un ventaglio di scelte.

A scuola ci hanno insegnato la differenza tra una è con l’accento e una senza, mi arrabbio con mio figlio quando mi manda un messaggio sul telefonino con questo maledetto errore, non ci posso fare niente, non lo tollero, è importante perché con quell’accento si decide se si è qualcosa oppure no, la scelta in quel momento è tra due alternative, essere qualcuno o qualcosa oppure mettere in collegamento, congiungere due elementi, due cose, due entità, anche le più disparate, cane e gatto, gatto e topo, Tom e Jerry, Don Camillo e Peppone, destra e sinistra…

A proposito di destra e sinistra, mi è venuto in mente questo paragone, immaginiamo di poter spendere una “è” nel momento in cui andiamo alle urne, esercitando il nostro diritto di voto, mettiamo l’accento su quello che per noi è il candidato o il partito che meglio ci rappresenta, ma in questo modo sfuggiamo al controllo di chi vorrebbe decidere per noi, ecco che man mano hanno corretto un po’ le regole e alleggerito sempre più quell’accento, sfumandolo per renderlo quasi illeggibile, e così: “via queste stupide preferenze, blocchiamo le liste, non si sa mai ci ritroviamo qualche infiltrato!”, mi chiedo chi sa perché non lo hanno fatto anche per le amministrative, mistero.

Con la nascita del movimento 5 stelle, e il crescente malcontento popolare, i nostri furbi politici di professione, si sono accorti che questa “è” era dura a morire e giù con sbarramenti, premi, e diavolerie simili che francamente da uomo della strada non ho capito niente, e già, è esattamente l’effetto voluto!

Ma non bastava, e allora? 


Allora niente, l’accento non esiste più (o meglio lo ignoriamo) non lo possiamo abolire ma con una bella “e” congiunzione ci uniamo in una invincibile ammucchiata, dove si confondono e non sono più distinguibili le identità più disparate, così ti ritrovi a vedere che la destra adotta provvedimenti che la sinistra ha promesso ma mai realizzato o una sinistra che più fascista non si può, in un clima di allegra non belligeranza.

Così accecati da questi fumogeni ideologici e frastornati da tanta insistente propaganda vuota e fasulla, strattonati da centinaia di parenti e amici candidati, ci accingiamo a fare la nostra scelta, a dire la nostra su cosa ciascuno di noi vorrebbe essere, certo la scelta sembrerebbe multipla, la più varia possibile ma in realtà la nostra scelta è tutta in un accento, con una “e” mettere tutti d’accordo intorno a un grande banchetto, dove noi non siamo sulla lista degli invitati ma (citando la pubblicità di un noto snack) siamo il ricco menù, oppure mettere una “è” e scegliere di essere liberi e incorruttibili.

Per il mio paese mi auguro che si scelga di mettere una grande “è” tra due parole: Ruvo libera.


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