LA MAGA CIRCE

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foto di Frank Einstein.


Cratere (Oxybaphon) apulo a campana con scena teatrale.
Fra i più antichi della serie è anche il cratere a campana n. 901 del Catalogo della Collezione Jatta.
La maga Circe raggiunta nella fuga da Ulisse e dal suo compagno Elpenor, acciuffata dal primo per il mantello avvolto intorno alla spalla sinistra, dal secondo pel braccio destro, rivolge la sua odiosa maschera contratta nella più comica smorfia di dolore e di rabbia verso quel mattacchione di Elpenor, che, arcicontento del colpo fatto, rendendo inamovibile la gamba destra distesa di Circe col premere col piede sinistro il destro della maga, ridendo e gridando a squarciagola, solleva in alto minacciosa la spada, mentre Ulisse, sul cui volto aleggia uno scaltro sorriso di soddisfazione, prende di mira il collo della nemica, ormai accoppata, e solleva la spada per assestarvi un bel fendente.
La scena si svolge su un logeion della forma più semplice e rudimentale, un tavolato quadrangolare sorretto da quattro travi piantati nel suolo.
Michele Jatta, La collezione Jatta e l’ellenizzamento della Peucezia. 1932 pag. 255

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