GIORNALISMO D’ACCATTO

#SalviamoRuvo


Sempre le solite firme e le solite testate (se tanto non offende…).

Guardate questo capolavoro – consolazione di tutti i piddini dispersi e disperati dallo “spettacolo” a tutti i livelli del loro partito.

IL FATTO. Una commissione comunale formata da Ottombrini (Pd), Pellegrini A. (Pd), Di Modugno (Rifondazione) e Mazzone (Cor) prende una decisione, quale che sia, per criticabile che sia.

IL GIORNALISMO D’ACCATTO prende quella decisione e la fa diventare tutt’altra: “Solo il Pd” va bene. Quindi gli altri no. Tutti, gli altri – penserà inevitabilmente il lettore. Specie il lettore frettoloso da social.

Altri partiti e movimenti non vanno bene. Anche se NON erano in quella commissione e NON hanno partecipato minimamente alla decisione.

Ma questi professionisti della minchiata ogni tanto si chiedono se per caso il loro “lavoro” preveda un fact checking? Un minimo di approfondimento? O gli basta essere scherani e propagandisti del nulla?

Così tutti gli altri candidati, per esempio, che NON hanno avuto alcuna voce in capitolo nella suddetta decisione, passano d’ufficio tra i “brutti e cattivi” perché la sedicente “giornalista” o la sedicente “testata” così hanno deciso, almeno per i loro malcapitati lettori.

L’intento diffamatorio e di falsificazione della realtà è platealmente evidente. Si sa benissimo che il 90% dei lettori non va oltre il titolo e l’immagine, e per quanto pochi siano i lettori di questa “testata”, sicuramente non hanno avuto un buon servizio.

Chi ha cliccato, ha letto un resoconto ben diverso, anche nello stesso faziosissimo articolo. Ma tutti gli altri portano con sé l’evidente menzogna diffamatoria di un titolo la cui distorsione è talmente eccessiva da non poter essere casuale.

Uno squallore senza fine.

Poco male. Partirà una querela ed è già la seconda in poche settimane verso gli stessi soggetti. 

Chissà che non stabiliamo un record.

Almeno fino a quando non sarà chiaro a tutti che l’informazione è una cosa seria, anzi sacra, e che per farla bisogna essere seri, anzi sacri. Cioè liberi e senza padroni.

Chi non è in grado, cambi mestiere.