RUVO NEL TERZO MILLENNIO – UN MANIFESTO

#SalviamoRuvo


Ecco i 6 semplici punti che, se adottati e applicati con convinzione, possono far rinascere questa Città e ridarle un futuro degno del suo migliore passato.

Un Manifesto che sottoponiamo ai candidati sindaco perché lo facciano proprio, se lo condividono – così che diventi un impegno comune.

In modo che chiunque vinca, vincerà Ruvo.



Partecipazione, Democrazia, identità
Ci impegniamo e sottoporre a gara pubblica di idee qualunque progetto urbanistico che modifichi luoghi significativi della Memoria, della Storia e della Identità cittadine.
Là dove i Cittadini in dissenso con le scelte dell’Amministrazione raccolgano legittimamente firme secondo le modalità dello Statuto comunale, ci impegniamo a tentare lealmente di raggiungere un accordo e, se ciò non fosse possibile, a indire il referendum richiesto in ragione della supremazia della democrazia e dei diritti costituzionalmente garantiti rispetto alla mera azione amministrativa.
Zero Clientelismo
Consideriamo il clientelismo come una patologia grave del sistema democratico, capace di minarlo alla radice e di distruggere la necessaria coesione e motivazione sociale.
Il clientelismo è un potente fattore di arretratezza, che impedisce l’instaurarsi di una corretta cultura democratica dei diritti e dei doveri, e di conseguenza impedisce alla Città di raggiungere un adeguato livello di sviluppo e di benessere.
In ragione di ciò, ci impegniamo a bandire il clientelismo, in ogni sua forma, dalla pubblica amministrazione per quanto nelle nostre possibilità, fatto salvo l’obbligo di denuncia per chi rivesta ruoli o incarichi pubblici.
Meritocrazia
Ci impegniamo a utilizzare le risorse pubbliche secondo criteri di meritocrazia, valorizzando il principio costituzionale di tutela e di promozione dei “capaci e meritevoli anche se privi di mezzi” (Costituzione, art. 34) .
Ci impegniamo conseguentemente a rimuovere, per quanto nella nostra possibilità, le condizioni che impediscono ai capaci e meritevoli di sviluppare liberamente le loro competenze e di metterle a frutto nel sistema produttivo, lavorativo, educativo o imprenditoriale, pubblico o privato.
Bisogni primari
Là dove, anziché un discorso di meriti, sia da farsi un piano di intervento sui bisogni primari, ci impegniamo, se necessario anche riorganizzando gli appositi uffici comunali, a varare una nuova strategia di attenzione e di contrasto alla povertà, senza clientelismo e senza assistenzialismo.
Riteniamo che casi di bisogno estremo siano non solo una vergogna per la politica che è incapace di contrastarli, ma seri ostacoli al dispiegamento delle energie sociali e quindi al raggiungimento del massimo benessere collettivo possibile.
Le politiche pubbliche comunali dovranno attivare meccanismi di sostegno e di solidarietà in favore di tutte le famiglie bisognose, anche in cambio dello svolgimento di attività a vantaggio della collettività.
Risorse come Bene Comune
Ci impegniamo a trovare le risorse necessarie a sostenere la politica attiva del presente documento attraverso l’eliminazione degli sprechi nel Bilancio comunale, lo sfruttamento sistematico dei fondi regionali, nazionali, europei – attivando l’informazione e il pieno coinvolgimento dei cittadini entro meccanismi di partecipazione attiva.
Ci impegniamo in sintesi a perseguire in ogni modo una politica che valorizzi i meriti e le eccellenze; curi i bisogni e la crescita civile; abbatta ed elimini gli sprechi; sfrutti e cerchi tutte le risorse; dia a tutti i Cittadini Voce e Possibilità.



Trasparenza, conoscibilità e conciliazione amministrativa

Ci impegniamo a garantire la massima trasparenza nell’azione amministrativa non solo con la puntuale e tempestiva attuazione delle disposizioni di legge in materia, ma anche mediante l’individuazione di ulteriori strumenti (sintesi dei provvedimenti di Giunta, report e/o slide dei provvedimenti più importanti assunti, svolgimento pubblico delle sedute di Giunta più rilevanti ecc.) che, nel costante rispetto della privacy delle persone, perseguano la finalità di rendere chiari i presupposti, i criteri e gli effetti dei provvedimenti assunti dall’amministrazione comunale.

Assumiamo l’impegno che, in caso di ritenuta illegittimità di provvedimenti amministrativi, venga richiesta e attivata innanzi al Sindaco una procedura di confronto da esaurirsi, con rituale verbalizzazione, entro 15 giorni dalla richiesta, all’esito della quale, ove sussisteranno le ragioni di motivato dissenso, potranno essere promosse le denunce o le richieste d’intervento alle autorità preposte.

Ruvo, maggio 2016

In fede, i candidati sindaco (ordine alfabetico)

Mario Albrizio
Pasquale Chieco
Mariatiziana Rutigliani
Cosimo Schinaia