ALZATI, RUVO. INNOVATORI E CONSERVATORI


#SalviamoRuvo






Con la candidatura di Pasquale Chieco col Pd, che del tutto casualmente ha evitato “primarie” inutili e farlocche (il classico tocco del Pd ruvese…;), si aggiunge un elemento di chiarezza.

Tutto il vecchio sistema si è ormai cristallizzato su posizioni difensive. Come previsto. Un classico.

Il Pd si è auto-commissariato e si affida all'”esterno” Chieco per non farsi travolgere dal peso dei suoi stratosferici e ripetuti errori. E per salvare l’inconfessabile grumo di interessi che ne dirige le scelte, alla faccia di iscritti e sostenitori (quel che ne rimane).

Le residue forze (visto: non abbiamo detto “cosche“? 😉 unne attestate su Antonello Paparella.

Il vecchio regime prova a puntellarsi in attesa dello schianto, tra sistema spietatamente clientelare a base familiare/tribale, e sistema spietatamente clientelare a base familiare/tribale/di partito. La famosa differenza tra “destra” e “sinistra“… 😛


Outsiders

I due outsiders, Cantatore e Raffaele, sono per provenienza affini all’uno o all’altro spezzone, ma in cerca di libertà e cambiamento, per quel che si può capire. Epperò a rischio ritorno-alla-base e conseguente deglutimento per mancanza di massa critica.

Entrambi senza dubbio sottoposti all’intenso corteggiamento dei rispettivi vecchi partners, e probabilmente destinati a cedere in mancanza di novità, specie per l’attrazione fatale di alcuni minerviniani nostalgici al loro interno per i minerviniani nostalgici (e quegli altri furbastri) arruolati nel Pd. 

Altro non c’è.

Sull’altro fronte, quello dell’Innovazione e del Cambiamento, i contorcimenti dei vari gruppi che si ispirano ai Cinque Stelle dovranno prima o poi produrre un candidato, che andrà senza dubbio ad iscriversi al campo opposto, in opposizione al sistema decadente e scricchiolante di cui sopra.

Si ripropone classicamente il ciclico riposizionarsi di vecchi poltronieri, senza alcun problema a cambiare divisa e bandiera pur di tenere il sedere al caldo, man mano che l’ondata riformatrice/rivoluzionaria si fa concreta o, dal loro punto di vista, minacciosa

È successo vent’anni fa con Mani Pulite. Succede uguale uguale, a livello generale come (in tono minore) locale, di fronte all’avanzata grillina, che però è lo spauracchio per mascherare il fatto vero: l’implosione piddina, a causa dei cedimenti strutturali dell’ennesimo governo non eletto, dell’ennesimo premier incapace e asservito e per di più fanfarone.

Fingono che l’avversario sia Grillo quando il vero avversario è la Democrazia, è la Costituzione, sono i Cittadini.

Le stesse cose, cum grano salis, si possono dire del governicchio Ottombrini, che almeno è stato eletto ma nel frattempo ne ha combinate tante che al confronto disastro-Renzi è ancora un pivello.


Ruvo come Roma

Un blocco conservatore in pieno disfacimento, formato da Pd e Forza Italia (o quel che rimane di entrambi) e relativi satelliti che mette da parte le antiche divergenze per salvarsi dall’essere travolti.

Le prove generali si sono svolte sulla Piazza. Il seguito è già scritto, per chi sa leggere. Peraltro, è lo stesso copione recitato finora sottobanco.

Dall’altra parte il blocco Innovatore fatica a darsi unità e appare ancora frammentato.

I grillini ruvesi, che dovrebbero a pieno titolo farne parte, sono divisi su tutto, ma purtroppo uniti su una sola cosa: rimarranno nel loro (sterile) isolamento, non faranno alleanze e questo renderà perfettamente inutile il loro voto agli occhi dell’opinione pubblica – un copione già visto – a meno che non ci saranno resipiscenze verso posizioni politicamente più mature e produttive, di cui la Città ha disperatamente bisogno.

Il rischio è che in questo contesto, essendo impresentabili le vecchie cariatidi riverniciate, e giudicate immature le alternative, esploda l’astensione, che già alle scorse regionali del 2015 ha toccato nella nostra Città l’incredibile cifra del 52%.

La maggioranza assoluta dei Ruvesi non ha votato appena un anno fa, e da allora la situazione non ha fatto che peggiorare.

La chiave, secondo noi, è proprio lì.


Un Cambiamento Vero

I Ruvesi chiedono una proposta radicalmente alternativa al marcio del vecchio sistema che ha distrutto la Città per mangiarsela meglio. 

Riuscire a costruire questa proposta è la vera sfida, dalla quale dipende non solo l’esito elettorale del 2016, ma ormai l’intera questione della salvezza della Città da un fallimento storico, e l’unica concreta possibilità della sua rinascita.

Su quella proposta indispensabile si baserà l’azione di RuvoLibera

Una proposta radicalmente innovativa. Ma, a differenza di altre, profondamente radicata sul territorio, sulla Città, sulle Competenze, sulla conoscenza specifica dei problemi e su un curriculum indiscusso e non paragonabile di lotte (e non pochi successi) per il Bene Comune.

Non abbiamo dubbi che sia la proposta desiderata dalla stragrande maggioranza dei cittadini, non solo ruvesi.

Speriamo e abbiamo fiducia che sia arrivato il momento del coraggio. Quello in cui i desideri vincono le paure e diventano segno sulla scheda elettorale.


Basta marcire nel passato. Riprendiamo a marciare verso il futuro.

Rise up, Ruvo. In piedi verso la resurrezione.

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