IL SINDACO DI NESSUNO

Fanno i “comunicati” e manco li mandano. Accusano e manco informano. Lanciano la pietra e nascondono la mano. Il solito “stile”… menzogna e presunzione a volontà.


Eh sì. A noi non l’hanno mandato, il loro capolavoro. (La foto è di Ruvesi.it). Sapevano che non l’avrebbero passata liscia.

Si parlano addosso e basta.

Siamo oltre il solipsismo e ben oltre l’onanismo politico.

Verso la pura psichiatria.

Non si sa se ridere o piangere.

Negano l’indifendibile ma lo confermano.

Accusano ruvesi.it di “bufala” ma confermano l’oscena manovra, mostrando di non essere in accordo nemmeno con se stessi.


Negano l’azzeramento ma confermano l’accentramento di deleghe e la defenestrazione degli assessori come limoni spremuti.

E nonostante questo ennesimo esempio di menzogna e di cialtroneria sotto forma di “comunicato”, vanno già in giro ad offrire i posti vacanti. Stamane hanno offerto l’Urbanistica a qualcuno che conosciamo bene. Prevedibile la risposta. Chi mai accetterebbe una proposta da simili tangheri, che come l’ubriaco di Chaplin il giorno dopo smentiscono ciò che hanno proclamato il giorno prima? (E ne vedremo altri tristissimi esempi…)

Ma chiaro il messaggio. Sono così grati a quelli che hanno “spontaneamente” e guarda caso tutti insieme rassegnato le dimissioni, che li stanno già prendendo a calci nella memoria collettiva.

L’ennesima oscenità di gente senza pudore, gente da registrazioni clandestine e da continue omissioni in atti d’ufficio – gente da 120 avvisi di garanzia e ZERO dignità per dimettersi – gente ben descritta dai Revisori e dalla Corte dei Conti – gente che accumula debiti a carico nostro e svende sistematicamente i nostri beni comuni per completare il quadro – e che ha pure l’ardire di parlare di beni comuni, quando gli unici “beni” che capiscono sono quelli che hanno sotto il sedere. A cominciare da questa specie di Sindaco-Di-Nessuno.

E senza dire dei suoi competitori interni. I mocciosetti che volevano tanto prenderne il posto ma non hanno neanche quel minimo di coraggio per prendere pubblicamente posizione. Nani politici di oscena piccolezza, al confronto dei quali lo scialbo Ottombrini, nella sua ormai proverbiale mediocrità, addirittura giganteggia.


Strepitoso poi il passaggio sui “percorsi condivisi”.

Piazza Castello è lì a testimoniare che l’unica cosa che sanno “condividere” è la loro cialtroneria istituzionalizzata, la loro assoluta inaffidabilità, la loro slealtà conclamata, il loro amore per l’illegalità e per lo stupro generalizzato di Storia e Democrazia (oltre che di Bellezza, ma quella per loro è tabù).

La loro appropriazione indebita di vittorie elettorali che potevano solo sognarsi. E in effetti neanche osavano sognarle.

La loro storica, imperdonabile, brutale offesa ai Cittadini a cui hanno chiuso la bocca da barbari selvaggi quali sono.

E ancora parlano?

Ma per piacere. Vedete di sparire. Prima che lo facciano gli elettori. E il loro è un esorcismo che non perdona.



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