GIOCHI PERICOLOSI. Bilanci del Comune “truccati” – 6. Terni

IL GRAN FINALE

una tabella con la lista dei beni di proprietà che ha deciso di mettere in vendita. Prova della condizione disperata in cui si trovano le cosiddette finanze municipali

BILANCI PUBBLICI TRUCCATI. DOVE È SUCCESSO? COSA SI RISCHIA?

Puntata 6/6.

LA BANDA DEL BUCO E I TRUCCHI PER APPROVARE IL BILANCIO DEL COMUNE DI TERNI

Pubblicato il 20 luglio 2015 da ternicitta

Mentre nell’asilo di Palazzo Spada i nuovi politici giocano a farsi i dispetti, per contendersi poltroncine e strapuntini di commissioni consiliari fasulle, nelle stanze dei bottoni ci sono “politicanti da quattro soldi, privi di progettualità e di un minimo di capacità manageriale che calpestano i reali interessi della Città.” Cit.

In Comune sembra che ci sia in corso una partita a monopoli, per fare il bilancio del Comune, con i beni pubblici e i soldi dei cittadini. Il Comune gioca e continua a perdere. E i bluff non rimediano il disastro.  Il buco è diventato sempre più grande e non è ancora finita. La penalità è pesante: per ripianare il debito deve vendere i pochi beni rimasti, oppure  pagheranno i cittadini o in tasse o in mancati servizi pubblici.

L’idea che ci siamo fatti è che accadrà tutto, ovvero svendita di beni pubblici, nuove tasse e diminuzione di servizi essenziali, perché il buco è diventato enorme ormai supera i 14 milioni di euro.

E’ come se invece di aver avuto una giunta ad amministrare la nostra città, negli ultimi anni abbiamo avuto all’opera una Banda del Buco, specializzata in dissesti finanziari.

Dissesti finanziari che si tenta di coprire con trucchetti ed operazioni di bilancio, che anche il più sprovveduto dei ragionieri della conca taccerebbe di bluff, o quanto meno di operazioni fittizie.

[…]

Poiché la cosa è talmente banale, si deve pensare che si invoca il pareggio per dire che non bisogna truccare i bilanci. Anche qui per la verità possono bastare le regole tecniche, taluna come la “universalità del bilancio” (tutto nel bilancio, nulla fuori dal bilancio) spiega la illiceità dei debiti fuori bilancio.

Il riconoscimento di debiti fuori bilancio, manovra alla quale si dedica ogni consiglio comunale che si conosca, è conseguenza di cattiva amministrazione. Si autorizzano spese senza copertura, senza preventivamente provvedere ad una “variazione di bilancio”. Operazione prevista appunto per fare in modo che tutte le spese (ogni spesa) siano “coperte” (al momento dell’ordine).

Invece i debiti fuori bilancio sono (come proclamano sindaci e consigliere comunali) l’unica eredità certa delle precedenti amministrazioni. Ma anche l’eredità che toccherà in dote a chi verrà domani.

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E, tuttavia, un’altra regola tecnica (che ha imparato il ragioniere della scuola di una volta) impone la “verità del bilancio”. Se i bilanci di tutti gli enti locali e di tutti gli enti pubblici e dello stato sono infarciti di crediti inesigibili e di entrate solo immaginate, il risultato (cioè la somma di tutto) sarà quella cosa mostruosa che è il debito pubblico della nazione, per pagare i soli interessi del quale il Governo ogni mese fa altri debiti cercando in prestito sul mercato i soldi occorrenti. Il non rispetto dei principi “elementari” del bilancio porta, inesorabilmente, alla catastrofe.

Orbene, il Comune di Terni, per far quadrare i conti (allo scopo ulteriore di avere prestiti pubblici: cioè per contrarre altri debiti), ha redatto una tabella con la lista dei beni di proprietà che ha deciso di mettere in vendita. Prova della condizione disperata in cui si trovano le cosiddette finanze municipali. Se si trovassero acquirenti, col mercato immobiliare in forte crisi, sarebbe una svendita. E, comunque, finché si parla della Palazzina della Ex Foresteria della Terni a Piazza Tacito, si può immaginare che ci siano possibilità di incontrare acquirenti, anche se siamo in un momento di assoluta contrazione del mercato immobiliare, e quindi difficilmente il Comune ricaverà quello che ha stimato cioè un valore di 4 milioni e mezzo di euro.

Ma vi immaginate voi che ci siano acquirenti per l’ex Centro multimediale dove saranno messi in vendita la Scuola multimediale (uffici, piano terra, sala convegni, teatro C e teatro D) e il Videocentro (uffici, teatro B, teatro C), ad un valore complessivo che Il Comune stima di oltre 14 milioni di euro? Quale reddito può dare un bene progettato e realizzato secondo finalità di consociativa gestione sociale, se non prevedendo un cambio di destinazione d’uso?

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La vendita dei beni del patrimonio immobiliare è sempre una svendita se l’offerta è sproporzionata rispetto alle possibilità della domanda. E’ un volgare trucco, se la previsione di un ricavato improbabile è escogitata solo per consentire il famoso “pareggio”.

E, comunque, una strategia o un trucco devono formare oggetto di discussioni aperte. Qui ne va del destino della città, non solamente quello di un sindaco o di un paio di dozzine di consiglieri.

Ma la giunta è troppo impegnata a fare i propri interessi, anche se la città va a fondo, gli assessori devono correre dietro ai loro progetti a volte insulsi, c’è l’Assessore alla Notte Bianca che da qui a settembre è troppo impegnata ad organizzare l’evento dell’anno, come se bastasse una notte bianca per dare vita ad una città morente, c’è l’Assessore al Caos che freme per la candidatura di Terni a Capitale Italiana della Cultura e non può pensare ad altro, c’è l’Assessore alle rotonde che ha appena istallato altri varchi elettronici per blindare la Ztl assestando il colpo finale al moribondo centro commerciale naturale, c’è l’Assessore ai dirigenti che studia come assicurare i premi ai dirigenti fino al 2030, riconoscendoli anche agli eredi in caso di prematura scomparsa di qualche dirigente, insomma gli assessori sono troppo indaffarati nello svolgimento dei loro incarichi, anche se la città affonda loro non possono occuparsene, sembrano i membri dell’orchestra del Titanic che continuavano a suonare per i viaggiatori mentre la nave affondava .

Ma se gli assessori sono troppo occupati, che ci pensino i dirigenti, nella cui competenza rientra il pendant della responsabilità, visto che sono pagati profumatamente con premi accessori da migliaia di euro aggiuntivi agli stipendi già esorbitanti.

Siano rigidi nell’applicare le norme della ragioneria che ogni buon padre di famiglia applicherebbe per amministrare il proprio bilancio familiare.

Altrimenti ci sarà qualche solerte consigliere che li chiamerà in causa per aver redatto un bilancio truccato, perché di questo si tratta.

Ma che ci frega se il Comune di Terni ha un bilancio truccato, a Settembre c’è la Notte Bianca e a loro basta cosi, tutti in prima fila ad applaudire, mentre la città affonda.

Francesco Bartoli


Fonte: Ternicittà