QUELLA PIAZZA È UNA SFIDA




Nella grande operazione trasparenza che hanno lanciato (e meno male che qualcuno comincia a farlo: speriamo siano di esempio), Orazio Saulle e Giuseppe Scardigno non lasciano senza risposta la nostra ultima domanda e offrono un caffè di chiarimento.

Non c’entra l’avvalimento, dice Saulle cui l’eloquio non manca, con due legislature in consiglio comunale.

Poi ha preferito concentrarsi sull’attività professionale, ed eccolo qua.

“60 appalti nei più diversi comuni tra Puglia e Basilicata, e mai una contestazione. È il mio vanto.”

Allora, quella convocazione il 1° giugno?

Non c’entra l’avvalimento, dicevamo.

L’Ufficio tecnico ha controllato i prezzi e ha avuto delle perplessità su dodici articoli, per un totale di 3.500 euro su un appalto di 1milione e 150mila euro.


E perché mai? Per evitare un eccesso di ribasso?

Sì, diciamo in sintesi che ci sono dei minimi e dei massimi. Rispetto alle tabelle del Comune risultava che avessimo offerto a troppo poco prezzo, ripetiamolo, questi 12 articoli per un totale di 3.500 euro.

E com’è andata a finire?

Ci siamo chiariti e ora tutto è sistemato.

Tutto? Ma tra queste quisquilie è passato più di un altro mese. E dov’è finita la famosa urgenza?

Non lo so. Quello che posso dire è che sono stati molto puntigliosi. E anche, rispetto ai tempi soliti, loro o di altri comuni, velocissimi.

Immagino. O credono veramente alla palla del fondo Fesr e quindi alla scadenza del 30 novembre, per cui devono avere una scacazza niente male, dopo aver dormito per 4 anni, violato leggi, fatto a capocchia loro, umiliato e zittito i Cittadini – oppure sanno benissimo che quei fondi sono morti e che, se tutto va bene, saranno pagati con fondi Pac, anche quelli peraltro nel frattempo ampiamente decurtati. E in questo caso devono reggere la finzione dell’urgenza.

In modo tale da trasformare agli occhi degli ingenui e dei disinformati, la loro sciatteria in merito, la loro illegittimità in successo, la loro antidemocraticità in efficienza. Almeno, nel libro dei sogni. E poi giocarsi tutto alle elezioni di primavera.

Ma ovviamente questo lo tengo per me.

Dicono che avete partecipato tanto per provare, una sfida.

Sì. È una sfida. Importantissima. Ed è una sfida che vogliamo vincere. Per noi e per la Città. È una garanzia ulteriore, per Ruvo, che le imprese siano ruvesi. Così potremo evitare realizzazioni come quella (indica la villa di Piazza Dante, ndr), sia come qualità che come tempi.

Ma, a proposito di Piazza Dante, secondo voi perché di fronte ad errori evidenti come la famosa fontana a piano, per dirne una, non c’è stata contestazione dei lavori o non si è obbligata l’azienda a rimediare?

Non conosco i particolari e non posso giudicare. Ma spesso succede che le aziende non vengano pagate. Anche a me è successo. E in quei casi hai voglia a chiamare e supplicare. 

Se c’è un’inadempienza grave del committente, come un mancato pagamento, noi  – come tu hai scritto giustamente – non è che stiamo lì a fare beneficenza. Non ce lo possiamo permettere.

Ripeto però che questa è la mia esperienza e non sono in grado di dire se sia anche il caso di Piazza Dante.


Giuseppe Scardigno

A proposito di mancati pagamenti, chi meglio di te (mi rivolgo a Scardigno, ndr) potrebbe avere fondati timori, visto quello che è successo al cimitero, dove avete dovuto sospendere i lavori perché il Comune non pagava?

I due, in sintonia: ma no. Qui i soldi ci sono. I fondi Fesr sono sicuri e spendibili.

E dalle. E rispiega la storia. Che il lettore può rileggere agevolmente su RuvoLibera.

I fondi Fesr 2007-2013 sono esauriti. Renzi si è spappolato tutto quello che era avanzato a dicembre 2014, retrodatando addirittura al settembre 2014.

Ne siamo assolutamente certi e ce l’hanno confermato più volte dalla Regione.

Questo i vertici del Comune non possono non saperlo, tant’è che si sono rifiutati di venire con noi in Regione: avrebbero perso la scommessa e dovuto rifare il progetto. E magari rispettare un po’ di Leggi, di diritti dei Cittadini e di Democrazia. Orrore! 😛

La Regione pagherà (salvo che il Governo non si pappi il resto nel frattempo) con fondi Pac.

E qui per la prima volta vedo il sorridente Saulle vacillare, sia pure un istante.

Ma sei sicuro? Perché noi sappiamo che in Fondi Fesr non sottostanno ai vincoli del Patto di Stabilità. Questi altri fondi non lo so…

C’è da augurarselo, visto che il Comune non ha una lira, e Scardigno ne sa qualcosa.

Ma la situazione è tutt’altro che chiara. I fondi usati saranno sicuramente Pac: ne diamo un link così potranno approfondire anche il Sindaco – che li confonde con i pacchi delle sue trasmissioni televisive preferite – e i suoi ineffabili gregari. A cominciare da chi dice che il referendum era “consuntivo“…

Bisogna vedere però se quei fondi saranno ancora integri o nel frattempo non saranno stati spolpati, rendendo necessario un cofinanziamento comunale-regionale, che invece sarebbe eccome soggetto al patto di stabilità, oltre che essere assolutamente improponibile per le casse devastate del Comune.

Renzi ha ottenuto una parziale deroga anche su questi cofinanziamenti, ma solo per i comuni “virtuosi”.

Ed è ben difficile che possa essere definito “virtuoso” un Comune che grazie a questi signori a Palazzo Avitaia è oggi lo zimbello d’Europa, con 120 avvisi di garanzia, denunce di gravi e sistematiche illegalità da parte dei Revisori dei Conti, un contenzioso inarrestabile, inefficienza e sprechi a non finire, disoccupazione dilagante, 30 milioni di debito e il default dietro l’angolo.

In queste condizioni essere pagati da loro ha più o meno le stesse probabilità che vincere al lotto. Ma tant’è…


Facciamo il conto della serva: la vostra aggiudicazione?

È definitiva con riserva, dal 12 giugno. Notificata il 17.

Poi 35 giorni per eventuali ricorsi. È vero che il secondo lo fa quasi sempre?

Mah, io non l’ho mai fatto. Gli altri non so. Vedremo che fa questa impresa di Roma.

Se non ci sono ricorsi a metà luglio si scioglie la riserva. Poi?

Poi c’è il contratto e l’inizio dei lavori.

Quindi diciamo per il 15-20 luglio, giorno più giorno meno, potreste iniziare?

Sì certo. Noi per la verità siamo pronti anche domani. Lo saremo ovviamente anche allora.

Quindi i lavori saranno finiti, come prescrive il bando, entro 150 giorni, cioè entro il 15-20 dicembre, mentre loro hanno imposto 30 novembre, perché entro dicembre devono rendicontare tutto altrimenti perdono il finanziamento. E non è una rendicontazione facile né breve.

Che succede se finite nei 150 giorni ma dopo il 30 novembre – per esempio il 1° o il 10 o il 15 dicembre?

Mah. Veramente una proroga di 30 giorni non è mai un problema.

E ridalle. Lo è, se si trattasse davvero di fondi Fesr 2007-2013, come formalmente è. Entro dicembre devono consegnare tutta la documentazione altrimenti addio fondi. 

Ah. Attimo di incertezza. Va beh, vuol dire che ce la faremo prima.

Lo consolo. Può star tranquillo. Tanto i fondi Fesr non ci sono più già oggi (ci sono quelli 2014-2020, ma è tutt’altra cosa e non c’entrano con la Piazza).

La Regione pagherà con fondi Pac.

Così magicamente verrà meno l’urgenza visto che i Pac scadono nel 2017.

Ma intanto si sarà devastata la Piazza, la Storia, l’Anima stessa della Città. Si saranno violate leggi. Si saranno negati legittimissimi Refenendum. Si sarà tappata la bocca ai Cittadini. Si sarà imbottigliato il Centro Storico, sequestrati gli abitanti, ucciso il commercio che rimane. Si sarà cancellata, con la Piazza Viva, ogni minima speranza di futuro per questa Città.

Ma loro potranno giocarsi la piazza sulla roulette elettorale. Che è l’unica cosa che gli interessa. La loro piazza. Decisa da loro in barba alle leggi. Coi loro progettisti. Scelti senza gara e senza confronto e che neanche hanno firmato quel progettaccio infame. Con i loro tempi. Con le loro esigenze. Coi loro metodi. Contro tutte le leggi e contro i Cittadini. Tappando la bocca a un’intera Città.

Di questo si faranno vanto, prima di essere spazzati via come è giusto che sia. Perché questo sarà l’inevitabile risultato del loro calcolo sciagurato.

Faccio i miei migliori auguri a Saulle e Scardigno, che hanno dato prova in questa vicenda di grandissima civiltà, e che non meritano quello che probabilmente sarà l’esito finale.

La loro sfida è nobile e coraggiosa.

Ma la sfida più grande, la vera sfida, è quella dell’intollerabile oltraggio che questa amministrazione sciagurata ha lanciato contro tutta la Città.

E se il Comitato Piazza Castello ha dovuto prendere atto che ogni dialogo legale e civile è impossibile con un’amministrazione così infingarda, sleale e pronta all’illegittimità – passando le carte alla Magistratura perché svolga il suo compito son la dovuta fermezza…

E se può sembrare a tutt’oggi che la Città accetti passivamente o dorma

Pure non c’è da avere alcun dubbio che al momento opportuno si risveglierà. E farà quel che deve fare.

Nessuno tappa la bocca a tutti i Cittadini e ne esce politicamente vivo. Chiunque abbia studiato un po’ di Storia lo sa. Loro lo impareranno a loro spese. A consuntivo