L’ENNESIMO INGUACCHIO

La sgangherata amministrazione Ottombrini-Montaruli pubblica l'”aggiudicazione dei lavori” per Piazza Castello, con “appena” 35 giorni di ritardo sui tempi previsti.

Siamo già fuori tempo massimo per il famigerato “finanziamento”, ma tant’è. Facciamo finta di nulla e leggiamo le carte.

Il consorzio temporaneo di imprese “ruvese” Scardigno-Saulle-Tumolo si aggiudica la gara grazie a un incredibile ribasso del 32,60 per cento. Un ribasso strepitoso, se non fosse vanificato dalla non meno strepitosa inanità dell’amministrazione.

Ma l’azienda Rossi Restauri di Turi non ci sta. Il suo rappresentante ing. Cozzo chiede e ottiene che sia messa agli atti la sua opposizione. (Verbale n. 3).

Citando sentenze e giurisprudenza, l’ing. Cozzo sostiene, in pratica, che l’azienda vincitrice non ha i requisiti previsti: “mancata corrispondenza tra l’iscrizione camerale e l’oggetto dell’appalto”.

Cioè quello che avevamo sempre detto, la qualifica Og2 che nessuna azienda ruvese ha; quello che abbiamo ripetuto in piazza, che fino all’ultimo dei Cittadini ha capito, tranne… certe orecchie sorde.

Il risultato? Ancora tutto da vedere.

L’aggiudicazione sbandierata è “provvisoria” come da prassi e l’ufficio competente dovrà gestire il seguito.

L’aggiudicazione definitiva, poi il contratto, i famosi 35 giorni previsti dal Codice Appalti e così via.

Come faranno a fare tutto entro il 30 giugno, mistero. Forse hanno la macchina del tempo…

E intanto l’impresa Rossi Restauri medita probabilmente di impugnare un’aggiudicazione che la mitica imbranatezza dell’amministrazione (maggioranza e sempre compiacente opposizione) rende così sospetta.

Stay tuned. Ne vedremo ancora delle belle. Ma purtroppo non sarà divertente.

L’ennesimo inguacchio di una lunga serie. 

m. a.