FAREMO QUELLA PIAZZA CON AMORE



Giuseppe Scardigno, il 36enne co-titolare della Tecnocostruzioni, sembra sicuro del fatto suo.


Ha letto il nostro articolo e desidera chiarire e precisare. Con molta civiltà.


Ne parliamo seduti davanti a un caffè, sotto gli splendidi tigli del Corso, con il loro inconfondibile profumo.


Rossi Restauri ha fatto quella precisazione solo in senso generico. Generalmente cautelativo. 

Ma l’ha fatto mettere agli atti, però.


Sì, ma non va inteso in senso conflittuale. Anche perché l’ha fatto prima della apertura delle buste delle offerte economiche.


E non è strano che abbia sentito il bisogno di verbalizzare questa precauzione?

Non lo so. Non posso giudicare il comportamento altrui.


Quindi Rossi non si opporrà?

Non so. Ma non credo. Di solito è il secondo classificato che fa opposizione. Se la fa.


(Rossi è finita nona, ndr).


Ce la farete a stare nei tempi?

Se il Comune rispetta i tempi per quanto riguarda la sua parte, sono sicuro di sì. Dovessi mettere venti operai a lavorare giorno e notte.


Sempre che non ci siano imprevisti, ritrovamenti, o ricorsi e sospensive…

Allarga le braccia. 


Questo non dipende da noi.

E per quanto riguarda l’importo? Come avete fatto a fare un simile ribasso? (Il 32,60 %, circa 550mila euro su 1.650mila – ndr).

Semplicemente ci siamo fatti bene i conti e abbiamo fatto il prezzo più basso possibile. Perché ci teniamo a fare il lavoro, e farlo bene, nella nostra città.

Ma fate beneficienza o cosa?

Tutt’altro. Ci guadagniamo il giusto. 


Tariffari gonfiati

“Guadagnare il giusto” dopo aver fatto lo sconto di un terzo? Com’è possibile? È possibile, mi spiegherà poi un altro amico esperto, semplicemente perché i tariffari regionali sono gonfiati.

Appost. La solita storia. Viene in mente Totò. E io pago…

Ma torniamo al giovane Scardigno che si è infervorato e giura che non sarà un’altra Piazza Dante. Sarà finita in tempo. E fatta come si deve.

Come si deve? Al pensiero dell’orribile progettaccio illegale che verrebbe realizzato (ma questo non è colpa delle imprese) e dell’atroce attentato ai diritti democratici perpetrato da questa specie di amministrazione fantoccio, eletta dai cittadini ma che a quei cittadini tappa la bocca, mi si arricciano i capelli rimasti. Un bel risparmio sul parrucchiere…;)

Ma l’interlocutore ostenta sorridente sicurezza:

Faremo il meglio per la nostra città. Faremo tutto come si deve. A regola d’arte, senza risparmio, e con amore.

Non credi che sarà una mazzata per il commercio e che finirà per strangolare il centro storico?

Onestamente, da cittadino, qualche domanda me la sono fatta. Ma sono valutazioni che spettano ad altri.

Io come imprenditore ho vinto un appalto e ho tutta l’intenzione di rispettarlo alla lettera. E ovviamente mi aspetto che altrettanto faccia la controparte.

E dei pagamenti siete sicuri? Il patto di stabilità, i fondi Fesr che stanno solo nella testa del sindaco…

Per noi conta il contratto. Poi qualcuno pagherà.

Come al Cimitero? chiedo maliziosamente dal momento che proprio Scardigno ha interrotto i lavori dei nuovi loculi perché il Comune non pagava.

Sorride. 

Contano i contratti. Li faremo rispettare.


E sulle qualifiche? Non avete la Og2. Nessuno a Ruvo ce l’ha. Lo abbiamo detto e scritto da tanto tempo.

Abbiamo tutte le qualifiche grazie all’avvalimento (un istituto giuridico-contrattuale che consente di avvalersi della qualifica di altre imprese appositamente titolate, ndr). 

Faccio i miei auguri al giovane imprenditore, e più tardi a Saulle impianti: se questo orrore si deve fare, che lavorino aziende ruvesi lo rende appena meno orribile.

Anche se non cancella la profonda ferita alla Storia, alla Identità stessa e al futuro della Città, ai suoi Cittadini e alla Democrazia: per logiche contorte e inconfessabili che sono risultate evidenti in mille occasioni, non ultima quella del confronto diretto, senza arrivare allo squallore infinito della registrazione clandestina in Comune, di cui il sindaco è reo confesso.

Fare la Piazza con amore è già qualcosa. Se poi da quell’amore nascerà un mostro, questo non è nella responsabilità delle imprese, che giustamente si danno lavoro e non hanno colpa se quello che danno loro a realizzare è un progettaccio infame.


Torniamo ai verbali

Tornato alla base, come sempre, i dovuti approfondimenti.

Rileggo i verbali. Nel quarto e ultimo c’è scritto che il 1° giugno la capofila Saulle impianti è stata chiamata a fornire chiarimenti sui requisiti. Li ha forniti e sono stati protocollati il 3 giugno. Tuttavia è stato necessario risentirli il 9 giugno.

Ma se le carte erano tutte a posto, che bisogno c’era di questi altri chiarimenti? E come mai c’è voluto tanto tempo, dall’8 maggio al 9 giugno? Chissà.

Ci sarà di mezzo l’avvalimento?


Arriva l’OG2

La conferma arriva nel pomeriggio, via Facebook, dalla capofila Saulle impianti.

È il semplice contratto di avvallimento col quale una impresa in possesso di OG2 (nel nostro caso la ditta DI CIOMMO) “presta” esclusivamente per la gara in oggetto la sua categoria e le sue attrezzature.

Inoltre nella gara c’erano altre imprese che hanno partecipato facendo ricorso all’avvalimento, come la nostra impresa lo fa per altre gare fuori da Ruvo.

Questo contratto permette il possesso della OG2 e possiamo certamente inviarlo, esso è proprio la copia di quello inviato al comune in fase di partecipazione alla gara.

Il contratto non mi viene più mandato. Ne hanno una copia sola ed è in Comune. Ma non è un problema.

Quindi l’avvalimento c’è. Garantisce la ditta Di Ciommo di Trani, che effettivamente è in possesso di qualifica OG2, come risulta sul sito delle Aziende Certificate dalla Regione Puglia – dove si conferma peraltro quello che abbiamo sempre detto (che nessuna azienda ruvese ha la qualifica OG2) perché come al solito abbiamo buoni informatori e in ogni caso controlliamo sempre le fonti e le notizie…

Come spiegare allora il lungo ritardo nell’aggiudicazione e i “chiarimenti”? Mistero. Ma con i tempi biblici dell’amministrazione, tutto è possibile.

E tuttavia…

Perché mai, e in base a quali elementi, un movimento politico ha già denunciato, nella stessa mattinata, l’assenza della procedura di validazione del progetto – che, se fosse confermata, rischierebbe di azzerare tutto?

Insomma, la risposta appena trovata appare già insufficiente. E come sempre il difetto è dalla stessa parte. A Palazzo Avitaia.