IL GAMBERO OTTOMBRINI


 MEZZA RETROMARCIA DEL SINDACO. ORA LA PROCEDURA REFERENDARIA CONTINUA.

 PIENA SCHIZOFRENIA ISTITUZIONALE A PALAZZO AVITAIA. 

 E ORA COME LA METTIAMO CON IL BANDO? 




Un passo avanti e due indietro. La strategia del gambero di Ottombrini.

Si saranno forse resi conto che l’inguacchio che stavano (stanno) facendo è troppo grosso e insostenibile? Cercano una via di fuga impossibile prima della resa? Chissà.

Fatto sta che il Consiglio Comunale ha approvato pochi minuti fa, all’unanimità, la modifica dell’art. 42 dello Statuto comunale, chiesta dal prefetto e funzionale al proseguimento della Procedura Referendaria.

Il Sindaco si lancia visto che c’è in un’altra filippica contro “i Cittadini che vogliono il Referendum”, come se  la Democrazia fosse un reato – ma non cessa di autovantare il “rispetto delle regole” ecc…
Può sembrare schizofrenico, ma forse è solo incoscienza. Chissà.

Filippica anche contro “chi scrive” – uao, anche questa non è una novità.

E un “quasi sì” alla proposta del consigliere Di Modugno per un incontro in Piazza. Un altro? Dopo quello promesso a Emiliano e buttato nel solito water insieme alle firme dei Cittadini?
Vedremo se stavolta almeno si manterrà la parola o si riprenderà la fuga gambe all’aria.

Va beh, sorvoliamo sugli eccessi e stiamo sul punto.


L’inutile orpello

Perché la decisione è importante.

Si tratta infatti, questa volta, di una evidente prova di schizofrenia amministrativa. Resa tale dal fatto che è stato già emanato il bando per i lavori sulla Piazza.

Insomma si vuole ridurre il Referendum a inutile orpello di ciò che lorsignori hanno già deciso.

Esattamente il contrario dello spirito di ciò che si chiama DEMOCRAZIA, che significa l’insieme di leggi e procedure attraverso le quali SI CONOSCE E SI RISPETTA LA VOLONTÀ POPOLARE.

In pratica si chiamerebbe il popolo ad “esprimersi”, a vuoto, su ciò che è stato già deciso. Oltre al danno, la beffa.

Per la verità ogni tanto nelle parole del sindaco affiora il dubbio (“se eventualmente questa piazza si dovesse fare“, perché “non è scontato“), ma poi si lascia scappare anche qual è il probabile retropensiero che sta dietro a questa “strategia”.

Bocceranno la legittima richiesta dei Cittadini in Commissione referendaria.

Il che è gravissimo per due motivi: 

1. perché con ogni evidenza si cerca un pretesto, mentre si continua a sfuggire al confronto;

2. perché è la prima volta che si sente parlare addirittura dell’esistenza di questa fantomatica Commissione referendaria.

Per poter formare la quale, infatti, il Prefetto aveva consigliato la modifica dello Statuto comunale.

Ora dalle parole del sindaco si arguisce che tale Commissione esisterebbe già.

Magari gli è scappato e non è documentalmente vero. Chissà.

Ma allora come la mettiamo, signor sindaco, con l’OBBLIGO che Lei aveva di avvisare il Comitato della formazione della Commissione Referendaria già nei PRIMI TRENTA GIORNI ovvero entro il 14 marzo scorso?

Queste paroline, “Omissione in atti di ufficio“, Le dicono niente?


Sciocchezze in quantità

E come la mettiamo poi con la quantità industriale di sciocchezze dichiarate alla stampa, sul fatto che “il referendum non si fa”, che “non c’è tempo”, che “costa”, che “a tutti i costi non vogliamo perdere i soldi“, che “secondo lei la democrazia” e tutte le altre amene oscenità che abbiamo purtroppo dovuto leggere?

Mettendo insieme i pezzi del mosaico, vuol forse dire che avete già deciso come deciderà la Commissione, che il referendum sarà bocciato e i Cittadini saranno turlupinati ancora una volta, come ormai nel vostro stile?

A questo deve rispondere, signor sindaco, non alle sue chimere.

A questo, e non ad altro. 

Dove vuole. In Piazza, nella sala registrazioni a cui avete ridotto il Comune o anche in capo al mondo.

Smetta di fuggire e accetti il confronto. Ora.

La strategia del gambero non porta da nessuna parte. Al massimo fa tornare al punto di partenza.


Sempre devotamente suo

mario albrizio

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