RIQUALIFICARE, NON DISTRUGGERE

Siamo tutti d’accordo nel non rifiutare il “ben di dio“, come lo chiama un noto sacerdote. Ovvero un po’ delle nostre tasse che tornano indietro. Ammesso che tornino.

Certo però bisogna che il “bendiddio” non sia indigesto. 

Lo immagina, il parroco, se con quel bendiddio buttassero giù la sua chiesa e al suo posto tirassero su un condominio di appartamentini? Chissà se rimarrebbe della stessa idea. 

Perché è quello che succederebbe alla Piazza più storica della Città, se i Cittadini non vi si opponessero.

Il problema perciò NON è sul bendiddio. Ci spremono tanti di quei soldi, che se un po’ ne tornano, fa piacere a tutti. A noi per primi.

Il problema è COME. Su quale PROGETTO. È su quello che si combatte.

Dicono “riqualificare” ma intendono “DISTRUGGERE”.

Per di più all’insaputa dei Cittadini, e SENZA alcuna gara pubblica di idee e progetti.

È questo, INACCETTABILE.

Si limitino a RIQUALIFICARE e utilizzino il resto per cose più urgenti; si spartiscano pure i soldi ma rimettano a nuovo quel che già c’è.

Così saremo tutti contenti.