Piazza Castello. L’unica soluzione possibile

Sì alla Riqualificazione Intelligente, non distruttiva ma migliorativa, basata sulla Carta internazionale di Cracovia

 Sì alla Memoria, alla Storia, all’Identità. 

È l’unica soluzione possibile.

Nulla di fatto nell’incontro con il Sindaco, concessoci ieri mattina, letteralmente pochi minuti prima che ci recassimo a consegnare le firme – come avevamo preannunciato per iscritto due giorni prima.

Un tempismo straordinario… 😉

Il Sindaco ci ha invitati a un incontro per le 16.30.

Incontro che si è svolto regolarmente alla presenza anche del vicesindaco, di tre architetti che si sono presentati come i progettisti (mentre era stato pubblicamente dichiarato che era “roba” dell’Ufficio Tecnico – e su questo torneremo prossimamente) e di alcuni tecnici comunali.

Per il Comitato Promotore del Referendum presenti Mariella Milani, Nicola Cesareo e il sottoscritto come Coordinatore.

Di seguito i fatti. Le considerazioni sono ovviamente di chi scrive e non impegnano necessariamente il Comitato.

L’incontro si è concluso dopo circa un’ora senza novità di rilievo.


Firme vere e firme fantasma

L’Amministrazione insiste sulla linea “quello è, quello rimane”.

Noi non potevamo e non possiamo dire a più di 1000 cittadini che la loro firma, e la volontà così chiaramente espressaci anche a parole (e che parole!), non valgono nulla per l’Amministrazione, che si dice a sua volta pronta a raccoglierne 2.000 o 3.000, firme.

Veramente a noi risulta ben altro. Ma non è questo il punto. 

Se anche l’Amministrazione procedesse a una raccolta firme, (e, sia detto tra noi, le vorremmo proprio vedere queste fantomatiche 2-3000 firme…;) questa non farebbe che rafforzare la necessità di un Referendum, per vedere quale sia l’opinione prevalente dei Cittadini.

E un’altra raccolta firme (peraltro inutile, e impossibile a questo punto) non farebbe che allungare i tempi, che sono sempre più stretti – se ci sono.

“Così perdiamo il finanziamento” ci è stato risposto. Beh, non è certo raccogliendo altre firme che lo evitereste…

Ma innanzitutto è un’obiezione tardiva. Che prova maldestramente a ribaltare su di noi i ritardi che sono esclusivamente dell’Amministrazione, “impegnata” (absit iniuria verbis) in questo progetto dal 2011, mica bruscolini.

E che A TUTT’OGGI NON HA le autorizzazioni richieste. Ci hanno detto, immaginiamo nella foga polemica, che hanno mandato il piano definitivo proprio oggi, dopo la conferenza di servizi della mattinata – e che il piano mandato oggi gli è già stato approvato. Sempre oggi. Così, in tempo reale. Sull’unghia. Manco il tempo di arrivare a Bari…

Pura fantascienza. Ma fingiamo di crederlo…;) 

Tanto, non è questo il punto. Se non per sottolineare che allora avevamo ragione, ovviamente, quando dicevamo che il Piano NON era definitivo e quindi loro NON potevano iniziare un bel niente, anche se già ci davano la colpa di fantomatici ritardi – con annessi e connessi.

In secondo luogo abbiamo già detto che il finanziamento a noi risulta probabilmente già perduto (stiamo verificando) – ma, aggiungiamo per completezza di informazione, Sindaco e vicesindaco si dicono sicuri del contrario. 

Vedremo chi ha ragione: ma, ancora, non è questo il punto. Anzi, ci piacerebbe una volta tanto sbagliarci e scoprire che quei due milioncini ci sono ancora. Non ci crediamo, ma tant’è… magari.

Raccogliere le firme, voi, signor Sindaco? Padronissimi. Ma su quale base? Con quale motivazione? “Quei cattivoni del Comitato non ci hanno fatto fare il progetto definitivo fino al 12 febbraio 2015″? Suvvia…

E giusto per capire, CHI raccoglierebbe le altre firme? L’Amministrazione? Che invece dovrebbe (DEVE) essere super partes e garantire la legalità, la trasparenza e la democrazia? O il Pd, cui sindaco e vicesindaco appartengono – il che vorrebbe dire che si continua a confondere il partito con le Istituzioni?

Chissà. 


La Democrazia violata

Il punto è un altro. È il rispetto delle procedure democratiche, che sono state ampiamente violate, come abbiamo dimostrato; e il punto è il rispetto del volere dei Cittadini, che ora, in mancanza di una trattativa reale e leale, solo un Referendum può far valere, visto che i Cittadini NON sono stati sentiti a tempo debito.

Si vuole fare presto? Bene. La soluzione c’è ed è facilissima. Si rispetti la Rotonda, la Storia, la Memoria, la nostra Identità. La si “riqualifichi”, non distrugga – secondo i protocolli internazionali della Carta di Cracovia del 2000 (“conservazione migliorativa“, non certo cancellazione), e si riqualifichi poi in base a quello il resto della piazza.

Così si prendono i soldi (se ci sono); se avanza qualcosa si può spendere altrove (ed è possibilissimo) e soprattutto si inizia finalmente a rispettare il volere dei Cittadini, trattati finalmente come meritano, e non più come pecore da tosare in periodo elettorale e a cui rifilare di tutto una volta ottenuto il così detto potere.

Cittadini che vogliono essere rispettati e CONSULTATI tutte le volte che la legge lo prevede. I vecchi tempi sono finiti. Ora i Cittadini chiedono di Partecipare. E questo Referendum non è che l’inizio, di una Storia nuova.


O la capra, o i cavoli.

Ci piace credere che alla fine tutti si renderanno conto che c’è un unico modo di salvare capra e cavoli. Altrimenti si rimarrà senza capra. E i cavoli aumenteranno. 

Noi siamo a disposizione. 

Ma il problema non è la piazza, né la riqualificazione né il finanziamento (se c’è).

Il problema è riconoscere che da questa empasse si può uscire solo riconoscendo reciprocamente le ragioni dell’altra parte.

Noi rappresentiamo quei Cittadini, tantissimi, secondo noi la stragrande maggioranza, che vogliono salvare e mantenere, riqualificata ma identica e riconoscibile, la Rotonda. E sulla base di quella riqualificare il resto.

In cambio vi lasciamo il restante della Piazza e la Piazza Cavallotti, il finanziamento e tutto il resto che vi interessa così tanto (ma non tanto da farvi smuovere dal vostro arroccamento). E sia chiaro che anche sul resto della Piazza e su Cavallotti il vostro progetto non ci piace. (Senza offesa, eh?)

Ma lì non c’è una concentrazione di Storia e di Memoria, tutt’ora vive, paragonabile alla Rotonda. Là dove batte il Cuore Vivo della Città.

Chiunque non abbia i paraocchi vede che è non un buono, ma un ottimo scambio, un compromesso alto, rispettoso del volere dei Cittadini e capace di soddisfare tutte le esigenze più ragionevoli dell’altra parte.

Volete tutto? Distruggere la Rotonda e piallare il resto? Bene. Ma non senza referendum: non senza aver ascoltato (finalmente!) i Cittadini.

La scelta è vostra. Vostra, e di nessun altro, la responsabilità.


Sì a tutto

Noi diciamo sì a tutto, a tutte le vostre esigenze: sì all’appalto, sì al finanziamento, sì alla riqualificazione, sì a quello che vi pare, purché si rispetti almeno il Cuore della Storia e della Memoria.

Diciamo Sì a tutto quello che vi interessa. E in cambio vogliamo solo che diciate anche voi un : al Cuore Vivo della Città. E a tutto quello che rappresenta.

Non dovete mica cambiare il mondo. Solo un po’ il progetto. 

Se poi la logica fosse e rimanesse – casomai – sempre quella bassamente “di potere”, abbiamo deciso così, quindi si fa così, ci spiace ma dovrete accollarvene voi, e non altri, tutte le conseguenze. Mancato finanziamento compreso. Ammesso ci sia ancora.


Neanche un giorno, neanche un euro

Noi non vogliamo perdere neanche un giorno. Neanche un euro. Voi?

Perché dipende tutto da voi. Solo da voi. Nient’altri che da voi.  

La Città aspetta una parola di saggezza. È il caso di dargliela. In un modo o nell’altro.

Noi l’abbiamo fatto, raccogliendo 1.200 segni chiarissimi della sua volontà. Ora tocca a voi riconoscere a quelle firme la dignità che meritano.

Nel frattempo, le trovate all’Ufficio Protocollo, dove le abbiamo consegnate alla fine dell’infruttuoso confronto. È questo che rende ancor più inutili le chiacchiere, e ancor più urgenti i fatti.

Comincia così la procedura referendaria che potete disinnescare in ogni momento. Anche domattina. E sapete come.

Ora lo sanno anche i Ruvesi e sappiano che se mai quel finanziamento andrà perduto, ammesso che ci sia ancora, non sarà certo colpa di chi ha finalmente ascoltato e dato voce ai Cittadini, ma di chi ascolta, anziché i Cittadini, solo la propria ostinazione.