“Chi diserba è un criminale!”

                  Il vino di Natalino.  Da contadino a consumatore. Naturalmente.
               
“L’erba è sempre un’essere vivente. Nel momento in cui uno diserba, a mio avviso, rimane sempre un criminale”.


Mi ero proposto di non scrivere più di 2 righe per presentare questo vino. Giusto l’indispensabile. 

Perché?  Lo spiega bene il video allegato al post, in cui questo signore racconta quando ha preso la decisione di passare al biologico, i motivi di questa decisione, la sua filosofia di vita, in vigna e in cantina, ricordando quando la gente lo prendeva per pazzo perché lui non diserbava…

Perciò il personaggio in questione merita per forza cose più di 2 righe. E quindi, mentre nel web cercavo qualsiasi notizia che mi riportasse a quei vini pugliesi autentici, semplici, buoni, sani, veri e che magari costassero anche poco, un giorno mi  sono imbattuto in una foto che ha attirato la mia attenzione. 

Quando ho visto per la prima volta la foto che vedete qui su, di questo anziano signore con i capelli bianchi, la pelle cotta dal sole, in canotta verde, pantaloncini e panza al seguito, tra l’erba dei filari di antichi vitigni ad alberello, la prima cosa che mi è venuta in mente è stata – 

Ma sarà mica di Ruvo questo signore e saremo magari in qualche acro ruvese? 
Una vespa si gode l’uva non trattata di Natalino.

L’impressione che hai è quella. 

Sembra proprio uno dei nostri compaesani contadini di una certa età.

Ahimè speranza vana, lui non è di Ruvo e non siamo nemmeno in qualche campagna ruvese, purtroppo…

Lui è di San Donaci, provincia di Brindisi. E i terreni  in questione sorgono su un suolo chiamato “Terra dei Messapi”. 

È un pioniere dell’agricoltura biologica. 

Si chiama Natalino Del Prete e 20 (VENTI)  anni fa ha deciso di coltivare le sue vigne, 20 ettari, e produrre vino in  sistema Biologico. 

Per come vediamo noi le cose, Natalino è un mito vivente!

Il regista cinematografico Jonathan Nossiter, autore di film documentari-denuncia come Mondo vino e l’ultimo uscito pochi mesi fa, Resistenza Naturale, cita i vini di Natalino nei suoi libri da cui i film-documentari prendono spunto.

Produce altri 4 tipi di vino tra cui un Aleatico (la leggenda narra che fu il vino che servì ad Ulisse per ingraziarsi il ciclope Polifemo). Naturalmente tutti prodotti con lo stesso sistema.

Prima di lasciarvi al video, due parole sul vino di oggi, che prende il nome dalla moglie di Natalino, il Negramaro Anne.
                                                   
Tipo di coltivazione: Biologica, terreni sempre inerbiti.  

Produzione uva per ettaro: 20 ql. Tipo di vigneti: Alberelli di oltre 70 anni. Vendemmia: manuale.

Tipo di uve: Negramaro in purezza 100%. 

Colore del vino: Avete presente il colore del sangue al chiaro di luna? Uguale. 

Gradi alcolici: 14,0% – 14,5%, dipende dall’annata. 

Filtrazioni e chiarifiche: Nessuna e Zero Solforosa aggiunta.

Lieviti: Indigeni.  
Solforosa totale: 0,001 mg/l.   

Affinamento: Cisterne interrate di cemento. 

Bottiglie prodotte per annata: 2000 (DUEMILA).

Profumo: Innanzitutto di uva, poi frutta rossa matura. 

Si avvertono grasse ondate alcoliche senza che questo guasti l’armonia nasale, anzi. 

Gusto: l’alcool al naso può far presagire chissà a cosa stia andando incontro la nostra bocca, invece si apre ad una beva fantastica, va via liscio che è una meraviglia. 

I minerali e quel polvere di terra che senti sgrassare la bocca completano l’opera.

    

Abbinamenti: Primi piatti al sugo di carne, grigliate di carne, carne rossa in umido, selvaggina.                                
                     
Costo bottiglia cl.75: euro 5,00 (Si, Cinque Euro!) “franco cantina”.

Buon appetito e prosit.  
            

                                       
Luca la Fortezza

“Se il vino non fosse una cosa importante, 
Gesù Cristo non gli avrebbe dedicato il suo primo miracolo.”