Che l’ascolto abbia inizio



L’ascoltatore è una figura della società che col passare del tempo perde sempre più importanza. Per quanto possibile, voglio recuperarla. 

Ricordate il celebre fumetto Peanuts di Schulz? Beh, vi verrà in mente il personaggio Lucy van Pelt: era ricorrente per lei il “chiosco psichiatrico”, parodia del banchetto dove i bambini vendono la limonata. Lucy dispensava consigli, a volte anche inutili, ma prima di tutto ascoltava.

E allora mi piace riprendere questa figura, non mi limito a sfornare consigli ma mi dedico ad un attento ascoltoParte con questo articolo un piccolo viaggio tra le realtà giovanili ruvesi, associative e non, che si occupano di cultura e/o volontariato.

 Il primo ascolto e il primo dialogo è con i ragazzi dell’associazione culturale Marlin. Nati poco più di un anno fa, l’obiettivo principale è dare un’alternativa ai ragazzi ruvesi e non, poichè è necessario quanto importante smuovere l’attuale situazione della cultura e delle politiche giovanili a Ruvo. 

La risposta alla domanda sulle difficoltà principali che stanno riscontrando è stata immediata: difficoltà economiche

Sostenere i costi dell’affitto per un gruppo di ragazzi, di cui la maggior parte studenti, è molto difficile ma è estremamente importante avere un luogo fisico che possa essere il fulcro delle attività dell’associazione. Non è facile vivere autofinanziandosi, si sopravvive.

E proprio per questo, i ragazzi stanno avviando una stretta collaborazione con un nuovo gruppo in fase di formazione. Sicuramente, in questo periodo è meglio unire le forze e le menti, perdere tutto quanto sarebbe un peccato.

Non è facile far vivere un’associazione ma non è nemmeno così semplice aprirla: i ragazzi hanno avuto avuto un inizio problematico per quanto riguarda la burocrazia (che abbonda sempre) e gli spazi. 

Tutto ciò lo si supera con l’entusiasmo che caratterizza ragazzi di vent’anni che hanno voglia di mettersi in gioco, di maturare grazie a queste esperienze e di migliorare, per quanto possibile, il proprio paese.

Si sentono diretti interessati e hanno ragione, sono la nuova generazione e bisogna cercare di cambiare la realtà. Le potenzialità nei giovani in questo paese ci sono, ne è una conferma la presenza di queste menti in movimento.

“Ma quanto vi è stata e vi è vicina l’amministrazione comunale? Interagisce con voi? Quanto si interessa di voi e della vostra attività, dei vostri propositi?”

Il gruppo assicura che il rapporto con l’assessore alla cultura è buono, le loro richieste spesso trovano consenso e c’è un clima disteso tra le parti. Dispiace però ascoltare che un’associazione culturale composta da giovani sia stata convocata dall’amministrazione solo una volta: quando quest’ultima si è insediata.

Chiedo ai ragazzi un giudizio sull’estate ruvese: nei loro visi affiora un po’ di amarezza. Avrebbero preferito una maggiore attenzione nei loro confronti, magari come quella verso alcuni esercizi commerciali, considerati i tanti eventi da essi organizzati.

Prima di lasciarli, a bruciapelo gli chiedo di lanciare una proposta per il futuro. La risposta: “Ci farebbe molto piacere che venga pubblicato un bando per le associazioni. Siamo consapevoli della situazione economica attuale, non pretendiamo molto ma per noi questo sarebbe un gesto importante.

 Creare una rete, un sistema tra le realtà come la nostra, sarebbe inoltre un passo in avanti. “

Beh, forse sarebbe ora di aumentare l’ascolto e l’interesse verso queste realtà, il tempo c’è e la voglia di fare dei ragazzi non è poca. Quindi, non è mai troppo tardi, restiamo fiduciosi e che l’ascolto abbia inizio
P.S: Per chi volesse discutere della questione della cultura e i giovani a Ruvo, il nostro sportello di ascolto e dialogo è aperto e disponibile. Il laboratorio di idee parte e nasce dal basso.
Luca Ieva

Pubblicato  11 SETTEMBRE 2012 – 843  visualizzazioni