Trenta euro al giorno per cambiare il Paese



Trenta euro al giorno a chi accoglie un migrante in casa.
Sia chiaro, la proposta è già stata, ahinoi, rigettata. Come spesso capita alle buone proposte.
Ma non è mai troppo tardi per ragionarci un po’. Dopotutto, il confronto aiuta una comunità a crescere. 







Non si tratta di “Aiutare”. Non è questo il senso.

Si tratta di capire se stiamo seguendo o meno la via migliore. Quella che ci da più vantaggi con i costi minori.

Spendiamo già 50 euro al giorno, per ognuno di loro, per tenerli ammassati come animali, o peggio, nei così detti Centri di accoglienza, quasi sempre veri e propri e costosissimi lager.

Dove si raggruppano per esclusione, si inselvaggiscono per gli stenti e la detenzione, o i soprusi, e magari reagiscono come sappiamo, con tutti i danni anche a carico nostro.

Con la proposta di 30 euro al giorno, incredibilmente venuta dal sindaco di Roma, Marino, finora distintosi per mediocrità; ma ovviamente subito rigettata da Sua Mediocrità il Ministro dell’Interno, Alfano – otterremmo invece:

1. ingresso controllato;

2. inserimento più umano (perciò minori conflitti);

3. una più facile integrazione-collaborazione (con i relativi benefici);

4. un aumento del mercato attraverso gli scambi con le rispettive regioni di origine;

5. l’aumento dell’influenza italiana in quelle regioni e in Europa, per aver saputo affrontare e risolvere razionalmente il problema;

6. Non ultimo, un RISPARMIO almeno del 40% sulle spese attuali;

7. un RISPARMIO di uomini e mezzi in mare;

8. un decisivo punto di CONTRASTO  alla criminalità-da-disperazione, col legare i benefici suddetti alla BUONA CONDOTTA. Altrimenti, subito a casa.

9. una coscienza più pulita e una società più tranquilla (o almeno, meno turbolenta);

10. per chi è credente, un bel po’ di punti in più sulla strada che porta al Paradiso, trattando il prossimo come fratello, secondo le parole del Vangelo.


E non abbiamo ancora detto nulla sul sollievo alle famiglie riceventi. Né sul fatto che i migranti sono sempre più spesso donne, e bambini. Lasciamo stare l’emotività, la simpatia, la solidarietà umana e facciamo un discorso squisitamente politico nel senso tecnico e restrittivo (ma non ottuso) del termine.

Un mero calcolo costi-benefici, insomma.

Sulla carta, è una soluzione geniale.

Perché è stata archiviata con tanta fretta e superficialità dal governo più mediocre della Storia? E perché persino le forze cattoliche, che del Vangelo dovrebbero fare tesoro, e la sedicente sinistra, che della solidarietà dovrebbe fare il suo Vangelo: perché hanno lasciato cadere in questo glaciale silenzio una proposta così promettente?

E la stampa? Le tv? Il circo mediatico al completo? Sempre così attenti ad ogni fanfaronata del governo, e così distratti sull’unica proposta decente da anni?

Oppure il problema è che poi i soliti noti non ci potrebbero più mangiare sopra, lasciando a noi le conseguenze, i cocci, la disperazione e la conseguente criminalità?

Che questo Paese non deve cambiare né con trenta euro al giorno, né con i trenta denari della classe politica più corrotta e impresentabile di sempre?