L’amianto? Rimuovilo con una telefonata

Oltre l’incredibile. 

La buona notizia è che a volte rispondono. Ovvero, sono vivi. Eureka!

La cattiva è che come sempre non rispondono sui punti specifici, ma parlano beatamente di tutt’altro.

Insomma ci danno ragione, ma facendo gli offesi

E, come sempre, per buon peso, ci aggiungono la solita valanga di insulti.

Evvabbè, ognuno ha il suo stile…;)

Per il momento sorvoliamo sull’eleganza, e stiamo alla cosa importante: l’amianto e il rischio salute per i ragazzi e per i lavoratori e residenti intorno alla Carducci-Cotugno.

Ovvero: NOI abbiamo segnalato, DOCUMENTANDO PAROLA PER PAROLA, il RISCHIO-AMIANTO riveniente dall’area adiacente la Scuola.

Il Comune, anziché farsene carico come dovrebbe e avrebbe dovuto da un pezzo, se ne infischia e invece assicura ex post di aver fatto fare delle analisi, peraltro a campione ristretto e relative a soli 2 giorni (27 e 28 gennaio 2014 – vedi allegati).

Detto in termini semplici: siamo noi che non sappiamo scrivere in italiano o loro che non sanno leggere?

Noi parliamo di RISCHIO, ovvero di una proiezione DOCUMENTATA sulla probabilità FUTURA di una vera catastrofe sanitaria, e quelli stra-parlano di dati o meglio daterelli striminziti di quasi 9 mesi fa. Ma che senso ha?

Noi parliamo di area adiacente dove l’amianto (e il pericolo) è ben evidente, e loro parlano della Scuola così com’è (sperando che almeno lì non sbaglino a parlare). Ma che senso ha?

Noi diciamo che il Comune deve farsi carico SUBITO, essendo già in ritardo di almeno 2 anni, di RIMUOVERE IL PROBLEMA DEFINITIVAMENTE.

Loro parlano di ordinanze non rispettate da terzi. Ma allora perché fare delle ordinanze, se non si è capaci di farle rispettare? Non sarebbe meglio andare a casa?

Noi DOCUMENTIAMO anche le virgole, loro rispondono che bastava una telefonata.

Una telefonata? Ma che gente è, quella che rimuove l’amianto (a chiacchiere) con una telefonata? Ovvero che con una telefonata si illude di cambare la realtà purtroppo evidente e da noi DO-CU-MEN-TA-TA?

Ma che gente è, questa che dis-governa alla grande e straparla all’ancor più grande?

E siamo noi, che DOCUMENTIAMO TUTTO, quelli delle calunnie? O non piuttosto voi, dei veri e riconosciuti specialisti nel campo?

Se sono calunnie ci denunci, Assessore, Lei che ha la querela così querula e facile. Non vediamo l’ora di portare questo scempio davanti a un Giudice.

E siamo noi i “terroristi”, perché osiamo dire e scrivere la verità, sempre DO-CU-MEN-TA-TA, o non piuttosto voi, che avete superato Attila nel distruggere la Città fin nel suo fondamento etico, mostrando a tutti una classe dirigente-digerente priva di idee, di iniziativa e di morale?

Inerte e passiva persino di fronte a 120 avvisi di garanzia (record MONDIALE!), alla disistima generale, a 23 milioni di debito a carico nostro, al disastro tragicomico di Piazza Dante (tragicomico per voi e la vostra dignità, se ne avete ancora: per noi cittadini solo tragico), al disastro per ora solo progettato di Piazza Matteotti e così elencando – gente per cui conta solo la poltrona, e il massacro della Città è una mera variabile secondaria?

Ma che gente siete?

Ma per l’amor del Cielo – ma trovatevi un lavoro. E se avete la fortuna di avere una pensione, meritata o meno che sia, godetevela.

E non fate più danni, per carità. Quelli che avete fatto basteranno per le prossime tre generazioni. Grazie. A posto così.


Comune di Ruvo di Puglia

Provincia di Bari

Comunicato stampa n.62, 5 settembre 2014

COMUNICATO STAMPA
SCUOLA CARDUCCI-COTUGNO: NON C’È RISCHIO AMIANTO
Nessun pericolo amianto per scuola Carducci-Cotugno.
Lo confermano i risultati delle analisi fatte il  28 gennaio di quest’anno subito dopo l’intervento di bonifica operato dalla ditta GSC. Le analisi (vedi allegato) non hanno rilevato la presenza di fibre di amianto all’interno dell’area cantiere, né nel cortile della scuola media Cotugno, né  all’interno dell’edificio oggetto di rimozione.
I lavori di bonifica si sono svolti il 2 gennaio 2014, quando la scuola era chiusa per le vacanze di Natale, dalla ditta GSC specializzata nello smaltimento dell’amianto e convenzionata con il Comune.
L’intervento è stato eseguito sulla scorta di un “Piano di lavoro amianto” consegnato al Comune il 14 novembre 2013. In occasione della bonifica sono stati rimossi i manufatti non posti in opera e stoccati e manufatti ricoprenti l’edificio puntellato e confinante con il complesso scolastico.
Come detto più su, NESSUNO qui ha MAI parlato se non appunto dell’AREA ADIACENTE e del RISCHIO, documentatissimo e purtroppo tutt’altro che teorico, di una catastrofe sanitaria futura (che può voler dire anche domattina, per quel che se ne può sapere).
 
Parliamo sempre e comunque di RISCHIO e della conseguente necessità di PREVENZIONE.
 
E voi ciarlate di numerini di 9 mesi fa.
 
Ma se quei numerini fossero stati positivi, cioè se la tragedia fosse già in atto, pensate davvero che ci limiteremmo a una campagna di informazione/prevenzione?
 
State invece certi che vi avremmo trascinati in Tribunale da un pezzo.
Non è stato invece possibile, bonificare le coperture della struttura adiacente la scuola, 
Appunto: grazie di averci dato ragione: ma preferiremmo di gran lunga veder risolto il problema.
 
pure inserite nel piano di lavoro, poiché gli attuali occupanti di detta struttura non hanno consentito alla ditta l’accesso all’area nonostante fosse stata loro notificata, il 18.11.2013, un’ordinanza di sgombero dei suoli e degli immobili entro il 2.12.2013 per procedere alla bonifica.
L’area non bonificata, confinante con l’edificio scolastico della scuola media Cotugno, di proprietà del Comune, è occupata dal 25 luglio 2000 senza titolo da privati.
Cioè:
1. voi fate un’ordinanza e NON siete capaci di farla rispettare. E allora che diavolo ci state a fare lì? Solo a combinare altri pasticci?
 
2. il terreno è del Comune, i ragazzi, i lavoratori e i residenti contano sul Comune per mantenere almeno il diritto alla salute, e il Sindaco ne è per legge il primo responsabile.
 
Insomma ne avete la piena e MULTIPLA RESPONSABILITÀ.
 
E voi che fate? 
 
Fate una bella ordinanza che non viene rispettata, e chi s’è visto s’è visto. 
 
Insomma, l’importante è riempire la solita cartuccella e poi lavarsene le mani. 
 
Proprio come ha fatto l’Ufficio Igiene (comandato dal vostro ex capo: sarà un caso? O è quello lo “stile”?). 
 
Come ha fatto il preside, che oggi, bontà sua, a situazione invariata, non vede più il rischio che lui stesso ha segnalato.
 
Ah, le carte. Se non ci fossero bisognerebbe inventarle… ;(
“Come amministratrice, ma soprattutto come ex lavoratrice della scuola e come madre – dice la vicesindaca con delega alle opere pubbliche, Caterina Montaruli – sono profondamente indignata da questo sciagurato modo di fare terrorismo e disinformazione. Sarebbe bastata una telefonata per verificare la notizia prima di pubblicarla, e invece si preferisce scrivere cose false e creare sadicamente panico tra le famiglie ruvesi strumentalizzando per fini politici la sacrosanta preoccupazione di un genitore per il proprio figlio.
Una telefonata? Ma via. Non può dirlo sul serio, Assessore. 
 
Primo perché non crederà davvero che noi andiamo dietro alle chiacchiere trascurando i fatti e i documenti.
 
Secondo perché non crederà davvero che telefonandole l’amianto sparisca come per magia, con i rischi connessi.
 
Terzo perché per ricevere una telefonata da noi bisogna come amministratori della cosa pubblica essere almeno in regola con la mediocrità, non dico la sufficienza, parlando a donna di scuola
 
Voi invece siete abbondantemente sotto il 4. Cioè davvero molto molto scarsi. Ad essere buoni.
 
Per tacere sulla nuova secchiata di calunnie 
Qui gli unici che usano i secchi, non avendo altra arma,  né documentale, né argomentativa, né dialettica, né fattuale, né logica – abbiamo abbondantemente dimostrato che siete voi – arrivati lì impropriamente per un miracolo che siete riusciti a farci pentire di aver fatto. Ma tant’è…
 
buttata ingiustamente contro l’Amministrazione, che nonostante abbia fatto il suo dovere tempestivamente, viene nuovamente additata come lenta e inconcludente. 
“lenta e inconcludente”?
 
Assessore, SVEGLIA!
 
Eravate lenta e inconcludente due anni fa, quando abbiamo iniziato a tentare una stimolazione d’urgenza a un’amministrazione che sopravviveva a se stessa perinde ac cadaver, come chi ha ancora funzioni vitali ma l’encefalogramma piatto.
 
Era tanto, tanto tempo fa.
 
Ora siete ben oltre. Ma li sentite ogni tanto i Cittadini? Vi viene mai il dubbio?
 
Siete politicamente e moralmente morti da un pezzo. Se solo poteste vedervi, squarciando il velo dell’ottusa presunzione che è l’unica cosa (speriamo) che ancora vi tiene su…
 
 
E invece l’intervento di bonifica, da me annunciato qualche settimana prima nella sala conferenze dei Domenicani davanti a decine di persone, si è svolto regolarmente secondo una modalità seria e tempi brevi. 
Ancora: l’intervento di bonifica Le è stato chiesto SULL’AREA ADIACENTE, pergiove. Che ci sarà mai di difficile in questa definizione?
 
Lo ripeta tante volte fino a impararlo: AREA ADIACENTE, AREA ADIACENTE…


Proprio quella che Lei ammette candidamente ancor oggi di NON AVER TOCCATO, dandoci platealmente ragione (secchiate di insulti a parte) mentre avremmo preferito mille volte aver torto, e vedere i nostri figli in salvo.

D’altra parte Lei LO AVEVA CAPITO BENISSIMO qual era l’area a cui ci si riferiva. È solo che a volte, se non si hanno argomenti, è meglio fingersi indiani…
 
Le famiglie devono sapere che l’Amministrazione è impegnata a garantire la sicurezza di tutti i cittadini, ma in particolare dei più giovani.
Credo che purtroppo i Cittadini abbiano un’idea ben precisa della vostra capacità di assicurare qualunque cosa che non sia la vostra sedia a palazzo Avitaia.
Per quanto riguarda l’area confinanti invece, il percorso per liberare e bonificare anche quella zona, restituendo i suoli  alla collettività, ha subito in questi giorni un’accelerata. 
Wow. Dei veri fulmini… peccato che sia tutto come prima.
 
A Ruvo per anni sono stati concessi a privilegi misteriosi e ingiustificati a pochi a scapito della collettività, un’impressionante ragnatela di favoritismi e compiacenze che con grande fatica stiamo provando a scrostare. 
E quindi? 
 
Dopo questo dotto saggio sociologico che non c’entra nulla con l’oggetto (gravissimo) della discussione, come lo giustifichiamo questo anno (come minimo) di inerzia e questa ormai conclamata incapacità di risolvere persino problemi di una gravità assoluta, per fortuna solo come probabilità: ma fino a quando? 
 
Fino a quando dovremo contare sulla buona sorte, anziché su un’amministrazione pubblica efficiente?
 
 
Ora c’è chi crede che queste ingiustizie, solo perché consolidate negli anni, possano trasformarsi in diritto acquisito, per difendere il quale non si esita a ricorrere alla violenza morale, verbale e persino fisica.
?
Se si riferisce a noi, visto che con noi sta parlando, stia tranquilla che sarà querelata e dovrà risponderne. Perché molto permettiamo, ma non tutto.
 
Se si riferisce ad altri, abbia il coraggio di fare i nomi.
 
Si ricordi in ogni caso di essere un pubblico amministratore, e che un pubblico amministratore semplicemente NON PUÒ usare linguaggi allusivi come un boss qualunque. 
 
Sono culture che devono rimanere ben distinte.
 
Ebbene: è ferma intenzione di questo gruppo di amministratori ripristinare la legalità e restituire ai ruvesi quel che a loro appartiene.”
Cioè, vi dimettete?