Matteo: pronti alle dimissioni



Clamorosa rivelazione sulla scorta del dibattito-a-due su Facebook col nostro Direttore, in coda al nostro ultimo articolo.

  • Matteo Paparella Credo che bisogna prima cimentarsi,poi imparare,poi farsi giudicare e poi giudicare.matteo paparella

  • Mario Albrizio Grazie dell’intervento, Matteo.

    Benvenuto nel gruppo. 

    Non l’ho fatto prima perché non ero sicuro che fossi tu a gestire il tuo profilo Facebook. In questo senso la tua firma mi rassicura.

    Detto questo, lasciami però aggiungere che la tua “pedagogia politica” mi lascia di stucco.

    Che vuol dire, “prima cimentarsi,poi imparare”?

    Tu hai fatto così? Eh già. In effetti…

    Io invece sono convinto del contrario. 

    Prima si impara, si studia A FONDO la materia specifica, POI ci si cimenta.

    Nella tua professione immagino tu abbia fatto così. Perché dovrebbe essere diverso nella politica, dove si possono fare danni ben maggiori? (E infatti…).

    E poi, visto che il riferimento era ovviamente a me, semmai io non dovessi mai “cimentarmi”, come dici tu, ciò mi toglierebbe il diritto di parola, di analisi, eventualmente di critica?

    Pur avendo studiato a lungo e ancora, sempre di più, continuando a farlo?

    E invece sarebbe al di sopra delle critiche (perché prive di “cimento” personale dello scrivente) l’azione di chi come te ha “governato” direttamente o indirettamente per vent’anni e ridotto la Città (certo: non da solo; questo te lo concedo) nello stato comatoso in cui è?

    Non ti sembra che avresti fatto meglio a “studiare” la materia specifica prima di “cimentarti”? 

    L’argomento è interessante. Sono curioso di leggere la tua risposta.

    A meno che tu non preferisca un confronto dal vivo a telecamera accesa.

  • Matteo Paparella Hai proprio ragione.bisogna studiare,capire ciò che si studia,confrontarsi e poi operare.e chi opera puo’anche sbagliare.e credo che gente come te debba comunque cimentarsi,anche come esterno ovvero come tecnico.ma a breve ti coinvolgero’ ufficialmente x la battaglia che non è ancora cominciata.bisogna chiamare a raccolta persone toste.come te.e capirò meglio se sei disponibile ad .impegnarti x una battaglia di giustizia e verita’.e non è campagna elettorale. Matteo paparella

  • Mario Albrizio Matteo, non penserai davvero di convincermi con questa retorica guerriera… tutti sanno che sono allergico alle promesse e ai proclami fumosi.

    Su verità e giustizia sai bene che io sono di casa. Finora ho dubitato che lo fossi tu.


    Ma non chiudo la porta a nessuna possibilità. Se hai cose da raccontare, ovviamente documentate, ti ascolto.

    Per quanto riguarda la collaborazione, pur non avendo preclusioni pregiudiziali, ho preso mesi fa, con estrema chiarezza, la decisione di chiedere le dimissioni di questa Amministrazione, tutta, opposizione compresa.

    Tale decisione rimane.

    Non so come facciate voi, tutti, e con quale vergogna, a rimanere in carica con 120 avvisi di garanzia, 23 milioni e passa di debito, il dissesto sicuro e una Città distrutta.

    E devo dire che mi fa specie, e mi meraviglia, che anche tu, che pur nel disastro sei stato un leader, ti rassegni oggi a stare nel mucchio di vecchie cariatidi e di giovani signorsì, tutti tremanti e uniti dalla paura di perdere il posto, ma incuranti di aver già e del tutto perso la dignità.

    Pur nella nostra abissale distanza, devo dire che da te mi aspettavo di più.

    Sappi perciò che, se ti interessa la mia “collaborazione”, essa può avvenire solo nell’ottica dell’interesse esclusivo e globale della Città, se questo ti dice qualcosa.

    Il passo preliminare dunque sono le vostre dimissioni in blocco, e la denuncia pubblica della situazione.

    Cosa che peraltro io, al vostro posto, maggioranza e/o opposizione, avrei fatto da un pezzo.

    Dopo si potrà intavolare qualsiasi discorso. 

    Soprattutto, io credo, il discorso di un governo di salute pubblica che faccia uscire la Città dalla fine invereconda che le state assegnando voglio sperare solo per incapacità, anche se i dubbi crescono col prolungarsi di questo incredibile asserragliarsi nell’ultimo bunker.

    Su questo sono io che misurerò la tua voglia di andare oltre le chiacchiere.

    Dimettetevi. E poi ragioniamo insieme di come far ripartire la Città.

  • Matteo Paparella Sono,anzi siamo pronti alle dimissioni.ci vogliono ben 9 consiglieri. 5 sono già pronti.occorrono altri 4 che contestualmente siano pronti.e poi si deve ragionare certamente. Matteo paparella

  • Mario Albrizio Bene. Ma non basta “essere pronti”, Matteo. Bisogna farlo.

    E bisogna farlo nel modo giusto. Sottolineando la assoluta gravità di quello che stiamo vivendo.

    Cioè non una mera crisi di governabilità, ma una vera e propria crisi di democrazia.

    Lo spettacolo nauseante di un’Amministrazione che, di fronte a un disastro storico, senza pari, e che si aggrava di giorno in giorno, si rifiuta di ridare la parola ai Cittadini.

    Da qui, da una nuova idea di democrazia reale e partecipata, informata e consapevole – solo da qui si potrà e si dovrà ripartire.

    Da questo punto di vista, lo abbiamo scritto tanto tempo fa, il primo che fa mea culpa, affronta finalmente la situazione e mette fine a questo micidiale circolo vizioso, a questo cortocircuito di rappresentatività che ci condanna a una sorta di dittatura dell’incapacità – quello riacquista il diritto di parola e può ridiventare un interlocutore.

    Sugli altri, meglio che scenda il silenzio.