Ma il Liceo è Vivo

Il Presidente del Consiglio di Istituto del Liceo Tedone interviene nel dibattito
PIù giù la nostra risposta
 

 
Buongiorno Prof. Albrizio,
 
non ho la giusta pratica nell’utilizzo di TWITTER e dunque non sono riuscito a mandarTi ieri i miei due tweets.
 
In quei messaggi avrei voluto solo precisare che:
 
1. la componente genitoriale del Consiglio di Istituto da me presieduto desiderava unicamente condividere, con i genitori degli alunni delle classi coinvolte, proposte e decisioni circa la disattivazione dei corsi sperimentali;
 
2. presso i competenti uffici scolastici, mi è stato ribadito che i corsi sperimentali attivati nell’ambito dell’autonomia scolastica, possono essere mantenuti purché non gravino sul Bilancio dello Stato. 
 
L’eventuale disapplicazione di tale norma, come confermato dalla Circolare Ministeriale dell’ 01/04 u.s., individua la responsabilità solo in capo ai Dirigenti Scolastici.
 
Alla luce di ciò, ribadisco che obbiettivo primario della riunione del 16 è stato quello di far conoscere ai genitori le motivazioni che spingono alla disattivazione di detti piani di studio e di contro la possibilità di formulare e condividere con essi eventuali proposte mirate (evidentemente) a non far gravare sul Bilancio dello Stato le maggiori spese occorrenti dal prossimo anno scolastico 2014/2015 per il mantenimento dei predetti corsi sino alla naturale conclusione.
 
Concludo sottolineando che la numerosa partecipazione alla riunione dell’altra sera, a prescindere dalle decisioni che verranno adottate, ha sancito un “Alto” esempio di Democrazia partecipativa reso possibile dalla Dirigente che nel corso del suo intervento ha esposto le ragioni e partecipato al conseguente dibattito. 
 
Tutti segni che il Liceo “Tedone”, pur con diverse vedute, è più che mai vivo.
 
Mauro Ceglie
 
 
 
 
Ringraziamo il Presidente del CI per l’intervento e le precisazioni.
 
Ribadiamo però la nostra posizione, che è una posizione di assoluto buonsenso e peraltro in accordo con le leggi.
 
È giusto che lo Stato non si accolli il deficit periferico (anche se molto, come è a tutti noto, ci sarebbe da dire in tal senso…); e peraltro l’ex Preside Pellegrini ha ribadito per così dire la “finanziabilità” di quei Corsi, ancora oggi.
 
Io, lo ripeto, non ho né la competenza “burocratica”, per così dire, né la presunzione di intromettermi sulla questione della finanziabilità.
 
So solo che i patti vanno rispettati. Senza se e senza ma. E, visto che si parla di diminuire le ore “scientifiche” e aumentare qualcuna di Latino, diciamolo allora in latino: pacta servanda sunt, i patti si rispettano.
 
Il Liceo è perfettamente autonomo nel proseguire o meno quei corsi o farne altri dall’anno prossimo.
 
Ma gli impegni che ha preso DEVE mantenerli. E la responsabilità per venir meno a patti presi è ugualmente del Dirigente. O se è forzosamente impedito, di chi lo impedisce, si chiami provveditore o ministro o chicchessia.
 
Circa il fatto che il Liceo sia vivo, nessuno lo sa meglio del sottoscritto. Se fosse morto, non ci perderei il mio tempo. 
 
Il punto è proprio di mantenerlo vivo e vegeto, evitando autogol clamorosi.
 
Quanto infine alla preside Loiudice, cui ribadisco la mia stima, non ho alcun dubbio che abbia le migliori intenzioni e rispetto qualunque decisione vorrà prendere, in piena autonomia didattica, pur restando fermo che, per legge e per buonsenso, pacta servanda sunt
 
I Corsi iniziati vadano a fine. Per il resto il Liceo faccia le sue scelte liberamente. Se c’è da trovare dei soldi si troveranno. Li troveremo.
 
In ogni caso mi auguro di poter sentire di persona la Dirigente Loiudice se e quando lo riterrà opportuno.
 
Io sono a disposizione.
 
m. a.