Sei per 9 Uguale Corte dei Conti

La strana storia del buon comunicatore… ovvero, a che punto è la notte della legalità.




Ben più di un anno fa proposi a chi di dovere la mia consulenza per la comunicazione del Comune, avendo quanto basta di titoli e di esperienza.


Naturalmente, avendo proprio il sottoscritto prima di ogni altro suscitato il problema del possibile (allora – oggi praticamente certo) default; immaginando che il Comune fosse al verde, feci la mia offerta come cosa assolutamente GRATUITA, per pura passione civile, per fare qualcosa per la Città.

L’offerta fu elegantemente ignorata accampando non meglio precisati vincoli amministrativi e insondabili difficoltà burocratiche.

Non nascondo che per certi versi ne fui contento, dal momento che avrei evitato di sottrarre tempo ed energie ad altri impegni…;)
Poi il Comune decise di incaricare una risorsa interna. Almeno verbalmente, per quanto se ne sa. Per un po’ ha funzionato così. Poi (immaginiamo) la risorsa interna non sarà stata più disponibile e il Comune si è rivolto all’esterno. Da me, gratis? Figuriamoci. 

Cercando in città o fuori le professionalità migliori al prezzo più conveniente? Facendo una gara? Macché. A chiamata diretta.

E chi ti vanno a chiamare? Aspetta e vedrai.

E lo fa gratis? Ovviamente no. Ci costa 900 euro mensili. Ed è stato proprio allora, quando l’ho saputo, che mi sono detto, in scienza e coscienza, con piena convinzione: ma quanto sei cretino!

Con ogni evidenza NON è il criterio dell’efficienza e dell’economicità che interessa. 

Ma, fatta questa riflessione, me ne sono disinteressato immaginando che almeno dal punto di vista formale tutto fosse in regola. 

E invece… mi contatta pochi giorni fa un ben noto cittadino attivo che ha indagato sulla cosa e ha scoperto… come dire? Alcune cosettine.


Primo. NON è stata fatta alcuna indagine conoscitiva, obbligatoria per legge e con atto amministrativo scritto, per vedere se vi fossero in organico risorse interne in grado di svolgere il compito. 

Immaginiamo che proprio da qualcuna di queste risorse sia venuto l’input che ha spinto il nostro amico ad indagare.

Insomma prima di assumere dovevano vedere se la risorsa non l’avevano già in casa. L’amico indagatore dice che non l’hanno fatto – ed è persona perfettamente in grado di orientarsi e procurarsi i relativi materiali.

Perciò la sua parola è credibile, ma noi siamo come al solito diffidenti – perciò la facciamo in forma di domanda all’Amministrazione: è stata esperita o no la suddetta procedura di legge?


Secondo. Il Comune per questo tipo di incarichi effettivamente può, non deve, procedere a chiamata diretta. Ma non sarebbe stato in ogni caso più opportuno un comportamento più trasparente? Informare i Cittadini di questa possibilità?

Nello slideshow i riferimenti legislativi estratti a lettura semplificata. Chi vuole può scaricare gli originali qui per consultarli con calma. Tra i tanti elementi interessanti, spicca l’immediato confronto tra analoghi provvedimenti, uno preso a Celle Ligure e l’altro a Ruvo di Puglia. Al Lettore la (neanche tanto) ardua sentenza.

6×9 uguale Corte dei ContiControllo Legalità – RuvoLibera




Terzo. La legge prevede obbligo di CONTRATTO per questo tipo di incarichi (Co.co.co). Questo contratto esiste? Il nostro amico ha verificato ed è sicuro di no. Noi, come al solito, traduciamo quella sicurezza in domanda: c’è, quel contratto?


Quarto. Questa spesa doveva essere inserita nel bilancio di previsione, cioè quella cosa preparata un anno fa. C’è?


Quinto. Tale contratto, inoltre, DOVEVA essere spedito alla Corte dei Conti. È stato fatto? Difficile, immaginiamo, se il contratto non c’è. Ma siccome siamo diffidenti, la facciamo sempre come domanda.


Sesto. Il conferimento di incarico DEVE per legge (Brunetta) essere pubblicato sul sito web istituzionale dell’ente, in questo caso il Comune, in posizione chiara e facilmente accessibile.

Il nostro amico ha cercato a lungo, e non ha trovato. Ma noi, diffidenti fino al midollo, la facciamo a domanda. C’è? È stato pubblicato?

E siccome è un pignolo, il nostro amico attivo ha consultato tutta una serie di professionisti per avere conferme. E tutti gli hanno fatto rilevare l’imperizia che sta(rebbe, diciamo noi) sotto questo provvedimento. Perché al di sotto dei 5.000 euro NON ci sarebbe stato bisogno di investire la Corte dei Conti.

Ma tant’è. 6 mesi a 900 euro al mese e il gioco è (mal) fatto. Solo che fanno 5.400 euro. Appunto, 6 per 9, uguale Corte dei Conti.

Ora avremo almeno le risposte?

Sia chiaro. 5.400 euro sono bruscolini rispetto all’enorme voragine del debito comunale preparata da Attila-Paparella e purtroppo aggravata da tanti altri, non esclusa la presente amministrazione.

Il problema vero, enorme, è il controllo della legalità sugli atti del Comune. E su questo speriamo di sentire una parola davvero tranquillizzante.
mario albrizio
p. s. ora, lettore, vorresti saperne di più sul personaggio assunto, eh? Ma questo, davvero, vale un articolo a sé. Ne parleremo presto. 😉