Questa Ruvo Così Poco Europea

Ora che il Pd ha il 40% si può andare almeno al voto e far ripartire la Città?

 
 

Per dare un’idea dello stato comatoso in cui è stata ridotta questa Città, bastano poche cifre.

 
Di fronte a un’affluenza bassissima in tutta Italia, 57,22%, circa cinque punti in meno del 2009, e alla ancor più bassa affluenza della Puglia: 51,52 contro 68,44 (- 16,52 % ! );
 
Ruvo ha raggranellato un misero 46,32 per cento di affluenza, contro il 68,19 del 2009. Ovvero il 21,87% in meno!

Vuol dire che quasi un terzo dei già non molti elettori del 2009 non sono andati a votare. In totale, la netta maggioranza dei Ruvesi non ha votato. E qui siamo ben oltre la pur drammatica media nazionale.
 
Vuol dire che lo spettacolo di una Città in agonia, di una politica prima devastatrice, poi inetta o complice; di un disastro che appare ogni giorno più grave senza che vi si ponga mano per rimediarlo – hanno moltiplicato nelle menti dei Ruvesi l’idea, devastante e in fondo ingiusta, che tanto è inutile, che “sono tutti uguali”.
 
Sfogo umanamente comprensibile, ma sbagliato e soprattutto deleterio. E che va affrontato con un’iniezione di fiducia.
 
Perciò, prima di saltellare e festeggiare per il supposto trionfo di chi ha preso qualche voto in più tra i sopravvissuti, in una Città in cui la maggior parte dei Cittadini ha scelto la morte politica e civile, il non voto, piuttosto che continuare a sostenere l’insostenibile e a difendere l’indifendibile;
 
di fronte a questo disastro civile, sociale e politico di proporzioni bibliche, è assoluto DOVERE dell’Amministrazione fare un passo indietro e lasciare spazio a una nuova classe dirigente, altrimenti questa Città non si salva.
 
Non si tratta di fare tutt’erbe un fascio e altre sciocchezze. Si tratta di un radicale ricambio dei vertici. Di mandare in meritato riposo (salvo eventuali scrupoli di coscienza) chi è lì da vent’anni e più. Come i dati dimostrano, a far danni.
 
Mi rivolgo a tutti e segnatamente a Pasquale De Palo, l’uomo da molti considerato il più autorevole della maggioranza e che, pur avendo una lunga militanza di partito, è da poco in Amministrazione ed il suo sforzo è riconosciuto da tutti, anche dal sottoscritto, al di là dei normali punti di dissenso, anche netto.
 
Che cosa c’è di sbagliato, Pasquale, di fronte a una Città morente, e tra le mille altre cose di cui abbiamo tante volte parlato, di fronte a 120 politicamente pesantissimi avvisi di garanzia – cosa c’è di sbagliato nel chiedere nuove elezioni? Nel voler dare una chance di rinascita alla Città?

Ma in quale Paese d’Europa si tollererebbe anche solo la metà di tutto questo?

Ora che avete teoricamente il 40% e passa dei consensi, pensateci al doppio. È vostro preciso dovere, come e più che per qualunque altro cittadino.
 
Ora che non avete da temere sorpassi o altre simili amenità (che nel caso di Ruvo non c’erano neanche prima).
 
Ora che siete virtualmente forti, volete usare questa forza per dare un ricambio VITALE alla Città o volete utilizzarla come alibi per continuare a difendere strenuamente la poltrona di tutti, quelli che meritano un’altra possibilità insieme a quelli che non avrebbero dovuto avere neanche questa?
 
Questa Città ha bisogno di un ricambio radicale, e ne ha bisogno SUBITO. Altrimenti morirà.
 
Nonostante tutto, voglio sperare che il Pd cittadino voglia passare alla Storia come il Partito Democratico, e non come il Partito Distruttore, che ha portato a compimento la distruzione avviata da altri, a partire in altri tempi dal Barbaro pasticcione, e che forse ora sarebbe il caso di mandare finalmente a processo.
 
Dov’è, in tutto questo, il Pd? Dalla parte della Città o dalla parte delle poltrone?

mario albrizio