Matteo, la paura fa 90

Scontro segreto (ma non troppo) all’ok corral

Stamattina  (ieri per chi legge, ndr) la Gazzetta pubblica un trafiletto con un furibondo attacco dell’assessore Montaruli che parla di “errori marchiani”  e di “gigantesco colpo al paese” a carico di non ben definiti né tantomeno nominati (e figurati se si riesce ad avere qualche nome…) amministratori del passato.

Con chi ce l’avrà mai? Che sia ancora la banda dei soliti ignoti?
A stretto giro di posta però i siti paparelliani riportano nella stessa giornata la “risposta” del boss.
 
Il comunicato riportato su Ruvodipugliaweb così grida: “Comparto A. Confusione, improvvisazione, incapacità e imprudenza.”
 
Dopo questo doveroso scambio di complimenti, parte un lungo attacco alla Montaruli, raffazzonato in qualche modo e con la solita carloneria. 
 
Una chicca fra tante? Eccola:
Poi il 3 Giugno 2009, protocollo n r.11118, il Comune diffida il 28% dei proprietari del Comparto “A” ad ottemperare ai famosi articoli 128 – 129 130 del Regolamento di Edilizia che fissano in 6 (sei) mesi il termine massimo per costruire (ad oggi sono passati inutilmente ben 28 semestri!)
 
Ora, dal 3 giugno 2009 ad oggi sono passati quasi cinque anni. Cioè 10 semestri, non 28. Ma che cosa vuoi che conti, di fronte al signore delle “Confusione, improvvisazione, incapacità e imprudenza“?
 
Il Tar ha condannato esplicitamente il suo decreto sindacale (cioè da Sindaco) del 1997. E lui? Reagisce dicendo che gli altri, mica lui, sono incompetenti ecc… Insomma, la solita solfa: tutti colpevoli, tranne il condannato. Ricorda qualcuno? 😉
 
Ma lasciamo stare la psichiatria e torniamo alla politica.
 
Perché alla fine di tutta la traballante filippica, dopo aver proclamato e invocato come se fosse innocente e perseguitato “atti e procedure rigorosamente conformi alle leggi” (lui! proprio lui! il violatore seriale di leggi! lo stupratore del Linguistico e poi di tutta la Città!);  dopo la scontata profferta dei propri servigi: “le soluzioni potranno essere trovate (e ci sono!!)”; e infine l’immancabile minaccia cosmica se non dovessero ascoltarlo:

E le vere responsabilità erariali decorrono dal 20 Settembre 2012 (è questa la data fatidica!), e nel termine di 5 anni devono essere adottati atti interruttivi dell’istituto della prescrizione!

Poi le soluzioni potranno essere trovate (e ci sono!!) ma solo coinvolgendo esclusivamente tutti i Consiglieri Comunali, di maggioranza e di opposizione!! (Cioè lui, ndr).

Alla fine della traballante filippica, dicevamo, guarda un po’ cosa vien fuori…
 
Ma prima ricapitoliamo. Il Tar condanna il responsabile di un esproprio illegittimo. Il Sindaco del 1997. Cioè lui, Attila. Inequivocabilmente lui.
 
Dopodiché il colpevole-secondo-il-Tar convoca una specie di riunione segreta (perché hai voglia a dire: ma di fronte alla possibilità di dover pagare di persona, certa gente ha una strizza matta), riunione di cui peraltro siamo perfettamente a conoscenza perché a Ruvo le riunioni “segrete” si fanno per farlo sapere – una riunione proprio con i massimi interlocutori dell’amministrazione in carica. 
 
Attila, a quanto riferiscono i soliti bene informati, cerca di far valere una specie di chiamata di correo: quel provvedimento è nato da una situazione in cui anche loro facevano parte (diciamo così) del nucleo decisionale, già allora. (Ma va’?…;)
 
Insomma il classico organizziamoci e mettiamoci insieme ché sennò stavolta non la scansiamo e ci toccherà pagare tutti.
 
Da questo scambio di comunicati uno più insultante dell’altro, si deduce che il colloquio non è andato a buon fine, e la proposta è stata respinta.
 
Che Ottombrini, la Montaruli e gli altri non si siano lasciati turlupinare. O che comunque non si sia trovato un accordo.
 
Tuttavia riguardiamo un attimo quelle due righe evidenziate più su.
 
Il colpevole-secondo-il-Tar, anziché come è ahinoi costume puntare sulla prescrizione, esorta ad adottare  nel termine di 5 anni […] atti interruttivi dell’istituto della prescrizione!
 
Ovvero non vuole la prescrizione. Ci tiene alla condanna? Vuole essere punito?
 
Come spiegare questa apparente assurdità? Questa incongruenza tanto evidente da essere sospetta? Forse che alle soglie della vecchiaia gli è spuntato l’amore per la legge, o almeno per il riequilibrio della pena? Un dente del giudizio tardivo? Un rimorso? Un innamoramento fuori tempo massimo per la Giustizia? Una specie di patologia senile, in tipi del genere? 
 
Macché, lo escludiamo a piè fermo: basta rileggersi il titolo del comunicato per capire che l’umiltà-che-tutto-insegna non ha ancora fatto capolino da quelle parti.
 
Può darsi, beninteso, che data la sua ben nota competenza giuridica, non ci abbia come al solito capito una mazza. O abbia capito tutto alla rovescia.
Ma escluderemmo anche questo. In fondo quel comunicato non l’ha certo scritto da solo.
 
Ma allora, se non è voglia di espiazione e non è mera ignoranza, cosa mai può essere?
 
Perché accade questo:  la Montaruli dopo aver citato un inesistente plauso del Tar sulla procedura seguita, annuncia che pertanto loro, avendo poche alternative, faranno ripartire il procedimento da zero.
 
Il che, ipotizziamo noi, dati i tempi della giustizia, significherebbe quasi certamente prescrizione.
E subito dopo invece arriva l’altolà dal Barbaro, il responsabile numero uno, che dice Olà, prendete iniziative per interrompere la prescrizione.
 
Uhmm…
 
Pensi anche tu, Lettore, quello che penso anch’io?
 
 
 
mario albrizio