Il Ricatto di Matteo



(segue da Matteo, la paura fa 90)

 
CHI PAGA QUEL MILIONE? 

 

Ci sono solo due ipotesi che spiegano adeguatamente le bordate incrociate di comunicati tra Attila-Matteo e l’assessore Montaruli, di cui abbiamo fin qui parlato.
 
Ovvero l’Amministrazione che punta (punterebbe?) alla prescrizione. Matteo che impone di evitarla. A chiacchiere, almeno. Perché lui è quello che ha più da perdere di tutti.
 
Ma perché il quadro sia chiaro dobbiamo disporre sulla scacchiera altri due elementi.
 
Il Primo: la lunga serie di piatimenti del nostro eroe, che praticamente dal giorno dell’insediamento di questa Amministrazione non fa che proporsi e cogliere ogni occasione per elemosinare di esservi accolto, ovviamente nella posizione di assessore all’Urbanistica. 
 
Quella da cui potrebbe portare a termine il massacro iniziato vent’anni fa, e far ricadere la colpa su qualcun altro. 
 
Bisogna anche dire che ci sono in giro abbastanza allocchi che pensano che, proprio perché lui ha fatto il danno, lui sia quello più adatto a risolverlo.
 
Che è come pensare che siccome Totò Riina è il capo della mafia, lui è anche il più adatto a combatterla.
Che dire? meglio non dire nulla.
 
Piatisce da sempre, dicevamo, l’assessorato all’urbanistica dai suoi ex amici e ora (ex?) competitori politici.
E chi ce l’ha quell’assessorato? La Montaruli. Il cerchio si chiude e tutto si spiega. 
 
Il secondo elemento è un po’ più complesso e qui il Lettore dovrà prestarci un minuto di attenzione.
 
L’Amministrazione in carica aveva provato a sbolognare e spalmare sulla pelle delle famose 48 famiglie l’intero onere diretto e indiretto di quell’esproprio illegittimo del ’97.
Il Comune non pagava una lira, e così non c’era danno erariale. Di conseguenza non c’era da avvertire la Corte dei Conti.
 
Viceversa la sentenza del Tar condanna la furbata e stabilisce che, essendovi alla base un esproprio illegittimo, la gran parte della somma, ovvero il famoso Milione, se la piange il Comune. 
 
E fin qui, direte voi, dove sta la novità? Loro sbagliano. Noi paghiamo. Tutto normale, no?
 
No. Perché dal momento che c’è spesa, c’è di conseguenza danno erariale, e quindi DEVE essere informata la Corte dei Conti. E qui sono guai.
 
Perché subito dopo il Comune dovrebbe, a rigor di logica e di legge, costituirsi parte civile e farsi rimborsare dai responsabili degli atti che hanno causato il danno, in primis Matteo.
 
E la costituzione di parte civile del Comune presso la Corte dei Conti è precisamente quell’atto che “interrompe la prescrizione”, come dice Matteo, o più propriamente ne interrompe i termini di decorrenza. Insomma la evita.


Messaggi criptati

Ora quindi possiamo riassumere il quadro, che è ben più chiaro. Matteo invia un messaggio criptato a chi di dovere perché si costituisca parte civile, nello stesso momento in cui quelle persone sembrerebbero puntare sulla prescrizione.
 
Il messaggio, una volta decriptato, è: se avete coraggio, costituitevi parte civile. Col secondo senso di: così pagate anche voi con me. Perché ovviamente lui si aspetta che non lo faranno. O saranno quanto meno tentati di non farlo. E a quel punto dovranno, per così dire, dargli soddisfazione.
 
L’obbiettivo, costringere i resistenti alla resa. Ovvero farlo entrare in Amministrazione, preferibilmente al posto della Montaruli. Nel caso, dovrebbe ri-cambiare partito. Ma questo per lui non è certo un problema…;) 

Oppure dovrebbero coinvolgerlo di fatto nelle decisioni che gli interessano. Sennò, Sansone morirà portandosi dietro i filistei.
 
Io entro, ce la caviamo. Non entro, mi seguite all’inferno.
 
Questo a noi sembra il messaggio che chiarisce tutto il quadro.
 
 
Oppure, la proposta
 
Oppure, l’altra possibilità è che davvero Matteo abbia tratto giovamento dagli anni che passano e che sia pur tardivamente abbia scoperto la bellezza delle leggi, dell’agire etico, del bene comune e della Città rispetto ai biechi interessi personali e clientelari, che ammorbano la vita pubblica ormai da tempo immemorabile.
 
In tal caso il suo sarebbe lo slancio del Cittadino tardivamente rinsavito che vuole evitare alla sua Città ulteriori guai e almeno in parte farsi perdonare quelli già fatti.
 
Se questa è la realtà, Matteo, fatti vivo. Ti intervisteremo volentieri e ti daremo spazio. Perché in tal caso, almeno una volta, staremmo dalla stessa parte.
 
Infatti chi scrive, chi legge questo giornale libero, e la stragrande maggioranza della Città, non ne può più dei vostri giochetti e dei vostri messaggi criptati, dei vostri pizzini mediatici.
 
I Cittadini vogliono giustizia, equità, serenità. E che chi ha sbagliato paghi.
 
Se sei su questa linea, benvenuto. Amiamo le conversioni operose.
 
In caso contrario, sappi e sappiano tutti che, anche nel malaugurato caso che questa Amministrazione impresentabile duri fino al 2016, costituiremo una lista civica di liberazione cittadina e la prima cosa che faremo appena saremo a Palazzo Avitaia sarà proprio costituirci parte civile. E saremo ancora in tempo a farlo, you know?
 
Regolatevi. E finché siete in tempo, fatevi da parte conservando un po’ di dignità. È l’ultimo vero servizio alla Città che potete fare. Se non il primo.
 
 
mario albrizio