Salviamo la Memoria – Ora!


Appello al Paese



I Romani dicevano: repetita iuvant: ripetere le cose aiuta. Noi sappiamo bene che oggi, per la mutata sensibilità, repetita  scocciant.

Ma ci sono cose in cui è giusto e nobile tentare il tutto per tutto, fino all’ultimo secondo.
Perciò ripetiamo l’appello, perché siamo ormai agli sgoccioli.

Il 27 marzo,  praticamente domani, un pezzo di memoria di questo Paese sarà battuto all’asta, a Milano. 17 volantini BR e il comunicato in cui si annuncia la morte di Moro.

Noi vogliamo che questo materiale rimanga in mano pubblica, a disposizione di tutti. 
Per ottenere questo risultato servono fondi. Si parte da 1.500 euro ma il finale d’asta potrebbe essere ben più alto.

Serve perciò che chi può dia la sua disponibilità. Qualcuno lo ha fatto. Ma ancora non basta.

Vi chiediamo perciò uno sforzo ulteriore, pur in questi tempi difficili. E vi chiediamo di diffondere la voce tra amici e conoscenti.

Facciamo appello alle Istituzioni, alle Associazioni, a Enti, Biblioteche e quant’altro.

Facciamo appello alle Imprese più attente, per un “acquisto” che ha uno straordinario valore culturale e civile, ma è anche una grande risorsa di marketing, con visibilità mediatica nazionale e internazionale.

E per dare un’idea di quanto ci teniamo, noi di RuvoLibera rompiamo anche il nostro più prezioso tabù: solo informazione, niente pubblicità. 

Alle Aziende che sottoscriveranno questo impegno daremo pubblicità gratuita su questo sito.

Forza. Insieme ce la possiamo fare!

Privato, Ente o Impresa che tu sia, comunica la tua disponibilità a [email protected]
Oppure chiama il 346.2399884 o manda un sms




Ecco l’articolo pubblicato qualche giorno fa, se ve lo siete perso e volete saperne di più
E se li comprassimo noi?

In un Paese normale, che ha consapevolezza di se’, che ha memoria e che (di conseguenza) ha un progetto per il suo futuro – una notizia del genere non dovrebbe neanche esserci.

Ma, se proprio una cosa del genere deve esserci in nome del libero mercato, ci aspetteremmo che lo Stato intervenga e compri questo pezzo di memoria.

E se lo Stato non intervenisse – e per tanti versi non ci sarebbe neanche da stupirsene – allora mi aspetterei che la Regione Puglia, in cui Moro è nato, vissuto, ha studiato e insegnato, ci si tuffi al volo. Oppure la Regione Lazio, dove Moro ha tanto operato e ora riposa.

Oppure il Comune di Bari o l’Università 
che ne porta il nome.

Comune di Maglie dove è nato, o quello di Taranto dove ha fatto il Liceo.

E se tutto questo non dovesse muoversi, allora il Comune di Ruvo, dove è venuto tante volte e dove la colonna morotea era ed è forte e radicata. Non sarebbe un grande acquisto per il futuro Museo della Cultura o come si chiamerà?

O i Comuni limitrofi, che non hanno ricevuto minore attenzione.

tutti i Comuni italiani, supplenti di un senso civico e della memoria che evidentemente ancora non è abbastanza maturo.

E se neanche questo dovesse accadere, allora il nostro appello è ai cittadini di questo Paese.

Prendiamocelo noi questo pezzo di Memoria. Questo pezzo di un puzzle ancora ben lontano dall’essere conchiuso.

Facciamo una sottoscrizione e compriamoci un pezzo del nostrofuturo. E no: non è scritto per errore.

Perché senza memoria non c’è futuro. E, come qualcuno ha detto, chi dimentica il suo passato è condannato a ripeterlo.


Se sei disponibile a partecipare alla Raccolta per la Memoria, manda una mail o visita la pagina Facebook dedicata. NON inviare denaro. 




L’articolo è tratto da Repubblica (www.repubblica.it)

A MILANO IN VENDITA ALL’ASTA

documenti delle Brigate rosse

Nel lotto 17 comunicati e volantini che saranno battuti il 27 marzo nella sede milanese della Bolaffi. Tra questi anche il documento che annunciava la condanna a morte di Aldo Moro


MILANO – Diciassette comunicati e volantini delle Brigate rosse andranno all’asta il 27 marzo nella sede milanese della Bolaffi come parte di una vendita dedicata a documenti, lettere, autografi e fotografie di interesse storico. 

Tra i documenti, del 1974 e 1978, che riportano a uno dei periodi più cruenti e controversi nella storia del Paese, il più importante è quello del 15 aprile 1978 in cui veniva annunciata la condanna a morte di Aldo Moro, sottoposto a ‘processo’ da parte delle Br nel covo romano, dove fu tenuto prigioniero dopo l’uccisione della scorta e il suo rapimento in via Fani.

“Per quel che ci riguarda – è scritto del documento – il processo ad Aldo Moro finisce qui. Aldo Moro è colpevole e viene condannato a morte”. La sentenza fu quindi eseguita e il cadavere dello statista democristiano fu fatto ritrovare nel bagagliaio di un’auto parcheggiata nel centro di Roma.

All’asta andranno anche le copie dei volantini che le Brigate Rosse distribuivano in fabbriche o nel corso di manifestazioni dell’estrema sinistra. Un lotto valutato 1.500 euro, cifra superiore a quella di un documento a firma di Adolf Hitler (mille euro) o di Benito Mussolini (500). (19 marzo 2012)